Borsalino city: trailer del film sulla nascita di un mito

Dopo la tappa al Torino Film Festival 2015 arriva nelle sale Borsalino city, il film documentario diretto da Enrica Viola dedicato a uno degli oggetti, dei marchi e dei simboli più famosi nel mondo e nella storia del cinema: il mitico cappello Borsalino. Distribuito da Istituto Luce-Cinecittà, con un tour di proiezioni-evento e programmazioni che durerà fino a maggio, il film ripercorre la storia di uno degli oggetti più amati da milioni di uomini e donne , riamsto impresso nell’immaginario collettivo grazie a film di culto come Casablanca,  , Fino all’ultimo respiro, decine di gangster-movie americani e tanti altri film che fino a oggi hanno più o meno consapevolmente citato un oggetto di scena in grado di entrare nell’espressione degli attori più grandi (basti pensare all’addio di Bogart e Bergman all’aeroporto di Casablanca…). La prima tappa del tour sarà ovviamente nella città natale, Alessandria, dove il 4 aprile del 1857 Giuseppe Borsalino fondò la sua fabbrica di cappelli, mentre arriverà a Roma per un’anteprima-evento al Cinema Adriano alle 20.30, alla presenza della regista Enrica Viola e del produttore Simone Bachini.

Borsalino city: trailer del film sulla nascita di un mito

Dichiara Enrica Viola nelle sue note di regia: ‘Borsalino City racconta anche la storia di capitalismo familiare che domina la vita di una piccola città per oltre 120 anni. Perché, come afferma un’ex operaia: “la Borsalino ha dato da mangiare, si può dire, a tutta Alessandria”. Se da un lato ad Alessandria, come in tante altre città ex industriali, oggi non esistono più i segni tangibili dello “splendore della sua fabbrica”, dall’altro invece in tutto il mondo, c’è ancora una grande potenza immaginativa legata al suo marchio. E il processo della creazione del mito Borsalino, della sua icona, passa necessariamente attraverso le mani esperte di chi li sapeva fare bene i cappelli, ovvero di chi li lavorava. Per questo, utilizzando dei meravigliosi ritratti fotografici d’archivio, abbiamo fatto rivivere alcune testimonianze di operai che nel 1957 celebravano il centenario della fabbrica: nei loro volti e nelle loro parole c’è tutta la dignità della classe lavoratrice e l’orgoglio del “saper fare”. In qualche maniera con questo film, passando da Alessandria ad Hollywood, si è cercato di colmare il divario tra l’ignoto e il glamour.

“Dear vittorio, you may remember me…my name is Robert Redford” così inizia la lettera che una delle più grandi star di sempre del cinema americano scrisse a un erede della famigliaBorsalino, per richiedere il cappello che aveva visto indossato da Mastroianni in 8 1/2. Questa lettera è rappresentativa per capire la storia di un oggetto, fatto con amore e passione in una piccola città di provincia del Nord Italia, e sbarcato poi in tutto il mondo per diventare un mito. Rievocando la memoria dei lavoratori di un tempo, di appassionati di storia locale, e di grandi nomi del cinema come Redford, Jean Claude Carrière, Piero Tosi, Deborah Nadoolman Landis,  Dante Spinotti, e attraverso immagini d’archivio e di memorabili film dove il cappello è ben più di una comparsa, il documentario racconta la storia del favoloso incontro tra il sogno di un imprenditore partito dal nulla e la grande industria dei desideri che è il cinema del XX° secolo. Tracciando la storia non di un semplice oggetto, ma di uno dei simboli più famosi dell’immaginario mondiale.