50 – Santarcangelo Festival: trailer del documentario sulla longeva manifestazione

Ecco il trailer del documentario 50 – Santarcangelo Festival, in arrivo in esclusiva sulla piattaforma #IorestoinSALA il 15, 16 e 17 marzo.

Il documentario 50 – Santarcangelo Festival verrà presentato in esclusiva su #iorestoinsala

I Wonder Pictures ha rilasciato il trailer del documentario 50 – Santarcangelo Festival, in arrivo in esclusiva sulla piattaforma #IorestoinSALA il 15, 16 e 17 marzo, come evento speciale. Cinquant’anni di teatro e molto altro; il documentario è il racconto della più longeva manifestazione italiana dedicata alle arti della scena contemporanea, attraverso la voce dei suoi direttori artistici e dei tanti spettacoli che si sono susseguiti nelle diverse edizioni. Il documentario è stato realizzato dalla coppia di autori bolognesi Michele Mellara e Alessandro Rossi ed è prodotto da Mammut Film, in collaborazione con Santarcangelo Festival e Home Movies.

50 – Santarcangelo Festival è un racconto appassionato che attraverso preziosi materiali d’archivio e la voce di direttori artistici, attori, critici e pubblico, documenta l’importante esperienza teatrale santarcangiolese e una parte fondamentale della storia del teatro italiano degli ultimi cinquant’anni, intrecciando le dinamiche teatrali con la storia culturale, sociale e politica dell’Italia.

Si potranno vedere i contributi delle diverse direzioni artistiche che si sono succedute nella conduzione del festival, dal teatro politico degli anni ’70 con Piero Patino, primo direttore di Santarcangelo, alla svolta radicale impressa da Roberto Bacci con il teatro di gruppo o il Terzo Teatro, dalle edizioni a fine anni ’80 legate al teatro indipendente di Antonio Attisani, al teatro d’attore di Leo De Berardinis, fino ad arrivare a Silvio Castiglioni in co direzione con Massimo Marino e al teatro contemporaneo. Protagonisti anche artisti e gruppi di notevole importanza come Motus, Societas Raffaello Sanzio, Kinkaleri, Teatro delle Albe, Teatro Valdoca, Teatri Uniti e Virgilio Sieni. Le voci dei protagonisti d’allora sono tratte da vari repertori d’epoca. Ne risulta una sorta di collage di immagini e musica, di suoni e parole poetiche, di volti e brevi racconti del quotidiano che, nell’insieme, restituiscono quello che il festival ha lasciato nell’immaginario visivo degli ultimi 50 anni.