Nausicaa della valle del vento: recensione

Nausicaa della valle del vento approderà nelle sale cinematografiche italiane: un evento che durerà tre giorni, precisamente il 5-6-7 ottobre. Il primo lungometraggio scritto e diretto da Hayao Miyazaki si basa sul manga omonimo, scritto e illustrato dallo stesso regista.

Risultano chiari i riferimenti letterari del regista: il nome Nausicaa ci rimanda direttamente al mondo dell’Odissea, poema in cui la principessa greca spicca per bellezza, intelligenza e sensibilità nei confronti della natura. Inoltre Miyazaki ha affermato di essere stato ispirato anche dal racconto giapponese Mushi mezuru himegimi (La principessa che amò gli insetti) contenuto nella raccolta Tsutsumi chūnagon monogatari. Ed è così che “Nausicaa e questa principessa giapponese divennero una sola persona nella mia mente”, dice il regista.

Nausicaa della valle del vento si svolge circa mille anni dopo i “sette giorni del fuoco”, ovvero una guerra termonucleare che ha sconvolto il pianeta e che ha ricoperto la maggior parte della superficie terrestre con una foresta tossica dove vivono insetti giganti. Una nuova guerra è sul punto di esplodere e il regno della Valle del Vento, governata da Jhil, padre della giovane principessa Nausicaa, è minacciata dall’arrivo di un nuovo popolo il cui unico linguaggio sembra essere quello del combattimento.

Nausicaa della valle del vento: il coraggio di una bambina che vuole costruire un mondo migliore

Nausicaa della valle del vento

Nausicaa nella foresta

Nausicaa, nonostante la giovane età, è consapevole del rischio che vive l’intero pianeta e le poche popolazioni rimaste, costrette a respirare tramite delle maschere per non essere contaminate dall’aria tossica. Nel racconto di Hayao Miyazaki c’è spazio per la speranza di poter vivere in un mondo migliore e, seguendo la sua utopia, accompagniamo Nausicaa nella sua coraggiosa avventura.

Il film è un libero adattamento dei primi due volumi del fumetto, che assume un tono e una profondità di gran lunga maggiori rispetto al progetto d’animazione. Ma, nonostante questo, contiene tutte quelle caratteristiche che finiranno per definire l’intera filmografia miyazakiana e dello Studio Ghibli (Quando c’era Marnie): il ruolo primario della donna e il rispetto della natura, seguito dal valore dell’ecologismo, l’innocenza e il volo.

Non perdetevi l’occasione di poter rivedere questo primo capolavoro di Miyazaki, in uscita il 5-6-7 ottobre e distrubuito da Lucky Red.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4.5
Emozione - 3.5

3.7