Bianconeri. Juventus Story: recensione del documentario sulla Juventus

Bianconeri. Juventus Story è il documentario diretto da Marco e Mauro La Villa sulla storia della Juventus, la squadra più amata, odiata e vincente della storia del calcio italiano. Il film è narrato dalla voce di Giancarlo Giannini e contiene interviste e filmati di archivio di illustri personalità della storia bianconera passata e presente come Gianni, Umberto e Andrea Agnelli, John e Lapo Elkann, Alessandro Del Piero, Gianluigi Buffon, Michel Platini e Pavel Nedved. Ha inoltre collaborato alla stesura della colonna sonora il Premio Oscar Ennio Morricone.

Bianconeri. Juventus Story: Vincere non è importante. È l’unica cosa che conta.

Bianconeri. Juventus Story

“Vincere non è importante. È l’unica cosa che conta.” Questo il motto tramandato di generazione in generazione dalla leggenda juventina Giampiero Boniperti, ma anche il concetto cardine su cui ruota Bianconeri. Juventus Story. Difficile infatti riassumere in altra maniera il cammino di una squadra che dalla sua fondazione nel 1897 ha conquistato sul campo 34 scudetti, ovvero quasi un terzo del totale, conquistando milioni di sostenitori in tutto il mondo ma anche altrettanti detrattori e nemici.

Il documentario di Marco e Mauro La Villa si prefigge il difficile obiettivo di raccontare in poco più di 2 ore i passaggi salienti di 120 anni di storia del club, con un occhio di riguardo alle vicissitudini della famiglia Agnelli, proprietaria del club dal 1923. Parole e immagini dei protagonisti della Juventus si rincorrono senza sosta e con ben calibrata enfasi, raccontando così il cammino della sua squadra di calcio italiana più celebre, ma anche uno spaccato dell’intero Paese, da sempre legato a doppio filo a quello del club bianconero dall’altra grande azienda di proprietà degli Agnelli, ovvero la gloriosa FIAT.

Il rigore di Brady simbolo del carattere e della mentalià di un’intera società

Bianconeri. Juventus Story

Come punto focale della narrazione di Bianconeri. Juventus Story i registi scelgono un episodio spesso dimenticato, soprattutto dai più giovani, ma esemplificativo del carattere e della mentalità dei bianconeri, ovvero il calcio di rigore con lui l’irlandese Liam Brady regalò alla squadra torinese lo scudetto del campionato 1981/1982 e la seconda stella sulla maglia, onorificenza riservata ai vincitori di 20 campionati italiani. Dal punto di vista umano e sportivo, questo momento simboleggia l’estrema professionalità e serietà del club bianconero. Liam Brady infatti fece conquistare questo attesissimo titolo allo Juventus tirando un rigore decisivo nel momento in cui sapeva di essere sul punto di fare le valigie per lasciare il posto a Michel Platini, fuoriclasse francese che negli anni successivi fu la colonna portante dei successi juventini in campo italiano e internazionale.

L’ossessione e il sogno della terza stella

La conquista della seconda stella per la Juventus è anche la miccia che innesca una curiosa sfida a distanza fra gli Agnelli e le milanesi Milan e Inter su chi per primo conquisterà la successiva stella, la terza per la squadra torinese o la seconda per i due club meneghini. La voglia di primeggiare sui rivali animerà i successivi anni della storia del club, che affronterà le pazze spese degli avversari senza mai abbandonare il rigore finanziario e l’obiettivo del pareggio di bilancio nel breve e lungo termine.

Marco e Mauro La Villa indugiano a lungo sull’ossessione e sul sogno della terza stella, mostrando con un inevitabile pizzico di partigianeria la nascita e la distruzione della squadra guidata dalla famosa triade Moggi-Giraudo-Bettega, l’inferno di Calciopoli e la successiva rinascita, oltre al recente ciclo di successi sotto la presidenza di Andrea Agnelli. Davanti agli occhi degli appassionati scorrono così i ricordi degli ultimi decenni della storia dello sport più popolare in Italia, narrati dal punto di vista della società bianconera, ma godibili per chiunque.

Bianconeri. Juventus Story è anche il ritratto di una famiglia signorile, sobria e composta

Al racconto degli ultimi 30 anni del calcio italiano si affianca anche un toccante approfondimento sulla storia della famiglia Agnelli e sui tanti lutti che l’hanno segnata, dalla scomparsa del leggendario Avvocato Gianni e di suo fratello Umberto ai prematuri decessi di Edoardo e Giovannino, ai quali un triste destino ha tolto la possibilità di sostituire i genitori alla guida del club. Il ritratto che ne esce è quello di una famiglia signorile, sobria e composta, capace di affrontare le difficoltà e le malignità sempre a testa alta e senza piangersi addosso, in modo da tramandare di generazione in generazione quella che è una vera e propria dinastia del calcio e dell’industria italiana.

Bianconeri. Juventus Story

Bianconeri. Juventus Story si rivela un documentario capace di coinvolgere e affascinare sia i tifosi bianconeri che quelli di altre squadre per più di 2 ore, nonostante la coraggiosa scelta di affrontare in modo decisamente affrettato la parte di storia del club prima del 1982. Alcuni potranno trovare sgradevole la scelta di dare molto risalto alle vicende umane e dirigenziali e meno spazio di quanto prevedibile alle storie personali e calcistiche di alcuni grandi campioni della società (su tutti Zinedine Zidane e Roberto Baggio). Ma lo stile della Juventus è anche questo, ovvero un’azienda che antepone il rigore e la volontà di rimanere costantemente ai vertici del calcio internazionale all’autocelebrazione e all’esaltazione dei tanti formidabili campioni che si sono susseguiti nel corso degli anni.

Bianconeri. Juventus Story è al cinema dal 10 al 12 ottobre, distribuito da Nexo Digital e Good Films.

Regia - 3.5
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.5