Tre uomini e una gamba: frasi e citazioni del film di e con Aldo, Giovanni e Giacomo

Dopo anni di televisione e teatro, l’irresistibile trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, con la complicità del regista Massimo Venier, approda nel 1997 al cinema con uno dei suoi migliori film, il quale segnò positivamente l’inizio della loro carriera nell’ambito della settimana arte.

Riportati sketch storici del gruppo, integrati in un racconto che ha il suo inizio, il suo svolgimento e la sua fine, Tre uomini e una gamba è il viaggio dei protagonisti verso Gallipoli per fare in modo che Giacomo sposi la sua fidanzata e porti la fantomatica gamba del titolo al triviale suocero – nonché datore di lavoro –, opera d’arte che presto sarà investita di un inestimabile valore. Un lungo viaggio fatto di soste ed imprevisti che renderanno esilaranti le avventure del simpatico trio

Tre uomini e una gamba: frasi e citazioni da ricordare!

Questo qui si deve sposare e siamo in ritardo di una vita… Il dietro della macchina completamente sfasciato. Ci ha affidato un bulldog e gli riportiamo… Un toporagno. E una gamba da trecento milioni è in mano a una banda di muratori marocchini! Ditemi voi…

Un percorso che metterà a dura prova i suoi protagonisti…

Pronto, pronto sì, ssss sì ssì sssss stiamo, siam… sìsìsì no, è… la la lascia lasciami… è m mma maria nnn… noo… ss, bè, ss se fosse stato per me… sì… ma io ss sono il primo che che… non ho ca, non ho ca, non ho c… non ho c… Allora, mi lasci parlare o no?! Hai capito?! E non ne posso più di ascoltarti, stai parlando solo tu! E mi hai proprio rotto i coglioni, mi hai rotto i coglioni, hai capito?! Perché non sono un automa, sono una persona, e a un certo punto te lo devo proprio dire: vaffanculo! Vaffancuulo!! Vi, a, effe, effe, ‘ncuuuulo!!! Tu, il tuo negozio, la tua villa di merda, mi fai schifo, strooonzoo!! Era occupato.

…ma che li saprà anche rendere più saggi.

A volte dorme di più lo sveglio che il dormiente!

Una rondine non vola solo e sempre a primavera.

Allora, secondo Platone l’uomo una volta era così, come questa mela: perfetto, bastava se stesso ed era felice. Non c’erano distinzioni tra uomini e donne, c’erano soltanto questi individui perfetti e felici. Solo che un giorno Zeus, che era geloso della loro perfezione… [Taglia la mela] e da quel giorno l’uomo ha incominciato a cercare disperatamente la sua metà, perché senza di lei si sentiva incompleto, infelice, solo che per quanti tentativi facesse non riusciva mai a trovare la sua metà esatta e non ce la fa tuttora… No, perché è praticamente impossibile trovare la propria metà e riconoscerla. Ci vorrebbe un miracolo.

In Tre uomini e una gamba ci sono le gag migliori di Aldo, Giovanni e Giacomo!

tre uomini e una gamba

Tre uomini e una gamba ha il merito di aver portato al cinema alcune delle divertentissime gag di Aldo, Giovanni e Giacomo come il film neorealista Biglietto Amaro con protagonista il personaggio di Ajeje Brazorf o le disavventure del meridionale Conte Dracula. Ma come dimenticare l’epica partita Italia-Marocco e i tanti spassosi dialoghi.

Giacomo: Pronto?
Giovanni: Giacomo, tutto a posto?
Giacomo: Sì, è tutto a posto. Senti, mi chiami dopo che mi sta finendo il film?
Giovanni: No, stiamo chiudendo, dai! A proposito, dove hai messo le rondelle del 6, che Aldo non le trova?
Giacomo: Cosa ne so io delle rondelle del 6, dai, chiamami dopo, dai!
Giovanni: Senti, le commissioni le hai fatte?
Giacomo: Le ho fatte tutte, sì.
Giovanni: Il vestito l’hai ritirato?

Giacomo: Eh, secondo te mi sposo nudo?
Giovanni: Eh… Gli anelli?
Giacomo: Ma che palle che sei! Certo che li ho ritirati gli anelli!
Giovanni: Anche le scarpe?
Giacomo: Le scarpe le ho ri… Porca puttana, le scarpe!
Giovanni: Hai visto? Se non ti telefonavo io ti sposavi in ciabatte!
Giacomo: Va beh dai, se mi sbrigo riesco a andare a ritirarle, dai!
Giovanni: Ah, a proposito, il pacco è arrivato, eh… Domattina andiamo a ritirarlo prima di partire. Senti, ti vengo a prendere verso le 7 e mezza.
Giacomo: Ma come le 7 e mezza?
Giovanni: Va beh… 7 e un quarto. Ciao!

Aldo: Va be’, finisco di mangiare la peperonata e scendo!
Giovanni: Peperonata? Alle otto del mattino? Mezzogiorno… topi morti?

Giovanni: Scusa, puoi togliere i piedi dal cruscotto, che lo sporchi?
Aldo: Mi’, come sei pignolo!
Giovanni: Io sono pignolo?
Giacomo: Be’, un po’ pignolo lo sei!
Giovanni: Cioè, questo qua mi cammina sul cruscotto ed io sarei pignolo!
Giacomo: Capito, ma devi anche saperle accettare le critiche, sennò…
Giovanni: Va be’, allora, visto che sono pignolo: puoi spostare la gambetta sennò non entran le marce?
Aldo: Lo vedi che sei veramente pignolo?
Giovanni: Ecco, allora facciamo tutto il viaggio in prima perché sennò io sarei pignolo! Comunque mettiti le cinture, che se facciamo un incidente e sbatti l’assicurazione non paga.
Aldo: Ma a che serve? Stiamo andando a 30 all’ora!
[Giovanni frena di colpo e Aldo sbatte la testa sul cruscotto]
Giovanni: Visto?
Giacomo: Ma allora sei bastardo!
Giovanni: E pignolo!

Giovanni [parlando della scultura-gamba]: Cos’è ‘sta roba? Scusate, ma… 170 milioni per questa merdina qua? Ma dai, è una follia!
Giacomo: Ma che follia, che follia?! Ma lo sai che questo qui è un Garpez, uno dei più grandi scultori viventi?
Giovanni: Ma scultore che cosa? Ma guarda che il mio falegname con trentamila lire la fa meglio, vah, non ha neanche le unghie!

Giacomo: Oh, però è carina, eh?
Giovanni: Carina è carina, sì.
Giacomo: Ma non è solo carina, c’ha anche quell’aria lì un po’ particolare, un po’, eh…?
Giovanni: Sì, c’ha quella roba lì, però calcola che tra due giorni ti sposi, eh!
Giacomo: Perché, cosa ho detto di male?
Giovanni: Beh, sei sempre lì a far lo scemetto, gli occhi dolci, tì-tì-tì-tì…
Giacomo: Che occhi dolci, ma cosa stai dicendo?! Ma Aldo, sto facendo lo scemo?
Aldo: Beh, un po’ lo scemo lo stai facendo, va!

Giovanni: Be’, noi… Lavoriamo nella meccanica di precisione, tecnologie avanzate al servizio di progettazioni particolari e specifiche. Non so… Hardware…
Giacomo: Hardware!
Giovanni: Hardware e quelle cose… Cioè, creiamo dei supporti che poi serviranno per progettare grosse situazioni, non so, mecc… Proprio… Strumenti di precisione per una svolta magari futura anche della meccanica… Eh, non so se mi spiego…
Aldo: Sì, insomma… Abbiamo un negozio di ferramenta… Cioè, non è che il negozio di ferramenta è nostro… noi ci lavoriamo come commessi, come galoppini, insomma, come… Come… Sì…

Chiara: Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! È un Garpelli!
Giovanni: Chi?
Chiara: È un film di Garpelli, neorealista. Non lo proiettano da trent’anni!
Giovanni: Ci sarà il suo motivo, dai!
Chiara: Non possiamo perderlo, vi prego!
Giovanni: Ma no, ma… Giacomo!
Giacomo: Eh, è un Garpelli, Giovanni!
Giovanni: Ma dai! Aldo!
Aldo: Vado a prendere i popcorn!

Chiara: E così domani ti sposi?
Giacomo: Sì, ma niente di serio.

Giovanni: Lo sai che con venti milioni si può comprare un bar in Costa Rica? Sulla spiaggia. Sole, mare, un sacco di palme.
Aldo: Tutto l’anno in costume.
Giovanni: Tutto l’anno in costume. Nessuno che ti rompe le palle, che ti dice quello che devi fare. Certo, ci vuole coraggio, bisogna abbandonare tutto.
Aldo: E se ti va male?
Giovanni: Bhé, il rischio c’è. Del resto, se non rischi. Tu hai mai rischiato?
Aldo: Una volta. Ho messo 2 fisso a Inter-Cagliari.

Dottore: Gia-como… Po-ret-ti… Allora, vediamo un po’, se tocco qui fa male? [Giacomo emette un verso di dolore] Ma è sicuro, eh? [Lo tocca di nuovo e Giacomo urla di dolore ancora più forte] Invece se tocco qui?
Giacomo No.
Aldo: Dottore, perché non gli diamo un calmante per endovenosa, che ne so io, 4 cc di placibio?
Dottore: Ah, è medico! Non lo sapevo… È medico! E dov’è che ha studiato? Mi faccia il sacrosanto piacere di mettersi lì e di stare zitto e non disturbi mentre faccio il mio lavoro! Signorina, mi prepari un calmante, dunque vediamo… Quattro cc di placibio per endovena. Ecco, la lingua, mi faccia vedere la lingua…
Aldo: Dottore, secondo me ha un colica renale.
Dottore: Che cosa le ho detto prima? Di stare…?
Aldo: Zitto…
Dottore: E di mettersi… Lì.
Aldo: Si, però, è…

Dottore: Sono io che faccio le visite. Hai capito?
Aldo: Sì, però se tocchiamo qui e gli fa male non può essere una tracheite!
Dottore: Adesso si mette anche a fare le diagnosi! È arrivato il professorone, è arrivato! Sa cosa faccio adesso? Mi tolgo il camice e lo do a lei, va bene? Glielo do? Vuole il camice? Stia zitto! Non voglio più sentire neanche una parola capito? Zitto! Caro signor…
Aldo: Giacomo Poretti!
Dottore: Caro signor Poretti, qui abbiamo una bella colica renale. Dobbiamo fare qualche esamino, lei questa notte la passa qui dentro. Motivi precauzionali.
Giovanni: Guardi che siamo già in ritardo incredibile…
Aldo: Non è che ti puoi mettere a discutere col professore, è un professorone! Un professorone di stirpe, non è che si è inventato, sa quello che deve dire.