La Tomba delle Lucciole: il trailer del capolavoro giapponese

Già il titolo La Tomba delle Lucciole, basta a scatenare la  fantasia e incuriosire il lettore. Vedere il trailer conferma invece che si tratterà sicuramente di un capolavoro.
La Tomba delle Lucciole (Hotaru no Haka) è uno dei lungometraggi più significativi dello Studio Ghibli, acclamato come uno dei più grandi capolavori del regista Isao Takahata, già regista di Heidi e sin da allora collega anziano e mentore di Hayao Miyazaki (cui noi abbiamo dedicato uno speciale).

La Tomba delle Lucciole: guarda il trailer del capolavoro giapponese

Tratto dall’omonimo romanzo semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka, La Tomba delle Lucciole è anche riconosciuto come un caposaldo assoluto dell’animazione giapponese, uno struggente film sulla guerra e sull’infanzia. La trasposizione italiana del film si avvale del contributo di Gualtiero Cannarsi, nome autorevole nell’ambito dell’animazione giapponese (è il responsabile artistico italiano dei film realizzati dallo studio Ghibli), che ha curato l’adattamento e il doppiaggio italiani di questa splendida, nuova versione integrale.

Leggi la sinossi de La Tomba delle Lucciole e scopri la data d’uscita al cinema

1945, città di Kobe. Seita e Setsuko, di quattordici e quattro anni, sono due fratelli che perdono la madre durante una delle incursioni aeree dei B-29 americani sulla loro città. Il padre, ammiraglio della Marina Giapponese, non dà più notizie di sé. Poiché anche la loro bella casa è andata bruciata nei bombardamenti incendiari, Seita prende alloggio con la sorellina a casa di una zia. Frustrato dagli incomodi, dalle difficoltà imposte dalle circostanze, e insofferente nei confronti della situazione domestica in cui si ritrova, Seita decide di trasferirsi con Setsuko in un cava abbandonata sulle rive di uno stagno, dove ricreare una parvenza di calore familiare.
Tuttavia, in assenza di cibo ed igiene, ben presto Setsuko deperisce e va incontro alla morte. Il fratello Seita, disperato, si lascia morire piano piano, esalando il suo ultimo respiro nella stazione di Sannomiya con gli americani ormai alle porte. L’ultima immagine dei due orfanelli è quella di loro stessi, fantasmi ma ancora insieme, mentre osservano la Kobe moderna sfavillante di luci e neon, circondati dalle lucciole.