L’ultimo turno: trama, trailer e cast del film con Richard Jenkins
Due vite agli opposti. Una cucina condivisa. Un’ultima notte per capirsi davvero.
Stanley (Richard Jenkins) è uno di quelli che non fanno rumore nel film L’ultimo turno. Lavora da quasi trent’anni nello stesso fast food, Oscar’s Chicken and Fish, e nessuno lo nota più. Turni notturni, routine, silenzio. È arrivato il momento di mollare tutto e andare in pensione. Prima, però, deve fare una cosa: passare il testimone. E qui entra in scena Jevon (Shane Paul McGhie). Giovane, brillante, incasinato.
La trama, il trailer e il cast de L’ultimo turno

Jevon è un pesce fuor d’acqua in cucina: scrive, pensa, provoca. I suoi articoli politici gli chiudono più porte di quante ne aprano, e così finisce lì, in quel retrocucina unto e afoso, a imparare come si friggono le patatine.
I due, all’inizio, si annusano da lontano. Stanley vede in Jevon un ragazzo sveglio frenato dall’arroganza. Jevon guarda Stanley e pensa: ecco uno che si è lasciato schiacciare dal sistema. Ma tra un pollo impanato e un panino che cola salsa, si parlano. Davvero.

Cohn, con una regia asciutta e mai invadente, ci infila lo scorrere del tempo, le occasioni perse, la dignità del lavoro, anche quando sembra piccolo. Ma soprattutto la fatica di due uomini diversi che, in fondo, si somigliano più di quanto credano.
Stanley ha rinunciato a studiare per portare a casa uno stipendio. Jevon ha studiato, peccato che il mondo non sia pronto per le sue idee. Entrambi, per motivi diversi, sono bloccati. E per una manciata di notti, dentro quella cucina deserta, si ascoltano. Si rispettano.
L’ultimo turno arriva dritto. Perché racconta quello che siamo quando spogliamo le pose: persone che cercano di capirsi, di lasciare un segno, di non crollare. E in mezzo a fumi, lamenti e silenzi, trova un’intimità rara. È un film che ti resta addosso come l’odore di fritto: insistente, familiare, umano.
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