Attack on Titan e quel cambio radicale voluto proprio dal suo creatore

Il creatore di Attack on Titan, per la conclusione dell'anime, ha cambiato un dettaglio molto importante che rimpiange di aver messo nel manga.

L’anime de L’attacco dei giganti (Shingeki no Kyojin in Giappone), è finalmente giunto alla fine. Dopo più di 10 anni d’attesa, i fan di Attack on Titan hanno potuto vedere la fine del Boato di Eren e del resto dei suoi compagni, seppur con un twist rispetto al manga dalle vendite stratosferiche (edito Panini da noi).

Il creatore del manga Hajime Isayama ha confermato di aver partecipato allo sviluppo dell’ultimo capitolo dell’anime e ha voluto un finale leggermente diverso. Sebbene i cambiamenti apportati non siano stati così grandi da alterare la storia, Hajime Isayama è stato capace di aggiungere una sfumatura molto importante in una delle scene più scioccanti del finale.

Hajime Isayama si è tolto un sassolino dalla scarpa nel finale dell’anime di Attack on Titan

[SEGUONO SPOILER] L’anime è rimasto incredibilmente fedele al manga originale di Isayama, fatta eccezione per una scena che lo stesso creatore ha voluto “aggiustare”. Stiamo parlando della conversazione finale tra Armin ed Eren in cui quest’ultimo cerca di spiegare le sue ragioni dietro al genocidio dell’80% della popolazione mondiale.

In questa scena Eren parla dei suoi poteri, di come può vedere il passato e il futuro e del suo desiderio di essere libero. E di come sia diventato un grande villain in modo che i suoi amici potessero fermarlo e sembrare degli eroi al resto del mondo. Questo è uno dei momenti più controversi del manga, soprattutto perché Armin quasi non partecipa alla scena e, addirittura, lo ringrazia per il suo sacrificio, ma Isayama non era molto soddisfatto di alcuni dettagli e, con l’uscita del finale della serie anime, ha avuto l’occasione perfetta per cambiarli.

“La mia idea era che Armin non avesse realmente affrontato Eren in nome della giustizia o altro. Più che altro voleva che diventasse una responsabilità congiunta. Voleva diventare un complice”, ha detto Isayama in un’intervista con il New York Times. “E per diventare complice, Armin doveva assicurarsi di usare parole dure in modo da poter sopportare quei peccati. Questa era l’intenzione.”

Nell’anime Armin incolpa Eren per tutte le atrocità che ha commesso in modo molto più fermo rispetto al manga. Lo saluta dicendo “ci rivedremo all’inferno”. Eren diventa così meno martire e Armin ammette parte della responsabilità su quanto accaduto.

Isayama ha affermato che, per lui, la versione definitiva della storia è l’anime, sebbene il finale di Attack on Titan sia stato deciso fin dall’inizio del manga e che questo è stato un compito molto difficile da scrivere, perché il destino di Eren come “vittima diventata aggressore” era già segnato fin dall’inizio.

“La verità è che la situazione con Eren si sovrappone in un certo senso alla mia storia con questo manga. Quando ho iniziato questa serie avevo paura che venisse cancellata. Era un ostacolo di cui nessuno sapeva, ma avevo ho già iniziato la storia con la fine in mente”, ha spiegato il mangaka. “E la storia finì per essere letta e vista da un numero incredibile di persone e questo mi diede un enorme potere con il quale non mi sentivo molto a mio agio.”

“Sarebbe stato bello poter cambiare il finale. Scrivere un manga dovrebbe essere liberatorio, ma se fosse stato completamente gratuito avrei potuto cambiare il finale”, ha detto Isayama. “Avrei potuto cambiarlo e andare in una direzione diversa. Ma la verità è che ero legato a ciò che avevo pensato originariamente quando ero giovane. E per questo motivo il manga è diventato per me un’arte molto restrittiva, simile a quella dei poteri di Eren”.

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