Intervista a Danny Boyle per T2 Trainspotting: il sequel è un mix di ricordi

L’attesa è finita! T2 Trainspotting (recensione, trailer e data d’uscita), è al cinema dal 23 febbraio e nel mentre noi abbiamo avuto l’occasione di incontrare il regista Danny Boyle.

Con T2 Trainspotting, uno dei sequel più “sospirati” di sempre, secondo capitolo del film cult Trainspotting. A distanza di vent’anni Danny Boyle ripropone il vecchio cast, coinvolto nelle solite – ma anche no – vicissitudini che appassionarono un’intera generazione.

In occasione dell’anteprima stampa di T2 Trainspotting, il regista di Manchester, Danny Boyle, ha dichiarato quanto segue

Quanta oculatezza c’è in T2 Trainspotting riguardo la musica?

“Posso dire che abbiamo avuto un’oculata attenzione per quanto concerne l’apparato musicale. La Sony stessa ha fatto un sondaggio col pubblico riguardante ciò ; abbiamo volutamente riproporre le stesse colonne sonore del primo eseguendo un remixaggio. Dobbiamo dire che la musica ha un ruolo fondamentale offrendo paradossalmente un vero e proprio amarcord emozionale.”

Può parlarci dell’uso dei flashback nel film?

“Una scelta stilistica propriamente voluta; sono serviti unicamente come aggiunzione a quei ricordi strettamente legati al primo film. Gli stessi interpreti durante le riprese li hanno volutamente enfatizzati. Un innesco di ricordi che è piaciuto praticamente a tutti.”

In futuro sarebbe propenso a scrivere una sceneggiatura insieme a Welsh?

“Secondo me è più idoneo lasciare immutata la nostra attuale collaborazione; è consuetudine vedere Welsh scrivere romanzi e creare suggestivi personaggi, mentre Hodge, a sua volta, ne esegue una valida trasposizione cinematografica. È sempre stato così, ed è andato sempre bene, quindi non vedo nessun motivo di cambiare…”

Che ruolo ha la speranza nel film? 

“Risiede ironicamente in Spud creando un vero e proprio paradosso sbalorditivo. Comunque è molto marginale come elemento identificativo nel film.”

Il tradimento è però una caratteristica di T2 Trainspotting

“Non propriamente, posso però dire che è alquanto personale. Durante le riprese abbiamo accantonato ogni diatriba passata, ricordano i vecchi tempi e andando avanti con un lavoro che sentiamo nostro, da sempre.”

Come mai tutto questo tempo per la realizzazione del sequel di Trainspotting ?

“Il motivo di tutto questo tempo è per la mancata originalità che prevedeva la prima sceneggiatura. Hodge è riuscito a scrivere una storia che è personale, nonostante la notevole durata temporale in termini di realizzazione. Posso dire che T2 Trainspotting è oltre la personalizzazione di Renton; tutto il film è personale.”