Black Mirror 6 – la storia vera dello scandalo a cui si ispira l’episodio Joan è terribile
Gli eventi dell'episodio Joan di Black Mirror 6 riprendono uno scandalo realmente accaduto.
La distopia legata all’uso sconsiderato della tecnologia è il tema portante che accompagna i fan di Black Mirror anche nella sesta stagione. Da poco pubblicato su Netflix, il nuovo ciclo di episodi sa offrire ancora dei notevoli spunti di discussione. Diverse profezie della celebre serie si sono poi avverate, ma nella puntata Joan vige il meccanismo contrario: è stata la realtà ad aver dato spunto alla sceneggiatura.
Black Mirror: i fatti che hanno ispirato l’episodio Joan
Le vicende rappresentate in Black Mirror vedono per protagonista una donna le cui maggiori paure si trasformano in realtà. Tutta colpa dell’intelligenza artificiale e della tecnica del Deepfake, che permettono ai creatori di un TV show di esporla alla gogna pubblica. Le fanno combinare azioni della peggiore specie, gettandole fango addosso.
Avendo siglato un contratto, Joan diventa vittima delle angherie dei produttori, disposti a qualsiasi cosa pur di speculare sulla sua figura. Non vengono dissuasi da un minimo di empatia e umanità, tanto che la donna, pur di essere lasciata in pace, ricorrerà a un gesto quasi estremo.
Senza entrare troppo nei particolari, onde evitare di rovinarvi il piacere di gustarvi l’episodio di Black Mirror, è interessante capire da cosa abbia preso spunto l’ideatore Charlie Brooker per mettere in scena uno spettacolo così raccapricciante. Lo ha svelato Brooker stesso, in un’intervista rilasciata a Metro: la serie The Dropout, con protagonista Amanda Seyfried nei panni di Elizabeth Holmes, vera CEO di Theranos.
All’età di 19 anni la Holmes ha visto le sue fortune raggiungere vette stratosferiche, fino a 9 miliardi di dollari, dopo aver spacciato l’idea di aver rivoluzionato gli esami del sangue, permettendo di eseguirli con una sola puntura del dito.
La donna è stata condannata per truffa, ma stando alla tesi della diretta interessata The Dropout ne offrirebbe un falso ritratto. L’esperienza di essere interpretati da una celebrità di Hollywood è qualcosa che capita a pochissimi e secondo il creatore di Black Mirror ciò può assomigliare a un’estrazione dal proprio corpo.