Tutte lo vogliono: recensione

Tutte lo vogliono, ma cosa? Il titolo della commedia firmata dal regista Alessio Maria Federici si annuncia al grande pubblico tralasciando piccoli sassolini di mistero e una nota di sana sensualità e piacere, quello che purtroppo non riesce a raggiungere Chiara (Vanessa Incontrada): una donna elegante, bellissima, la cui esistenza sembra apparentemente perfetta.
La pellicola si sveste in fretta, ansimante di mostrare agli spettatori il soggetto dell’opera e di spiattellare in faccia tutta la frustrazione, la rabbia e l’incapacità provata dalle donne in questione: Giovanna, Carla, Francesca e Chiara, riunite in un gruppo di psicoanalisi a domandarsi il perché della loro malfatta col piacere, finché non sbuca fuori la soluzione del GPS (generoso partner sessuale).

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Una serie di casualità porterà Chiara, impettita food designer cresciuta in un ambiente decisamente snob, a incontrarsi con Orazio (Enrico Brigano), uno sciampista per cani che ama il cibo buono da mangiare e non bello da vedere; sta alle dipendenze di un egiziano appassionato di soap opera e si diletta a fare video con protagonisti gli animali nell’atto di fare cose assurde o divertenti (come il pappagallo delle suore intento a dire sconcerie).
La sua ultima relazione? Risale a 4 anni prima e sembra proprio che non si sia conclusa in maniera del tutto felice, il che provoca ilarità e preoccupazione per gli amici più cari, i quali provvederanno a propinargli consigli non del tutto appropriati. Per quanto riguarda Chiara, invece, ha rincontrato il bello e tanto agognato “principe azzurro” in Raffaello (Giulio Berruti) che, disdegnandola ai tempi del liceo adesso invece la rivendica per sé, senza tenere in conto che il suo successo lavorativo e la bellezza a lei adesso non basta più. Desiderato da molte, venerato dalla madre di lei, potrebbe essere davvero perfetto, ma forse è il classico caso del ‘tipo giusto nel momento sbagliato’.

tutte lo vogliono

Pudore, lavoro e amicizia passano in secondo piano davanti alla difficoltà di raggiungere l’orgasmo, fulcro di questa commedia giocata su incomprensioni, timidezza e incontro/scontro tra due emisferi diversi, che però col tempo imparano a comprendersi e ad aiutarsi. Chiara e Orazio sono infatti l’uno l’opposto dell’altra, la loro relazione inizia per sbaglio e si costruisce su una serie di bugie, infilzate però da una sincera tenerezza.
A rendere tutto più divertente l’onnipresenza degli animali, segnalatori di quella semplicità di relazione che spesso manca a noi umani, quella spinta selvaggia che dovremmo assecondare e alimentare più spesso anziché farci stravolgere dalla piatta organizzazione della routine e dalla rassicurante configurazione negli stereotipi.
La pellicola, prodotta da Fulvio e Federica Lucisano insieme a RAI Cinema, ribalta letteralmente i classici cliché cinematografici caratterizzati da amplessi perfetti, mettendo in luce un problema reale, che attanaglia ben il 40% delle donne, indotte spesso a fingere di godere.

La nota interessante è che la storia si srotola interamente attraverso il racconto di Orazio, mettendo dunque alla guida il punto di vista maschile, essenziale per sottolineare che l’anorgasmia non è un problema prettamente femminile e al quale devono pensare solo le donne.

tutte lo vogliono

Ph. Claudio Iannone

“Se il 40% delle donne finge significa che c’è un bel 50% di italiani che viene preso per il culo” – ha detto Alessio Maria Federici – “A me interessa questo!”

Tutte lo vogliono ci fa capire esplicitamente quanto sia errato lasciar passare in secondo piano la bellezza e l’importanza di una sana vita sessuale. Tirando le somme si dimostra essere una pellicola divertente, originale nelle argomentazioni, forse statica in certi tratti, ma spiritosa ed educativa!

Tutte lo vogliono, produzione di ITALIAN INTERNATIONAL FILM con RAI CINEMA, è al cinema dal 17 settembre 2015, distribuito da 01 Distribution.

 

Giudizio Cinematographe

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2.2
Emozione - 2.7

2.4

Voto Finale