Andor: Andy Serkis torna a parlare del ritorno di Kino Loy nella Stagione 2

Lo show, ideato da Tony Gilroy, è un vero e proprio prequel di Rogue One: A Star Wars Story.

Andor è la recente serie televisiva del mondo di Guerre Stellari che vede come protagonista Cassian Andor (con il volto di Diego Luna) uno dei personaggi chiave del film Rogue One: A Star Wars Story (2016) dove viene raccontato come i Ribelli prendono possesso dei piani segreti della Morte Nera. In particolare, all’interno dell’opera, viene spiegato come Andor diventa uno dei membri di spicco della Ribellione galattica, incontrando alcune personalità di punta. Una storia molto affascinante che è stata premiata ampiamente da pubblico e critica e che tornerà con una Stagione 2, che concluderà totalmente l’arco narrativo riservato al personaggio.

Andor è arrivata, con la Stagione 1, su Disney+ dal 21 settembre 2022

Andor - Cinematographe

Tra i personaggi più importanti della Stagione 1 di Andor c’è sicuramente Kino Loy, incarnato da Andy Serkis (The Batman, Il Signore degli Anelli: La compagnia dell’anello) che inizialmente era già entrato nel mondo di Star Wars, recitando, con il motion capture, nei panni del Leader Supremo Snoke. Stavolta la figura incarnata è decisamente meno soprannaturale e più umana: un carceriere che diventa un eroe suo malgrado, guidato dal potere dell’emancipazione e della libertà. Nonostante non vediamo, all’interno della Stagione 1, il destino di Loy, in questi mesi Serkis ha continuato a stuzzicare l’utenza, suggerendo la possibilità che, nella Stagione 2, ci sia la presenza effettiva del personaggio.

Parlando con Entertainment Weekly, l’attore di Andor ha dato un altro possibile indizio, spiegando, senza troppi giri di parole:

“Tutto quello che sappiamo è che sopravvive. Voglio dire, non lo vediamo morire. Lo vediamo partire per un’ulteriore vita del personaggio. Ma prima di allora, non c’erano discussioni su [cosa] sarebbe potuto succedere dopo. Ero abbastanza eccitato per l’arco narrativo che dovevo interpretare, che era un’illustrazione davvero magnificamente realizzata di un uomo che ha un sistema di credenze che si rompe e poi non ha nulla in cui credere, che poi viene riacceso da qualcuno che ispira lui per ritrovare se stesso, e poi i sacrifici di sé.”

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