Birth – Io sono Sean: recensione del film con Nicole Kidman

Birth - Io sono Sean è un film coraggioso e dalla tematica forte, ma dai limiti evidenti, rispetto ai quali poco può la bravura indiscussa di Nicole Kidman.

Quello dell’aldilà e della possibilità di una vita ultraterrena è un tema che da sempre ha affascinato l’uomo ispirandogli storie che superano i confini della ragione e del sapere scientificamente approvato. Ciò è quanto è accaduto al regista Jonathan Glazer quando ha dato vita al film Birth – Io sono Sean, interpretato nel 2004 da una meravigliosa ed appassionante Nicole Kidman.

Birth – Io sono Sean: un film che sfida i limiti della ragione

Il film, presentato alla 61° mostra di Venezia, senza tuttavia ottenere nessun premio, è stato accolto dalla critica con pareri discordanti. Il soggetto anche piuttosto innovativo e coraggioso aveva infatti generato non poche aspettative che però il film non è stato in grado di sostenere. Nicole Kidman, assoluta protagonista della pellicola, veste i panni di Anne, una giovane donna in procinto di sposarsi, ma segnata da un grave lutto: la perdita del marito avvenuta circa 10 anni prima. A riportarla indietro a quel drammatico evento è l’incontro con Sean, un ragazzino alquanto atipico, che sostiene con certezza di essere la reincarnazione del suo defunto marito, di cui, tra l’altro, porta lo stesso nome.

Nicole Kidman

Le parole di Sean costringono Anne a rivivere quel duro momento e insieme a scoprire come l’amore per il suo defunto marito non sia mai venuto meno nonostante gli anni trascorsi. La fermezza disarmante con cui Sean si oppone al suo imminente matrimonio, mostrando di conoscere tutto di lei, è tale da convincere la donna dell’inverosimile: l’anima dell’uomo che ha amato più di ogni cosa si è reincarnata in quel ragazzino dagli occhi di ghiaccio.

Birth – Io sono Sean : una regia che non cerca risposte ma pone domande

Birth – Io sono Sean è un film assolutamente non scontato, si potrebbe azzardare coraggioso, capace di rompere i confini del “politicamente corretto” per mettere a nudo le complesse e tortuose sfumature che può assumere la psiche dell’uomo messa di fronte all’ineludibilità della morte ed al dolore lancinante causato dalla perdita di una persona amata. Così amore e morte si intrecciano e per qualche attimo perfino convivono, sfidando le regole della ragione, nella pellicola di Glazer.

Una tematica difficile quella affrontata dal regista, al quale va riconosciuto di certo il merito di non aver ceduto alla presunzione di dare una risposta, limitandosi piuttosto a porre delle domande.

Un soggetto coraggioso ma soffocato da un ritmo lento che sfiora la noia

Quella di concentrarsi sull’interiorità dei personaggi è stata infatti una scelta coraggiosa che porta con sé tutti i rischi ad essa connessa. E difatti un simile soggetto, dall’indiscusso fascino ma allo stesso tempo dall’esiguo spessore narrativo, l’assenza di dialoghi corposi e una sceneggiatura che vuole fare dei silenzi e degli sguardi il fulcro della narrazione comportano una lentezza nel ritmo che rischia di sfociare da un momento all’altro nella noia.

Nonostante ciò la bravura di Nicole Kidman, che con la sua interpretazione in Birth ha dato ulteriore prova della sua camaleontica capacità di dare vita a personaggi anche molto lontani tra loro, e una colonna sonora, firmata da Alexander Desplat, che riesce bene a supplire alla mancanza di parole, regalano al film atmosfere innegabilmente affascinanti.

Birth - Io sono Sean

In definitiva Birth – Io sono Sean è un film che mette a nudo l’uomo e le sue debolezze, mostrando come il dolore possa far sfumare i confini del certo e del razionale quasi annullandoli. Ma è anche un racconto dell’amore nelle sue infinite forme che però – e aggiungeremo – per fortuna, non cede in alcun modo al melodrammatico, grazie alla capacità del regista di raccontare il soggetto senza mai perdere quel suo sguardo distaccato. Risultato finale è un film, che nonostante i limiti e i difetti di sceneggiatura e narrazione evidenti, può di certo vantare un’originalità e una personalità non indifferenti.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 2.5

3.2