1992: la soundtrack completa della serie tv

Qua facciamo la storia. E abbiamo bisogno di uomini con le palle. Signori, rock and roll.

Abbiamo scelto questa battuta di Antonio Gerardi, interprete di Antonio Di Pietro, per presentarvi qui tutta la musica raccolta nella serie tv 1992, che si è da poco conclusa, ma che ancora fa parlare di sé. Musicalmente parlando, non c’è stato molto rock and roll in 1992, bensì tanti successi di quell’anno, ripescati da musicassette e mangianastri, ormai dei veri e propri reperti fossili.

In questo articolo vi avevamo già parlato delle scelte musicali adottate in 1992, in particolare da Davide “Boosta” Dileo, che ha curato la suggestiva colonna sonora composta appositamente per la serie, in bilico tra sonorità classiche ed elettroniche (basta pensare all’accattivante sigla, o ai lunghi “ronzii” di sottofondo ad alcune scene). Successi come “Non amarmi”, “Everybody hurts”, “Taillights fade” e canzoni tratte dal programma Non è la Rai, presentati nei primi due episodi sono stati seguiti da altrettanti pezzi che hanno saputo darci quel “tocco di 1992” in più. Nel terzo episodio, il brano che spicca è “Found love”, successo house degli italiani Double Dee, che arriva a tutto volume dall’appartamento di Gaetano Nobile, che tanto infastidisce Pietro Bosco; nel quarto episodio toccherà invece a degli spezzoni di un’opera di Verdi, Falstaff, mentre un altro brano che sentiamo, questa volta proveniente dalle cuffie di Bibi Mainaghi, è “Nearly lost you”, degli Screaming Trees, band grunge attiva tra il 1985 e il 2000 (la canzone è famosa anche per l’apparizione nel film Singles, di Cameron Crowe, tra l’altro sempre del 1992). Nel quinto episodio la scena in cui Bibi rischia l’overdose e Leo la salva è scandita da “Daydream” degli Smashing Pumpkins – il testo è appropriato:

My daydream seems as one inside of you
Though it seems hard to reach through this life
Your blue and hopeless life

Un’altra canzone azzeccata è “Gypsy woman (She’s homeless)” di Crystal Waters, che possiamo collegare a Veronica (nella scena in questione, Bosco l’ha appena ritrovata in una festa a Roma):

She wakes up early every morning
Just to do her hair now
Because she cares ya’ll
Her day just wouldn’t be right
Without her make up
She’s never out of make up
She’s just like you and me
But she’s homeless, she’s homeless
As she stands there singing for money

L’episodio, infine, si conclude sulle note di “Waiting for the miracle” di Leonard Cohen, che iniziamo a sentire proprio mentre Luca Pastore chiede a Bibi di denunciare l’uso di sangue infetto da parte delle industrie collegate a suo padre. Nella sesta puntata abbiamo diversi spezzoni di musica dance anni ’90 durante le feste in Sardegna, mentre il brano che accompagna il finale è “Washer” degli Slint, una rock band americana attiva alla fine degli anni ’80 che si sciolse proprio nel 1992, forse non ben conosciuta, ma molto influente. Nel settimo episodio Stefano Accorsi, che interpreta Leonardo Notte, ci regala un bel momento mentre il suo personaggio balla e canta con la figlia Viola sulle note di “Please don’t go” dei Double You, gruppo dance italiano: il risultato è molto carino, perché il padre sta riportando la figlia dalla madre, nonostante i due si siano divertiti nel periodo trascorso insieme.

Un’altra canzone presentata e adatta al contesto è “Nightswimming” dei R.E.M., che fa da sottofondo al bagno notturno in piscina di Bibi, affiancata da Leo. Alla chiusura dell’ottava puntata c’è “All that she wants” degli Ace of Base, gruppo dance svedese, che accompagna le scene delle prove di Veronica Castello in tv e della messa in onda di Non è la Rai, dove Leo vede la figlia Viola. Nel penultimo episodio, Veronica scopre di essere incinta e si sfoga cantando “The concept” dei Teenage Fanclub, band scozzese di successo negli anni ’90, tutt’ora in attività (Says she don’t do drugs but she does the pill… o forse no). Infine, l’ultimo episodio di 1992, il decimo, ci offre altre due canzoni che si adattano bene alle scene, in particolare grazie ai loro testi: la prima è “Killer” di Seal, che fa da sfondo alle allucinazioni di Leonardo causate dalla droga,  che perseguitano il ragazzo con l’incubo della morte per overdose della fidanzata Bianca:

So you want to be free and live your life the way you want to be
Will you give if we cry? Will we live or will we die?
Will we die? Jaded hearts heal with time
Now shoot that love, so we can stop the bleedin’

La seconda, ed ultima canzone che risuona nel finale della serie è “Movin’ on up” dei Primal Scream, che con il suo testo ci riporta ad una frase chiave di 1992, pronunciata da Leonardo Notte: «L’importante è far finta di crederci». Ed è con questa solare traccia che possiamo dire che forse riusciamo a credere, alla fine, in qualcosa, senza fare finta:

I was blind, now I can see
You made a believer out of me
I was blind, now I can see
You made a believer out of me
I’m movin’ on up now
Getting out of the darkness
My light shines on
I was lost, now I’m found
I believe in you, I got no bounds
I was lost, now I’m found
I believe in you, I got no bounds
I’m movin’ on up now
Getting out of the darkness
My light shines on