Il padre d’Italia: recensione del film con Luca Marinelli e Isabella Ragonese

Il padre d’Italia  (trailer) è il film per la regia di Fabio Mollo e con protagonisti Luca Marinelli ed Isabella Ragonese, centrato sul tema complesso e poco esplorato del rapporto maschile con la paternità, qui approcciato dal punto di vista ancora più complicato di un omosessuale che non si sente in diritto di poter esercitare la funzione genitoriale.

Questione di natura dice Paolo, interpretato da un eccezionale Luca Marinelli, perché se la natura avesse voluto che i gay fossero genitori, li avrebbe dotati della possibilità fisica di fare figli, argomenta, prendendo sulle proprie spalle tutto il peso del senso comune che lo circonda e che non lo fa sentire in diritto di realizzare i propri sogni.

Il padre d'Italia

Mia (Isabella Ragonese) è molto diversa da Paolo, almeno all’apparenza: si sente libera di fare e desiderare tutto, al punto di proiettare sugli altri ciò che vorrebbe per sé e che non sa conquistare con le proprie forze. Paolo, travolto dalla genuinità della sua sconfinata esuberanza, si troverà così ad accompagnare la ragazza in un folle viaggio alla ricerca di sé e di qualcuno disposto ad amare lei ed il figlio che porta in grembo, l’identità del cui padre non ci è dato di sapere e non sembra contare molto nemmeno per la madre.

Il padre d’Italia: un road movie alla ricerca di un posto nel mondo in cui potersi concedere di realizzare i propri sogni

Il padre d'Italia

Il padre d’Italia, incarna e sublima tutte le paure e gli ostacoli che i trentenni di oggi si trovano ad affrontare, in un mondo che sembra tagliarli fuori proprio nel momento in cui dovrebbe accoglierne il debutto ufficiale nella vita adulta, facendoli sentire sempre fuori posto, soprattutto quando osano sognare e desiderare qualcosa che vada al di là della più semplice ed umile delle ambizioni.

Paolo ha un grande dolore dentro di sé, aver lasciato l’uomo che amava perché desiderava qualcosa che lui non ritiene giusto e – per questo – non si è mai concesso di bramare: una famiglia e dei figli. Assetato dal desiderio di apparire e sentirsi normale, il giovane torinese decide allora di rimanere solo, passando le giornate trasportando e montando mobili nelle case e felicità altrui, mentre la sua vita scorre nella convinzione che, tutto sommato, vada bene così.

Il padre d'Italia

Quando incontra Mia, durante una serata in discoteca, l’apparizione fuori contesto di questa attraente donna incinta suscita in lui una reazione di immediata protezione, concretizzata quando la ragazza cade svenuta per gli eccessi della serata e Paolo si trova in dovere di portarla in ospedale. Scatta così un improvviso e tacito legame tra i due, una sorta di mutuo soccorso che se per Mia è reso necessario dal fatto di essere sola, senza soldi, né una casa, per Paolo ha un significato più complesso, che sfugge a lui stesso ma che aleggia intorno a quel senso di libertà così trabordante in lei e completamente assente in lui, che si trova ad assorbirlo come per osmosi.

Il padre d’Italia: Fabio Mollo abile e sensibile auriga di una complessa vicenda umana

Il padre d'Italia

Ne Il Padre d’Italia, Fabio Mollo sceglie di avventurarsi in un territorio impervio, sollevando numerose domande, una su tutte quella che interroga il pubblico circa la possibilità di un cambiamento nell’ orientamento sessuale di una persona. Il rapporto fra Mia e Paolo, tuttavia, appare innanzitutto come una profonda condivisione/proiezione di desideri e aspettative, in cui l’assenza di giudizio tra i due permette il nascere di una relazione  completamente slegata dagli schemi, in cui i ragazzi si trovano- almeno per un lungo momento – a vivere sentendosi se stessi, mentre i chilometri che li dividono dalle rispettive case ed origini li rassicurano sul fatto di non poter essere fuori posto perché in costante movimento.

Ma la vita non può essere vissuta in perenne fuga, e una volta giunti in Calabria – la terra di Mia –  lei e Paolo dovranno rimettere in ballo tutto, facendo i conti con le rispettive identità e prendendo infine delle decisioni irrevocabili e fondamentali per la scelta del futuro che li aspetta. Ma – questa volta – senza dare più nulla per scontato, perché la natura, come afferma Mia, fa miracoli ogni giorno.

Il padre d'Italia

Il Padre d’Italia è un film intimo e profondo, sussurrato tra le righe di una colonna sonora che incanta e di una fotografia onirica, che rimanda a quei sogni che – per realizzarsi – bisogna innanzitutto avere il coraggio di fare, lasciandosi andare a quel tanto di irrazionale impulsività che se, forse a tratti non viene sufficientemente giustificata dalla scrittura, non rende meno bello ed importante un lavoro che dovremmo tenerci ben stretto, valorizzando i cineasti italiani che ancora sanno parlare di sentimenti ingombranti e contraddittori con tale leggiadria.

Il Padre d’Italia vi aspetta la cinema dal 9 marzo, distribuito da Good Films; nel cast anche Mario Sgueglia, Anna Ferruzzo, Federica De Cola, Miriam Karlkvist, Esther Elisha, Sara Putignano, Filippo Gattuso, Franca Maresa.

Guarda QUI l’intervista video esclusiva al cast del film

 

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.8