Chicago: la colonna sonora del musical vincitore di 6 premi Oscar

Dopo quasi vent'anni dalla uscita, il film-musical di Rob Marshall è ancora una delle migliori trasposizioni cinematografiche di uno spettacolo di Broadway.

Se c’è un’opera che non ha bisogno di presentazioni, quella è Chicago. Tutti, anche quelli che di musical non ne vogliono proprio sentire parlare, hanno sentito almeno una volta uno dei brani della colonna sonora, canzoni iconiche che hanno segnato generazioni. E dire che quando gli autori John Kander e Fred Ebb proposero per la prima il loro musical sul palco, nel 1975 per la regia di Bob Fosse, non riscossero chissà quale successo. Troppo cinico, venne definito, troppo crudo con le sue donne-killer. Ma Chicago aveva stoffa, e aveva solo bisogno che arrivassero i tempi giusti. Bisogna aspettare gli Anni Novanta prima che qualcuno decida di dare una seconda chance all’opera, un’attesa ben ripagata: il revival diventa uno degli spettacoli di maggior successo di Broadway e il musical americano con il più alto numero di repliche di sempre.

Un successo strabiliante, che nel 2002 stuzzica l’attenzione di Rob Marshall, ai tempi poco più di un visionario coreografo di Broadway. Rob ha un’esperienza di regia quasi a zero, ma ha un piano grandioso per portare al cinema un musical che è diventato un cult. E Chicago compie il miracolo, di nuovo. A bordo del progetto sale Danny Elfman, il dio delle colonne sonore hollywoodiane, e un cast che a leggerlo ancora oggi fa venire i brividi, come la prima volta: Renée Zellweger, Catherine Zeta Jones, Richard Gere, John C. Reilly, Queen Latifah, e non li abbiamo nemmeno nominati tutti. Gli attori si sono lasciati coinvolgere dal progetto così tanto che hanno voluto fare tutto in prima persona, eseguendo senza controfigura tutte le parti cantate e ballate del film, compreso il tip tap. Il risultato? Sei premi Oscar – tra cui l’ambita statuetta per il Miglior Film e Miglio attrice non protagonista a Catherine Zeta Jones – e un film entusiasmante, con numeri musicali brillanti e canzoni che rimangono bloccate in testa per giorni.

Chicago: i ruggenti anni Venti tra femme fatale, jazz e lo spietato showbiz

Chicago, Anni ’20. Vuoi diventare famosa nel mondo dello spettacolo? E’ semplice, commetti un omicidio e finisci in galera, trovati un avvocato con una buona parlantina e amico dei giornalisti e il gioco è fatto: da semplice ballerina di fila puoi diventare una star del Vaudeville. E’ quello che accade a Roxie Hart (Renée Zellweger): illusa da un uomo che le promette di farla entrare nello showbiz dalla porta principale e che invece si rivela un imbroglione. Roxie lo uccide e viene incarcerata nella stessa cella di Velma Kelly (Catherine Zeta Jones), starlette osannata dalla stampa di Chicago e finita in prigione per l’omicidio di sua sorella e di suo marito, dopo aver scoperto una relazione tra i due. Grazie all’aiuto dell’avvocato Billy Fynn (Richard Gere), più avvezzo alle pubbliche relazioni che alle arringhe in tribunale, Roxie guadagna terreno sui giornali fino a scalzare il successo di Velma. Ma si sa che il mondo è pieno di giovani carine pronte a tutto per raggiungere l’Olimpo, così Roxie e Velma si vedranno costrette a unire le loro forze per ottenere quelle luci della ribalta che tanto bramano.

All That Jazz

L’apertura del film è anche uno dei suoi brani più iconici. La Velma di Catherine Zeta Jones ci introduce a un mondo di lustrini, di fumosi locali jazz e di donne-killer senza scrupoli. Caschetto nero e movenze sensuali, Catherine sembra nata per interpretare questo brano, e la sua performance non ha niente da invidiare alla celebre interpretazione della diva del musical per eccellenza, Liza Minnelli. La canzone, inoltre, è l’ispirazione per il film del 1979 All That Jazz con Roy Scheider, che ripercorre la vita e la carriera di Bob Fosse, regista originale della prima produzione di Broadway di Chicago.

Cell Block Tango

Forse è il brano più famoso di tutto il musical, qui riproposto con una grinta e una scenografia davvero travolgenti. Sei delle donne della Cook County Jail, inclusa Velma, raccontano il motivo per cui sono in galera: tutte hanno ucciso i loro uomini, ma ognuna pensa che il crimine fosse legittimo e giustificato. Una composizione originale, il cui motivetto principale “Pop. Six. Squish. Uh-uh. Cicero. Lipschitz.” è composto da una parola particolare che identifica ciascun delitto.

 

We Both Reached for the Gun

Richard Gere ha diversi numeri notevoli nel corso del musical, ma questo è particolarmente brillante. L’attore, che aveva già una preparazione musicale alle spalle, qui dà il meglio di sè con un brano che è una pungente e ironica denuncia di una stampa credulona che si beve qualsiasi storia, se confezionata a dovere. Billy Flynn è un maestro in questo, e il parallelismo tra la conferenza e il teatro, in cui lui diventa burattinaio che muove una Renée Zellweger marionetta, è incredibile. La canzone ha un ritmo incalzante che rimane in testa, e la coreografia che l’accompagna è un vero spettacolo.

 

Roxie

Renée Zellweger sa fare tutto, questo ormai è abbastanza chiaro. Può ingrassare e dimagrire a comando, ma con Chicago abbiamo scoperto che può anche cantare benissimo e ballare come una professionista, pur non avendo mai preso nemmeno mezza lezione di danza prima del film. Questo brano è uno degli assoli della protagonista Roxie, e l’attrice lo interpreta con il giusto mix di dolcezza, arroganza e sensualità ammiccante.

 

Mister Cellophane

Cantato dal disilluso marito di Roxie, Amos – uno straordinario John C. Reilly – questo brano ha saputo ritagliarsi uno spazio nei cuori dei fan del musical. Sarà per la melodia così dolce-amara o per le sue parole malinconiche, questo motivetto rimane in testa e colpisce particolarmente. D’altronde, chi di noi non si è mai sentito spiacevolmente invisibile, almeno una volta nella vita?

 

Nowadays/Hot Honey Rag

Se All the jazz è il grande numero di apertura, questa è la chiusura con i fuochi d’artificio. Non è tra le canzoni più famose, ed è molto più strumentale che cantata, ma è un numero iconico come pochi altri. Le nostre due dive-killer, Velma e Roxie, hanno finalmente deposto l’ascia di guerra e hanno capito che unendo le forze possono ottenere quello che sempre hanno voluto, il successo. Le due attrici danno il meglio di sè in questa esibizione scoppiettante, una somma perfetta di tutto quello che rende Chicago irresistibile.

 

Tutti i brani della colonna sonora di Chicago (2002)

  1. All That Jazz (Catherine Zeta Jones)
  2. Funny Honey (Renée Zellweger)
  3. When You’re Good to Mama (Queen Latifah)
  4. Cell Block Tango (Six Merry Murdresses of Cook County Jail)
  5. All I Care About (Richard Gere)
  6. We Both Reached for the Gun (Richard Gere)
  7. Roxie (Renée Zellweger)
  8. I Can’t Do It Alone (Catherine Zeta Jones)
  9. Mister Cellophane (John C. Reilly)
  10. Razzle Dazzle (Richard Gere)
  11. Class (Catherine Zeta Jones – Queen Latifah)
  12. Nowadays (Renée Zellweger)
  13. Nowadays/Hot Honey Rag (Catherine Zeta Jones – Renée Zellweger)
  14. I Move On (Catherine Zeta Jones – Renée Zellweger)
  15. After Midnight (Instrumental by Danny Elfman)
  16. Roxie’s Suite (Instrumental by Danny Elfman)
  17. Cell Block Tango/He Had It Comin’ (Queen Latifah, Lil’ Kim and Macy Gray)
  18. Love Is a Crime (Anastacia)