Rocco Schiavone 2: ecco cosa accadrà nella fiction con Marco Giallini

Il cast, i produttori, il regista e lo sceneggiatore della seconda stagione di Rocco Schiavone parlano della fiction Rai.

Torna Rocco Schiavone su Rai 2: le nuove puntate che vedono protagonista il personaggio interpretato da Marco Giallini andranno in onda su Rai 2 a partire da mercoledì 17 ottobre in prima serata. In più, il primo episodio sarà disponibile in anteprima anche il 13 ottobre su Rai Play. La serie è una coproduzione Rai Fiction, Beta Film e Cross Production. Mentre a scrivere gli episodi rimane Antonio Manzini, scrittore dei libri da cui è ispirata la fiction Rai.

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Rocco Schiavone (Marco Giallini) è un vicequestore anticonvenzionale, che si esprime con termini spesso volgari e utilizza modi per portare avanti le sue indagini non sempre ortodossi. Il suo passato pesa sul personaggio, che è stato trasferito di forza dalla sua amata Roma a Aosta. La seconda stagione ripartirà con la puntata intitolata 7-7-2007.

A presentare la nuova stagione e moderare la conferenza stampa è intervenuta Eleonora Andreatta, la direttrice di Rai Fiction:

“Rocco Schiavone, dopo solo un’edizione, è diventato uno dei prodotti simbolo della programmazione di Rai 2 e ne traduce a pieno lo spirito e la direzione editoriale. Sotto questo profilo è molto importante avere questa articolazione su più reti. Avere la fiction su Rai 2 più anticonvenzionale è per noi importantissimo. La 2° stagione parte dal passato grazie ad Antonio Manzini, che dopo aver raccontato un personaggio ferito e carico di un passato doloroso ci racconta com’è partita la ragione del personaggio che conosciamo. Scopriamo il passato di Schiavone a Roma e poi il resto della serie prosegue ad Aosta, ma di quel passato il personaggio non si libera a pieno, quel passato è fondativo delle sue caratteristiche. Lui è estremamente scorretto e anticonvenzionale, incapace di osservare le regole, ma che ci permette di osservare il dolore delle persone con uno sguardo di grande intelligenza umana e con un profondo etico morale. Questo personaggio è stato scritto prima della scelta dell’attore, ma solo Marco Giallini avrebbe potuto farlo, con le sue caratteristiche di carattere che rispecchiano il personaggio di Manzini. Antonio è uno scrittore vero, i suoi romanzi creano un mondo e dei personaggi, penso ai personaggi fissi, sia gli amici di Roma che il mondo di Aosta che sono pezzi unici e personaggi irripetibili, così come le storie di puntata danno degli squarci a mondi molto singolari. Il passato nella prima puntata torna come una maledizione. La serie ha permesso il percorso di internazionalizzazione della serialità italiana, prodotto da Beta Film e venduto in Germania, ma anche negli USA e altri paesi che ci fa piacere aver raggiunto.”

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Dopo di lei è intervenuto Andrea Fabriano, il direttore di Rai 2:

“È un anno che aspettavo questo momento, aspettavo di poter partecipare al lancio della 2° serie di Schiavone e finalmente ci siamo arrivati. Chi non può amare questo personaggio, chi non può desiderare da direttore questa serie? È una serie di eccellenze tutte italiane, dalla scrittura di Manzini, la fotografia, l’interpretazione di Giallini. Ti fa venire il dubbio se è nato prima Schiavone o Giallini. L’altra eccellenza è la squadra di cross production che con Rai 2 ha molto a che fare e l’eccellenza nostra: è sotto l’occhio di tutti il lavoro di Rai Fiction e la quantità di prodotti che riesce a sfornare che permette alle reti rai di brillare in Italia e anche nel mondo. Credo che il lavoro che fanno professionisti come Ivan, come Francesco, anche Rai News, credo che sia un lavoro che vada celebrato. Questa è la settimana tra le più belle su Rai Fiction, contemporaneamente ci sono prodotti su tutte le reti, così si ha un’identità più marcata e variegata e permette a Rai Fiction di poter battere territori che non sarebbero possibili altrimenti. Ovviamente il Capitano, – la capitana – Tinni [Eleonora Andreatta], sta facendo un percorso di quelli più luminosi e brillanti che anche oltreoceano hanno notato. È stata inserita nella lista delle donne nel mondo dei media che stanno cambiando in modo importante l’industria televisiva al livello mondiale su Hollywood Reporter.”

Il direttore della Cross Production, Rosario Rinaldo, ha commentato il successo della serie al livello internazionale:

“Rai 2 è il trampolino che stiamo usando per fare il salto delle Alpi, sia con Rocco Schiavone che con Il Cacciatore la funzione strategica di Rai 2 è di immaginare prodotti che non fossero soltanto locali, ma con caratteristiche con valenze forti per il mercato internazionale. Rocco Schiavone ha dato l’apertura di un mercato interno – su Rai 2 non si aveva una produzione sistematica di fiction. La cosa importante è aver vinto la scommessa con il mercato internazionale, non molti prodotti riscuotono il successo di Rocco Schiavone. In questo momento ha toccato i 2 milioni di euro. Abbiamo raggiunto l’America del Nord, programmato su una rete importante come Stars. Dopo La Piovra 5, 20 anni dal 1998, probabilmente intorno a gennaio per quella rete.”

La regia di Michele Soavi questa volta lascia il posto a Giulio Manfredonia, che ha spiegato quali cambiamenti ci sono nel suo modus operandi rispetto al suo predecessore:

“Dovete capire quanto sia stato complicato fare la seconda serie. Sono uno di quegli spettatori a cui piace molto la serie, è una cosa molto forte e molto nuova. Ho cercato di ottenere tutto quello che c’è di bello nella serie e conservare lo stile di Michele. Poi sono i nuovi racconti che suggerivano delle cose, ad esempio in queste 4 puntate si racconta lo schiavone prima della morte di Marina, ancora non ferito profondamente, quindi abbiamo avuto l’occasione di mettere alleggerimenti in più senza perdere il corredo noir, che era molto bello l’anno scorso e speriamo anche quest’anno.”

Marco Giallini su Rocco Schiavone: mi somiglia

Rocco Schiavone Cinematographe.it

Marco Giallini ha parlato del suo rapporto con il proprio personaggio:

“Mi somigliano tutti e due [Rocco nella prima e nella seconda stagione], è sempre lui. Volevo mettere l’accento su una parte del cast. Mi somiglia caratterialmente, ma non è che mi somigli – come diceva un uomo molto più grande di me – sono io che faccio quel personaggio. Mi immagino doppiato in tedesco. Vorrei vedermi doppiato in tedesco.”

C’è molta più Roma rispetto all'”amata” Aosta…

“Sì. Amata da me ma anche da lui. Ricordo che lui viene interrogato da persone di grado più alto e piano piano i suoi racconti diventano vivi, diventano realtà. Lui si ricorda anni prima dove la moglie era ancora viva e si scoprono cose che prima erano molto ermetiche, era più omertoso. Poi i nodi vendono al pettine. Insomma è così.”

E i fantasmi ritornano…

“Certo ma lui è così, un po’ nero, a me piace molto per questo.”

Antonio Manzini racconta com’è stato per lui tornare su questa seconda stagione, seguendo un processo di scrittura un po’ “all’indietro”:

“È il libro he parla di ciò che è successo 7 anni prima, dovevamo iniziare da quello. Avremmo voluto iniziare dal presente. Volevo soltanto raccontare un’esperienza orribile che mi sta succedendo. C’è un grandissimo scrittore siciliano, Luigi Pirandello, che scrisse ‘Sei personaggi in cerca di autore’, che gli dicono che vogliono tornare in carne e ossa. Succede che invece a me questa esperienza è successa veramente, ho in carne ed ossa i personaggi che ho scritto, posso dire che qualcuno mi chiese ‘Ma mi vuoi fare fare un’esperienza di sesso nella prossima puntata? ho a che fare con delle persone tutte meravigliose. È un’esperienza meravigliosa, me ne ha dato la possibilità la Cross Production, devo ringraziare questi signori intorno a me.”

Quando gli viene chiesto se poi intende smettere di scrivere oppure continuerà facendo “peggio di Montalbano”, lo sceneggiatore e autore della serie ha risposto:

“Finché mi diverto a scrivere continuo a scrivere. Ancora in questo anno in questo paese c’è la libertà, a chi non piace il libro non lo compra e vive lo stesso.”

Ciò che rende particolare il personaggio di Rocco Schiavone è il fatto che il suo personaggio sia fuori dagli schemi. Ciò ha affascinato il pubblico ma si è attirato anche qualche polemica da parte di alcuni senatori e membri del sindacato della Polizia: è cambiato qualcosa nel personaggio di questa seconda stagione? Rocco fuma ancora le canne? La risposta di Marco Giallini:

“Non è cambiato molto. Il personaggio è quello. Mi sembra che il personaggio sia quello lì, forse si fa un paio di canne in meno se non ricordo bene.”

Questo tipo di polemiche hanno irritato l’attore?

“Io neanche le ho sentite, assolutamente no. Dal punto di vista di chi le ha fatte, possono essere giustificate, io non ho idea di cosa provi la gente. Mi piacerebbe vedere una questura in cui ci sono 200 poliziotti e nessuno fuma.”

Se dovessi avere bisogno di rivolgersi a un poliziotto e l’ultimo a disposizione fosse a Schiavone, conoscendolo l’attore si affiderebbe a lui?

“Vado liscio, vado subito da Rocco.”