Samantha Morton parla di Harvey Weinstein: “Mi ha quasi rovinato la carriera, disse che ero insco**bile”

Samantha Morton è uno dei volti più particolari ed uno dei talenti più cristallini di Hollywood, ma la sua carriera è stata minacciata da un uomo che ha ridefinito la storia dello spettacolo contemporaneo.

Che Harvey Weinstein abbia rovinato la vita di molte giovani donne nel panorama di Hollywood è ormai notizia appurata e certa: l’ex magnate e orco dello showbusiness è ormai stato svelato nel suo intimo. Un intimo, quello di questo mostro uscito dalle favole dei fratelli Grimm, che continua a venir fuori lentamente, ma in modo ineluttabile. Le sorprese a disposizione del pubblico e degli appassionati di spettacolo riguardo quest’uomo sembrano non finire mai, con sempre una nuova voce ad aggiungersi al coro di donne che hanno subito – in un modo o nell’altro – le angherie di un padre padrone con il complesso di Dio.

L’ultima ad unirsi a questa schiera di donne molestate, bistrattate e insultate nel loro più profondo essere è l’attrice Samantha Morton, arrivata prepotentemente sugli schermi nel ruolo che l’ha resa in assoluto più famosa: quello della precog in Minority Report, per la regia di Steven Spielberg, con protagonista un brillante Tom Cruise (che da quel momento non è mai più invecchiato). Ma cosa è accaduto di così traumatico alla star?

Samantha Morton e l’incontro traumatico con Harvey Weinstein: un racconto horror

The Serpent Queen, recensione, Cinematographe.it

Il talento dell’attrice Samantha Morton è innegabile, così come la sua particolarissima bellezza: una donna che ha tutte le carte in regola per essere nello star system mondiale. Ma la sua vita poteva andare molto diversamente e il merito, in questo caso la colpa, sarebbe stata quella del produttore cinematografico più famigerato del mondo: Harvey Weinstein. Le sue molestie, a quanto pare, non si limitavano alle donne che trovava attraenti, ma anche a coloro che non considerava sufficientemente belle per poter sfondare nel mondo dello spettacolo americano.

Proprio la Morton, dunque, racconta di come l’orco di Hollywood le ha quasi rovinato la carriera. Dopo aver rifiutato il ruolo nel film About Adam, la giovane donna ebbe diversi insulti dal produttore.

“Gli detto che non mi piaceva”, ha spiegato la Morton. “Ho aggiunto, ‘Penso che il film sia davvero misogino e non voglio farne parte.’ Il direttore del casting ha provato a convincermi, ‘Non dire di no ad Harvey.’ Beh, non è per lui. Semplicemente non voglio fare questo film… e avevo appena lavorato con Stuart Townsend in Under the Skin. Non lo trovavo interessante, ma sono stata educatissima”.

L’attrice sottolinea: “Poi ho ricevuto una telefonata che diceva: ‘Non puoi dire di no’. Il ‘no’ non è stato ascoltato. Quindi continuavano a tornare a propormi questo ruolo e mi è stato detto inequivocabilmente: ‘Non lavorerai più a meno che tu non accetti questo ruolo. Ti renderò la vita un inferno. Non lavorerai più.'”

Il rifiuto a partecipare le è costato un ruolo in I Fratelli Grimm, preferendo a lei Lena Headey. Weinstein non la volle, non considerandola sufficientemente attraente per il ruolo. “All’inizio mi sono chiesta cosa avesse contro di me, poi ho capito che il motivo era il mio rifiuto a About Adam. Me l’ero dimenticato perché era successo tanti anni prima. Poi ho capito che quando ricevevi un’offerta, se Miramax o Weinstein erano coinvolti, sarebbe diventato un problema per me. Aveva un motivo per tentare di distruggere la mia carriera, ma non c’è riuscito perché ho continuato a fare film indipendenti in ogni parte del mondo” ha concluso l’attrice.

Fonte: Variety