Game of Thrones: George Martin ammette di preferire la serie ai libri

Il famoso autore americano ha specificato che alcuni personaggi, a detta sua, funzionano meglio sul piccolo schermo che sulla carta.

Game of Thrones è sicuramente una delle serie televisive più impattanti degli ultimi anni di televisione: dal 2011 al 2019, con ben otto stagioni, lo show targato HBO ha affascinato e catturato a sé milioni e milioni di spettatori in tutto il mondo e, probabilmente, era dai tempi di Lost che non si assisteva ad un fenomeno simile in cui una schiera di fan da tutto il mondo si riuniva, una volta a settimana, per seguire ogni dettaglio della propria opera preferita su schermo. Non ci dimentichiamo, però, che questo universo trae ispirazione dalla saga letteraria Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, firmata da George R.R. Martin tra il 1999 e una data da destinarsi, visto che ad ora l’ultimo romanzo che ha visto la luce è arrivato nel 2012 ma ci sono altri due che sono in lavorazione da parecchio tempo.

Game of Thrones è andata in onda tra il 2011 e il 2019

Game of Thrones - Cinematographe

Detto questo, proprio all’interno di Game of Thrones avviene proprio questo paradosso: che dalla Stagione 5 in poi, lo show prende una deriva del tutto diversa dai romanzi di partenza visto che a quel punto della storia, proprio Martin non ci è ancora arrivato scrivendo. Paradossalmente, in realtà, come riporta Collider, proprio l’autore ha in realtà ammesso, in più di un’occasione, di preferire per diversi motivi la serie ai libri, specialmente perché approfondisce e dettagli i personaggi in maniera diversa e più viva per certi versi.

Prendendo degli esempi di Game of Thrones, Martin ha tirato in ballo in particolare Shae (Sibel Kekilli) e Osha (Natalia Tena) e ciò, in realtà, per lui vale lo stesso anche per House of the Dragon, stavolta pensando all’affascinante e tragico Re Viserys I (Paddy Considine), sovrano dei Sette Regni appartenente alla Dinastia dei Targaryen.

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