Bella Ciao – Per la libertà: il significato della canzone simbolo della Resistenza 

La storia e il significato di Bella Ciao - Per la libertà, la canzone simbolo della Resistenza italiana al nazifascismo.

Anche oltre la nostra penisola, il canto Bella Ciao – Per la libertà è uno dei più popolari, che rappresenta al meglio la nostra storia. Celebre in ogni angolo del pianeta, ha riscosso particolare fortuna dopo essere stato inserito nella celebre serie tv La Casa di Carta. Il testo viene associato alla Seconda guerra mondiale, nello specifico alla Resistenza e ai partigiani: le parole evocano la libertà, le lotte contro ogni forma di dittatura e l’opposizione alle frange politiche estreme. Ecco perché la canzone è considerata simbolo della Resistenza italiana. Eppure, quasi certamente ottenne scarso ricorso durante l’epoca del predominio nazifascista e finì per identificare le idee dei partigiani soltanto una volta cessato il conflitto bellico.

Il significato di Bella Ciao – Per la libertà, la canzone simbolo della Resistenza

la casa di carta 5 cinematographe.it

A dispetto della fama internazionale, l’origine di Bella Ciao – Per la libertà risulta tuttora avvolta nel mistero. Secondo qualcuno presenta influenze dei pezzi intonati dalle mondine, le lavoratrici stagionali delle risaie, altri la riconducono al Cinquecento francese e infine c’è chi scorge nelle sue melodie addirittura lo yiddish, una lingua germanica occidentale parlata dagli ebrei aschenaziti.

A detta di molti, il canto Fior di tomba, popolare nel nostro Settentrione, sarebbe il precursore della versione oggi conosciuta, con alcune modifiche figlie di varie fonti d’ispirazione. A prescindere da qualunque sia la sua origine, è pressoché assodato che Bella Ciao – Per la libertà non era granché diffusa negli ambienti partigiani mentre infervorava la Seconda guerra mondiale. Dunque, per quale ragione è stata associata al canto della Resistenza, se ha iniziato a diffondersi ben due decenni più avanti dal cessate le armi?

La decisione di attribuire a Bella Ciao – Per la libertà un’accezione partigiana deriva dal desiderio di trovare un testo in possesso dei valori di libertà e opposizione alle dittature e alla guerra, decontaminato da rimandi politici o religiosi. In caso contrario, si sarebbe, infatti, rivelato complicato unire le molteplici anime antifasciste scese in battaglia contro il nazifascismo, tanto diverse tra loro nei modi di pensare eppure coese nella battaglia comune contro l’invasore.

L’idea ebbe particolare successo, basti pensare che Bella Ciao – Per la libertà è attualmente uno dei testi più riconoscibili a livello mondiale. Qualcuno forse la ricorderà per essere stata usata dagli sceneggiatori dell’amata serie La Casa di Carta, distribuita su Netflix e divenuta un fenomeno globale. Ci sarà poi chi ne rammenterà le numerose cover realizzate nel corso degli anni, ad esempio, dai Modena City Ramblers, dalla Banda Bassotti, dagli Ska-P e addirittura da Tom Waits. Insomma, è un’opera universale, non necessariamente legata al contesto della Resistenza.

La Casa di Carta 5 - Cinematographe.it

Senza dubbio Bella Ciao – Per la libertà ha avuto pure un significato storico-sociale altrove, adottata in differenti periodi e ambiti. Fridays for Future, il movimento ambientalista di protesta, formato da alunni e studenti, lo ha nominato a proprio inno. Nel 2013 dei manifestanti lo hanno intonato nella città di Istanbul, in Turchia, contro il primo ministro Erdogan. Nel 2015 è stata, invece, utilizzata in occasione della celebrazione delle vittime del periodico satirico transalpino Charlie Hebdo e durante la cerimonia funebre di uno dei suoi vignettisti da parte di fazioni terroristiche. Riportiamo di seguito il testo di Bella Ciao – Per la libertà nella sua versione più celebre:

Una mattina mi son svegliato,
oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.

O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.

E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.

E le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E le genti che passeranno
Ti diranno «Che bel fior!»

«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!

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