Giorni Contati: recensione

Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e avea la chiave dell’abisso e una gran catena in mano. Ed egli afferrò il dragone, il serpente antico, che è il Diavolo e Satana e lo legò per mille anni, lo gettò nell’abisso che chiuse e suggellò sopra di lui onde non seducesse più le nazioni finché fossero compiti i mille anni; dopo di che egli ha da essere sciolto per un po’ di tempo.

Il popolo mondiale all’alba (o al tramonto) del 31 dicembre 1999 si divideva in due gruppi: da un lato chi in tutto il mondo lavorava ogni giorno al computer, temendo il cosiddetto Millennium Bug, ovvero il nome che è stato attribuito ad un potenziale difetto informatico che avrebbe potuto manifestarsi al cambio di data dalla mezzanotte del 31 dicembre 1999 al 1º gennaio 2000 nei sistemi di elaborazione dati, sia personal computer che grandi elaboratori; dall’altro lato i credenti cattolici, terrorizzati dall’arrivo sul piano materiale dell’anticristo per compiere la profezia del “mille e non più mille”.
Giorni contati, film horror/action/thriller di Peter Hyams con un cast stellare che vantava nomi come Arnold Schwarzenegger e Gabriel Byrne, ovviamente, punta sulla seconda paura regalandoci un piccolo cult fracassone votato all’intrattenimento; ma procediamo con ordine…

Giorni Contati – End of Days

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Nel 1979 la neonata Christine York viene rintracciata da due satanisti. I due hanno scorto sul suo braccio un simbolo che la dovrebbe rendere madre di un bambino avuto da Satana, alla fine del 1999. Poco dopo la nascita di Christine, un sacerdote del Vaticano, Thomas Aquinas, assiste all’arrivo della cometa “Occhio di Dio”, in segno di profezia. Così il Papa viene messo in guardia, e manda quel sacerdote in missione per trovare e proteggere la ragazza dalle grinfie di Satana…

Peter Hyams non solo firma la regia ma produce e cura la fotografia di questo action thriller dalle tinte horror votato all’apocalittico; di sicuro l’impatto post 1999 sarà sicuramente diverso ma, quando il film uscì nelle sale diede man forte a tutti i sostenitori della teoria apocalittica legata all’anticristo. La regia è rigorosamente di stampo action, con sequenze adrenaliniche che non lasciano un attimo di respiro sia che su schermo sia presente una sparatoria, sia che i protagonisti siano nei sotterranei di una chiesa a New York: tutto è studiato nei minimi dettagli per avvolgere e intrappolare lo spettatore  in una battaglia infinita tra bene e male all’interno di una trasposizione più moderna.
La stessa fotografia rende il tutto più ricco (lo studio che lega regia e fotografia è sensazionale, ma come poteva essere altrimenti?), come se stessimo leggendo un libro scritto in epoche passate, con immagini dai toni quasi seppiati e, difficile spiegarlo a parole, circondati da una fiamma perenne che brucia.
La sceneggiatura  di Giorni Contati scritta da Andrew W. Marlowe non è sicuramente originale, lavorando sul trasporre e adattare una storia mitologica vecchia di centinaia di migliaia di anni ma, nella sua semplicità e nel non voler strafare, riesce pienamente nell’intento di intrattenere lo spettatore durante le oltre 2 ore di durata della pellicola.

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La vera sorpresa della pellicola però è rappresentata dagli attori; senza nulla togliere alla co-protagonista Robin Tunney, a Udo Kier, Rod Steiger, Kevin Pollak e CCH Pounder, i veri trasportatori che sorreggono l’eterna lotta tra luce ed ombra (e l’intero film) vengono rappresentati da Schwarzenegger e Byrne: il primo sotto una veste mai vista prima, con un background profondo veramente notevole e un dramma perenne rappresentato non solo a livello narrativo ma anche a livello visivo nelle espressioni e nei cambi continui di umore; il secondo invece porta in scena una versione di Satana veramente azzeccata, capace di far impallidire lo stesso Al Pacino in Devil’s Advocate, una rappresentazione affascinante, marcia e meschina che fa ripudiare il personaggio amandolo allo stesso tempo.
Ciò che chiude questa pellicola ormai diventata un piccolo cult sono gli effetti speciali creati da Stan Winston e le musiche d’atmosfera di John Debney.

Giorni Contati è un’opera di intrattenimento notevole, capace di regalare scene action e diversi brividi studiati con cura e attenzione, oltre a portare in scena con estrema precisione un’atmosfera cupa e dark estremamente affascinante ormai rara per questo genere di film; una pellicola da vedere e rivedere prima di festeggiare l’arrivo del nuovo anno!

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Giudizio Horror House

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.2
Fotografia - 3.2
Recitazione - 4
Sonoro - 3.2
Emozione - 3.7

3.5

Voto Finale