Simon Pegg: “così sono diventato il co-sceneggiatore di Star Trek Beyond”

Lo scorso anno, mentre il regista di Star Trek Beyond Justin Lin stava girando a Vancouver, alcuni reporter hanno avuto modo di visitare il set. Sebbene quasi tutta la troupe è stata molto attenta a non rivelare troppo del prossimo film, Simon Pegg ha rivelato alcuni dettagli come la differenza tra Star Wars e Star Trek e di come è diventato il co-sceneggiatore del sequel, quello che volevano ottenere e che cosa volevano invece evitare, come è stato collaborare con Justin Lin, allontanarsi dal rapporto fraterno tra Kirk e Spock e concentrarsi maggiormente sulle relazioni tra l’equipaggio e su rapporti del tutto nuovi, come quello del personaggio di Idris Elba“È stata una cosa saltata fuori alla fine dell’anno quando ero alle prese con il finale – anzi no, mentre ero nel bel mezzo di Rogue Nation. Bryan Burke, produttore di quel film e anche dei due precedenti Strar Trek e di Star Wars, parlava con me sul fatto di riscrivere lo sceenplay e di proseguire in una direzione completamente diversa” – racconta Pegg – “Ne parlavamo molto sul set e alla fine un giorno mi ha preso da parte e semplicemente ha detto: “Lo vuoi scrivere?” una sorta di co-sceneggiatura. E io ho semplicemente detto ‘Okay?’ pensando che non sarebbe stato difficile. No, non è vero. Sapevo sarebbe stato difficile, ma per qualche ragione ho detto “Sì” e basta. Poi a gennaio ci siamo incontrati tutti. Non avevo mai letto lo script di Bob, e neanche Doug. Ci siamo incontrati in un hotel a Londra con Justin e abbiamo iniziato a sfornare idee. Sono andato a Los Angeles e abbiamo cominciato tutto in una stanza, alla Bad Robot, piena di lavagne vuote, c’erano solo lavagne bianche – una cosa terribile da vedere. Abbiamo iniziato a girare sulla base di tantissime idee. Alla fine, abbiamo cominciato a perfezionare il tutto in quello che abbiamo ora, ed è stato un processo intenso – e un anno difficile, perché è molto difficile scrivere un film in pre-produzione, poiché ogni idea che hai poi la vogliono costruire o progettare, e magari alla fine potrebbe non essere una di quelle buone. A volte non si ha il tempo di dire ‘Aspetta un attimo, non è una buona idea. Non fatelo’ Così ogni idea che avevamo doveva essere più o meno buona. [Ride] Quando siamo finalmente riusciti a iniziare le riprese con uno script completo, sapevamo che ogni singola scena era un po’ un’incognita in termini di raffinatezza dei dialoghi e di alcuni aspetti dei personaggi. Una volta che abbiamo avuto a disposizione i set e saputo quali erano le scene più importanti abbiamo contattato il cast e chiesto cose del tipo ‘Sentite. Guardate il vostro personaggio. Se pensate che debba provare alcuni sentimenti o qualsiasi altro tipo di impulso, voi lo conoscete meglio di noi. Fateci sapere’ E questo è stato davvero utile”.

Simon Pegg: “così sono diventato il co-sceneggiatore di
Star Trek Beyond

Pegg ha anche detto: Credo che quando il mio nome è stato legato al progetto, le persone hanno pensato “Oh, no, sarà una commedia.” Questo non è quello che vogliamo fare, ma entrambi Doug e io, compreso tutto il cast e Justin siamo molto entusiasti che il film possa essere divertente. Sai, il pericolo è reale, la tensione è alle stelle, ma non avere la sensazione che lo sia – e, sai, il secondo si chiama Into the Darkness, quindi non sto necessariamente indirizzando la critica a quel genere di film, ovviamente; ci sono dentro. Ma sembra esserci questo strano concetto oggigiorno che, se rendi più crudo qualcosa, improvvisamente è okay se piace a noi adulti. È come se fosse una giustificazione – come ho detto prima, come se fosse indirizzato ai bambini ma se improvvisamente lo riempiamo di oscurità e sangue, va bene per gli adulti. Non ci sentiamo in colpa perché ci piace. Ma che cazzo, capisci che intendo? Ci può piacere quello che ci pare. Io credo che Star Trek sia sempre stato luminoso e molto ottimistico. Ci sono alcuni momenti comici favolosi nella seria originale, in particolare quando guardi gli scambi tra Kirk, Bones e Spock, ci sono cose veramente fantastici. Così volevamo che questo film avesse un senso di divertimento e leggerezza che non ha alcun impatto sulla tensione e nulla toglie ai cattivi. Voglio dire, Galaxy Quest è un grande esempio di un film sci-fi veramente divertente, dove tutte le minacce che ci sono – come per gli zombie di L’alba dei morti dementi – sono serissime, e c’è comunque della commedia. Noi non stiamo assolutamente girando Galaxy Quest, ma è possibile avere leggerezza, un tocco comico e personaggi che sono molto umani e che mantengano comunque un senso di pericolo, che risultino reali e non superficiali. Ma indietreggio un po’ su questa cosa dell’oscurità, perché sembra… che possieda tutto, capisci?

 

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