Trollhunters: recensione del pilot della serie Netflix

Dopo capolavori amatissimi come Il labirinto del fauno, il regista Guillermo del Toro sbarca su Netflix con un prodotto un po’ diverso. Infatti Trollhunters, serie tv uscita il 23 dicembre 2016, si rivolge ad un pubblico di giovani e giovanissimi. L’articolo è spoiler free.

La storia ruota intorno a Jim Lake e al suo migliore (golosissimo) amico Toby. Jim e Toby scoprono l’esistenza di un mondo parallelo al loro proprio sotto ai loro nasi. In realtà Jim è un ragazzo come tanti. Abbandonati dal padre, lui e sua madre si prendono cura l’uno dell’altra. Jim vorrebbe però qualcosa di più dalla vita, qualche cosa di eccitante: un po’di avventura!

La serie è ideata da Guillermo del Toro e viene dal libro Trollhunters scritto con Daniel Kraus

L’avventura non tarda ad arrivare e Jim sarà coinvolto in una storia che promette grandi ed emozionanti avventure. La serie tv sembra promettere bene: le personalità dei personaggi sono approfondite e complesse. Si riesce a intuire questo elemento fin da subito. L’ambientazione si definisce nel corso della prima puntata ma resta comunque misteriosa. I Veniamo a sapere che c’è un mondo al di sotto di Arkadia, la città di Jim, ma non lo vediamo ancora. Ci vengono dati solo dei piccoli accenni. Vengono presentati distintamente i troll…impossibile non notarli. Soprattutto quando se ne trovano due belli grossi in cantina! I troll buoni, quelli che conosciamo meglio nel primo episodio, hanno personalità, saggezza. Sono insomma creature con un’individualità definita e divertente.

Il lavoro di animazione è molto bello e sembra intessuto di suggestioni provenienti da altri film. In particolare per quel che riguarda i Troll, questo sono pelosi, grossi e affamati. Ricordano molto personaggi già visti in Monsters & Co. Nel paese delle creature selvagge. Forse è proprio questo l’elemento che resta più debole. I richiami ad altri film di animazioni sono molto evidenti e, pur essendo rassicurante per lo spettatore, rischia di minare l’originalità della serie. Comunque siamo ancora alla prima puntata perciò si vedrà.

I Troll ricordano molto altre creature animate viste in Monsters & Co. e in altri film d’animazione

In generale, i personaggi sono divertenti e ironici senza risultare superficiali. Questo primo episodio introduce lo spettatore in un mondo magico visivamente molto bello e invoglia lo spettatore a proseguire nella visione. Lo fa con pacatezza, senza suscitare quel senso di “ansia-per-la-puntata-successiva” tipica di tante serie tv. Il che rende la visione della serie stessa più piacevole e distesa.

Il pilot di Trollhunters, facendo un bilancio, non si presenta affatto male. In sostanza si può dire che, pur soffrendo un po’ il fatto di dover fare da apripista, è decisamente invitante. Si sente un pochino di affanno nel dover presentare tutti i personaggi, i troll, e il mondo parallelo alla città di Arkadia. Il pilot però riesce in questo compito, e ci riesce senza svelare più del dovuto.

Guillermo del Toro lancia allo spettatore un invito per un Natale avventuroso. La prima puntata sembra essere soltanto un piccolo assaggio. 

La serie è ideata da Guillermo del Toro e viene dal libro scritto dallo stesso regista con Daniel Kraus, Trollhunters per l’appunto. Il libro è del 2015 e in Italia è pubblicato dalla De Agostini.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.8