Il Piccolo Principe: recensione del film di Mark Osborne

Applausi scroscianti e commozione alla proiezione stampa  de Il Piccolo Principe (The Little Prince) presso il Grand Théâtre Lumière di Cannes; il penultimo fuori concorso  di quest’edizione ha visto un pubblico entusiasta e grato a Mark Osborne per questa magica trasposizione cinematografica di uno dei racconti più celebri e significativi al mondo, custodito gelosamente nelle librerie di grandi e piccini e fonte di grande ispirazione per chiunque voglia riflettere su ciò che davvero conta nella vita: Le Petit Prince di  Antoine de Saint-Exupéry.

Giustamente timoroso di violare un’opera quasi sacra, il regista di Kung Fu Panda ha scelto di affrontarla con originalità, sottolineandone il punto di vista più nobile: l’impatto che gli insegnamenti di questo bellissimo bambino biondo possono avere sulla vita quotidiana delle persone di oggi. Ecco allora nascere un racconto nel racconto con protagonista una dolce bimba senza nome, tormentata da un ideale di perfezione ed essenzialità impostole da  una madre che pretende di pianificarle l’esistenza minuto per minuto, dimenticandosi, come la maggior parte degli adulti, cosa significhi essere bambini. In  soccorso del recupero della magia di quest’età irripetibile arriva tuttavia un anziano e  strampalato vicino di casa con la passione per gli aeroplani che, intuendo il grande bisogno della bimba di avere un amico e vivere spontaneamente la propria infanzia, la introduce nel magico mondo del Piccolo Principe, un bambino proveniente da un’altra galassia incontrato da giovane, durante uno dei suoi avventurosi viaggi da aviatore.

the little prince aviator

La bimba e l’aviatore

Il piccolo principe: alla scoperta dell’essenziale

Attraverso il graduale risveglio di una fantasia arrugginita dalla concretezza degli studi scolastici, la bimba recupera così, poco a poco, la capacità di andare al di là dell’apparenza, scoprendo un mondo fatto di amicizia, amore e genuina sofferenza in cui l’essenziale ha poco a che fare con l’ossessione per la produttività di questo mondo di “strani” adulti ma, in realtà, passa solo per la voce del cuore ed è invisibile agli occhi.

Grazie alla purezza del racconto delle vicissitudini del Piccolo Principe, la ragazzina metterà da parte per un’estate lo sterile e omologante mondo dell’efficienza produttiva per scoprire la bellezza di essere unica in mezzo ad un’infinità di creature apparentemente identiche, proprio come la splendida e vanitosa Rosa o la piccola Volpe che divengono speciali grazie al potere dell’amore che addomestica e rende unici in mezzo alla massa.

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Il Piccolo Principe e la Volpe

Il Piccolo Principe porta in scena i passaggi più emozionanti del libro di Saint-Exupéry palesandone l’incredibile attualità: i bizzarri personaggi che sfilano sotto gli occhi dello spettatore non sono altro che la caricatura di tipi umani ricorrenti, ossessionati da un ideale di successo che ha perso completamente di vista ciò che davvero conta. Ecco allora il vanitoso, l’avido, l’avvezzo al comando, tutti in fila a dimostrare loro malgrado la fragilità del proprio castello di carta, minuscolo di fronte all’emozionante vastità dell’universo, in cui tutto ciò che conta può essere contenuto in un abbraccio ed in cui non c’è potere più grande di quello dell’immaginazione, unica forza in grado di far davvero volare e crescere.

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Il Piccolo Principe nel deserto

Il Piccolo Principe arriverà nelle sale italiane l’1 gennaio 2016 , distribuito da Lucky Red;  gli attori italiani che daranno voce ai protagonisti sono Toni Servillo, Paola Cortellesi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassman, Giuseppe Battiston, Stefano Accorsi, PIF e Alessandro Siani. Preparatevi a commuovervi e sognare…

 

Giudizio Cinematographe

Regia - 4
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 4.5
Recitazione - 4.2
Sonoro - 4.2
Emozione - 4.5

4.3

Voto Finale