Dheepan- Una nuova vita: recensione della Palma d’Oro 2015

Discusso vincitore della Palma d’Oro alla passata edizione del Festival di Cannes, arriva nelle sale cinematografiche italiane Dheepan- Una nuova vita, per la regia di Jacques Audiard (già trionfatore al Festival francese nel 2010 con Il Profeta, titolare del prestigioso Grand Prix). Un’opera ispirata in parte alle Lettere persiane di Montesquieu, manifesto della satira illuminista degli usi e costumi francesi, ma prettamente centrata, un po’ come lo era stato già Il Profeta, sulla trasformazione di un uomo nel corso del suo travagliato percorso di vita. Un uomo che diventa famiglia innanzitutto per necessità, accorgendosi in seguito di non potere rimanere indifferente alla “beffa” che il destino ha architettato per la sua salvezza, progressivo motore di una realizzazione molto più profonda.

Dheepan: una Palma d’Oro controversa

Una Palma d’Oro un po’ più dinamica di quella dello scorso anno (lo statico ed evocativo Winter SleepIl Regno d’Inverno) che ha diviso critica e pubblico più per la disponibilità di opere forse (o sicuramente) più immediatamente fruibili e godibili in Selezione Ufficiale, ma non per questo non meritevole di apprezzamento, fosse solo per la capacità di unire alla denuncia (quella della sanguinosa Guerra Civile in Sri-Lanka) l’ispirazione per parlare di un concetto di salvezza molto più ampio e sottile, sullo sfondo delle differenze interculturali che-  anche se spesso lo dimentichiamo – rappresentano una difficoltà per entrambe le parti in causa.

Dheepan premiazione Cannes

La premiazione di Cannes 2015

Dheepan (Anthonythasan Jesuthasan) è un ex guerriero Tamil, determinato a fuggire da un Paese ormai allo sbando; unico espediente per poterlo fare, assumere l’identità di una famiglia uccisa durante il conflitto, con la complicità di una donna ed una bambina, alle quali è legato solo ed esclusivamente dalla necessità. Costituito l’apparente nucleo familiare, i tre raggiungono Parigi, scoprendo però che pure nelle banlieu della Ville Lumière è in corso una guerra, forse solo più subdola…

Con Dheepan, Jacques Audiard sceglie un linguaggio tanto semplice quanto ricco di suggestioni per far calare lo spettatore nei panni dell’immigrato, costretto a farsi accogliere da una terra che spesso, purtroppo, non è molto più civile di quella appena abbandonata. Il punto di vista si stringe e si allarga, alternando sapientemente lo sguardo soggettivo dei protagonisti (numerose le riprese strettissime, atte a cogliere e sottolineare espressioni e sentimenti spesso confusi e contraddittori) con una visione esterna, più ampia e meno direttiva, in cui spesso è difficile interpretare le complesse dinamiche alla base di ciò che si vede, destinate a dipanarsi e a rivelarsi completamente solo nel finale. La “guerra” parigina, se da una parte ricorda ai protagonisti (e agli spettatori) che nessun luogo è sicuro, dall’altra eleva il concetto di “unità” ad unico vero espediente per salvarsi da una realtà ostile e che costringe le persone a cambiare anche se, qualche volta, in meglio.

Le figure femminili della finta moglie Yalini (Kalieaswari Srinivasan) e della finta figlia Illayaal (Claudine Vinasithamby) rappresentano, nell’economia della sceneggiatura, la cartina tornasole della trasformazione di Dheepan che, spinto dall’umano desiderio di calore ed affetto, abbandonerà prima le armi materiali e poi quelle emotive, smettendo di combattere per farsi vincere dall’unica forza per la quale valga la pena soccombere: quella dell’amore. Un epilogo scritto solo in parte in copione, che affiora prettamente dal relazionarsi quotidiano dei protagonisti attraverso sguardi e gesti, nel modo più realistico e meno ipocrita possibile.

dheepan yalini

Yalini in una scena del film

Lungi dal proporre un lieto fine forzato e mieloso, Dheepan è quindi un film profondamente radicato al reale, il cui merito è principalmente aver raccontato la complessità ed umanità dei sentimenti attraverso gli occhi stupiti e confusi di una famiglia che non credeva di essersi scelta.

Dheepan arriverà al cinema il 22 ottobre distribuito da BIM; nel cast anche Vincent Rottiers e Marc Zinga.

 

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.5

Voto Finale