84m² : trama trailer e cast del film Netflix di Kim Tae-joon
Il protagonista, Woo-sung, interpretato da Kang Ha-neul, è un uomo comune che ha appena realizzato un traguardo importante..
84m² è il nuovo thriller psicologico sudcoreano diretto da Kim Tae-joon, disponibile su Netflix dal 18 luglio. Il film esplora il lato oscuro della quotidianità urbana, trasformando l’ambiente familiare di un moderno appartamento in una fonte costante di tensione e inquietudine. Ambientato in un condominio di Seul, 84m² mette al centro una vicenda apparentemente ordinaria che si trasforma gradualmente in un incubo percettivo, in cui i confini tra realtà e paranoia si fanno sempre più sfumati.
84m² : trama trailer e cast

Il protagonista, Woo-sung, interpretato da Kang Ha-neul, è un uomo comune che ha appena realizzato un traguardo importante: acquistare casa. Dopo anni di risparmi e sacrifici, si trasferisce in un appartamento da 84 metri quadrati, considerato uno standard abitativo di successo in Corea del Sud. Tuttavia, il sogno domestico si incrina quasi subito: strani rumori notturni iniziano a turbare la sua vita. Non solo non riesce più a dormire, ma si trova al centro di una spirale di sospetti, accuse e isolamento sociale, aggravata dal sospetto che gli altri condomini lo ritengano la causa del disturbo.
Il film ruota attorno a tre personaggi principali. Kang Ha-neul offre una performance sfumata nel ruolo di Woo-sung, che da entusiasta proprietario scivola lentamente nella frustrazione e nell’alienazione. Yeom Hye-ran interpreta Eun-hwa, la rappresentante dei residenti: una figura ambivalente, cortese ma potenzialmente manipolatoria, che abita l’attico e sembra esercitare un controllo informale sul condominio. Seo Hyun-woo è Jin-ho, il vicino del piano di sopra: inizialmente diffidente, diventa una presenza cruciale per Woo-sung, ma il rapporto tra i due resta instabile e minacciato dalla reciproca sfiducia.
Kim Tae-joon, già regista di Unlocked, prosegue la sua riflessione sulle paure legate alla vita moderna in 84m², usando l’ambiente domestico come spazio narrativo e psicologico. La regia lavora su inquadrature ristrette, suoni ambientali e atmosfere claustrofobiche per generare un senso crescente di disagio. L’appartamento – simbolo di successo personale – diventa metafora della solitudine urbana e del disagio emotivo.
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