Benvenuti… ma non troppo: recensione del film di Alexandra Lecrère

Benvenuti... ma non troppo è commedia sociale francese diretta da Alexandra Lecrère che racconta di un inverno francese particolarmente rigido che sconvolge destini e convinzioni.

Commedia retrò, con sfondo sociale e infarcita di (un po’ inutili, a dire il vero) ritmi accavallati e trovate profondamente inconsistenti: Benvenuti… ma non troppo (qui il trailer), è una commedia francese diretta da Alexandra Lecrère nel 2015, distribuita nelle sale italiane da Officine Ubu nella primavera del 2016.
Benvenuti… ma non troppo (titolo originale Le Grand Partage) è una commedia corale avente per protagonisti Karin Viard, Didier Bourdon, Valérie Bonneton, Michel Vuillermoz, Josiane Balasko, Patrick Chesnais, Firmine Richard, Michèle Moretti, Anémone, Jackie Berroyer, Sandra Zidani, Pauline Vaubaillon, Marie-Philomène Nga, Priscilla Adade.

Benvenuti… ma non troppo: una commedia dalla premesse raffinate e dagli esiti fin troppo modesti

A causa di un inverno staordinariamente rigido, il governo francese indice misure speciali, obbligando i cittadini più benestanti ad accogliere in casa propria le persone meno fortunate che non possono permettersi un’abitazione. L’avvenimento, e le relative conseguenze, inducono a far precipitare nel panico i cittadini, soprattutto delle classi più abbienti che si troveranno a vivere volenti o nolenti un disagio che non credevano destinato a loro. L’agitazione colpisce tutta la nazione francese ma, in particolar modo, ci focalizziamo su Parigi, per l’esattezza al civico 86 di rue du Cherche Midi, dove sorge un lussuoso palazzo dell’area più esclusiva del centro. Proprio in questo esclusivo palazzo abitano la famiglia Dubreuil, d’estrazione borghese e conservatrice, e i coniugi Bretzel, intellettuali e radical chic. Le due famiglie, con mentalità agli antipodi, si ritrovano a confrontarsi e a trovare un punto d’intesa, per contrastare l’emergenza e gestire la delicata faccenda. Proprio in questa scomoda situazione forzata i protagonisti svelano la loro autentica indole, rivelando come tutto può essere diverso da come lo si può immaginare e come la propria mentalità spesso è solo un’imposizione – o un’ auto-imposizione, in alcuni casi – sociale precostituita e distante da ciò che nel profondo si pensa e si prova realmente.

benvenuti ma non troppo cinematographe

Benvenuti… ma non troppo è un film corale in cui non riesce ad emergere per bravura, o simpatia, nessuno dei numerosi protagonisti. Con i toni smodatamente paradossali inseriti nei dialoghi, il film risulta appesantito e inutilmente lungo. La sceneggiatura, scritta dalla stessa Leclère che ha diretto il film, denota un approccio grossolano e i fatti, pur essendo narrati con sequenze lineari, sono approssimativi, poco incisivi, nonostante il nobile intento del racconto che vorrebbe – e non per tutto il film ci riesce – dare attenzione ad una delicata questione di giustizia sociale e di valori morali.

Sicuramente Benvenuti… ma non troppo si distacca dal filone delle commedie francesi, ca va sans dire sofisticate, per privilegiare una narrazione dal ritmo veloce ma ingiustificatamente poco puntuale. La trama, con tutti gli sviluppi possibili, si adagia su stereotipi senza tracciare un profilo critico consapevole, facendo intuire allo spettatore la volontà, da parte dell’autore, di voler solamente dichiarare una posizione che è giusta in quanto moralmente ritenuta giusta a livello universale, senza la capacità – o la volontà – di darne una spiegazione, anche nei toni esasperati e sopra le righe su cui si è insistito per tutta la durata del film.

Con un piacevole seppur vetusto clima da farsa teatrale Benvenuti… ma non troppo non convince a causa di una forzata insistenza a sovvertire delle convenzioni che invece, proprio per l’evidente esagerazione approntata nella maggior parte degli aspetti creativi del film, vengono nutrite, al fine di creare una commedia che non diverte e non stimola riflessioni sui temi che, almeno nelle premesse, non dovrebbero essere marginali e scontati.

 

 

Regia - 1.5
Sceneggiatura - 1
Recitazione - 1.5
Fotografia - 2
Sonoro - 2
Emozione - 0.5

1.4