Black Mirror: Charlie Brooker commenta l’episodio cancellato scritto con ChatGPT: “è una m…a!”

Per la sesta stagione di Black Mirror, il creatore ha provato a scrivere una puntata con ChatGPT, venendo, però, completamente deluso.

Dopo tre anni dall’ultima stagione, Charlie Brooker si accinge a riportare su Netflix la popola serie Black Mirror, giunta alla stagione numero sei. Il TV show ha sempre avuto la capacità di offrire uno spaccato onesto, fino al punto da sfociare nella distopia (ma nemmeno troppo, in certi sensi), circa le conseguenze del boom tecnologico. La costante innovazione compiuta dalle aziende non ha sortito solo effetti positivi, bensì ha pure richiesto un prezzo alto da pagare, che lo riscontriamo nella vita di ogni giorno.

Black Mirror: la sceneggiatura di ChatGPT stroncata da Charlie Brooker

Black Mirror episodio cancellato ChatGPT - Cinematographe.it

In Black Mirror viene mostrata l’altra faccia della medaglia, le ripercussioni negative derivanti dall’utilizzo sconsiderato dei moderni strumenti, social e non solo. Ciascun capitolo si basa su un concetto diverso, ma ne condivide lo spirito e anche per questa ragione ha avuto un forte impatto sulla cultura popolare.

Black Mirror episodio cancellato ChatGPT - Cinematographe.it

Gli eccellenti numeri di visualizzazioni hanno spinto il direttore creativo a realizzare un prosieguo. Anche a causa della pandemia da Coronavirus, e le misure restrittive emanate dai Governi per limitare le possibilità di contagio, i tempi di realizzazione si sono inevitabilmente allungati.

Inoltre, andava trovato uno spunto valido, scongiurando la sempre fastidiosa sensazione di un déjà-vu. Così Brooker ha deciso di ricorrere a un aiuto esterno per Black Mirror: l’intelligenza artificiale e, nello specifico, la ChatGPT. Ma, racconta al magazine Empire nel numero di luglio, è stato un fiasco totale.

Poco innovativo e poco credibile, è stato – per citare le parole di Brooker stesso – “una m***a”. Si è semplicemente rifatto ai precedenti lavori di Black Mirror, senza offrire nulla di interessante. Nonostante la sonora bocciatura, gli è servita a stabilire l’epoca in cui ambientare l’accaduto. Anziché guardare al futuro, come di consueto, si è permesso un’eccezione, con le vicende raccontate su schermo ambientate negli anni Sessanta.

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