Jet Li rivela perché si è rifiutato di recitare in Matrix: “Avrebbero avuto i miei movimenti”

La saga di Matrix ha rivoluzionato il cinema e avrà sempre qualcosa da dire, o qualche segreto da regalare agli appassionati. Anche se Matrix Resurrections non è stato il successo al botteghino che ci si aspettava, in parte anche a causa della rabbia di molti fan che lo considerano una sorta di “tradimento”, altri devoti al lavoro delle Wachowski lo hanno accolto con entusiasmo e a braccia aperte. In un certo senso, si è ripetuto ciò che è successo con gli altrettanto criticati sequel Reloaded e Revolutions, che avrebbero potuto avere un’altra grande star nel loro cast: Jet Li.

Jet Li si è rifiutato di recitare nella saga di Matrix per motivi di… copyright

Originariamente, il personaggio di Seraph doveva essere una donna. L’idea era quella di farla interpretare da Michelle Yeoh. Tuttavia, un incompatibilità col calendario delle riprese hanno portato lo studio a rinnovare il look del protettore dell’Oracolo in entrambi i sequel, cambiando il suo genere e offrendo il ruolo a Jet Li, che ha rifiutato l’offerta per ragioni… molto particolari.

Come ha rivelato lo stesso Li in un’intervista, le condizioni contrattuali proposte dalla Warner hanno fatto retrocedere l’attore e artista marziale. “Per me è stato un conflitto commerciale. Mi sono reso conto che gli americani volevano che girassi per tre mesi, ma restassi con la troupe per nove. E per sei mesi volevano registrare e copiare tutti i miei movimenti in una biblioteca digitale. Una volta finita la registrazione, i diritti su quei movimenti sarebbero stati loro.”

Alla fine, Jet Li ha deciso di lasciarsi sfuggire l’opportunità di recitare nella grande saga sci-fi, al suo posto è stato selezionato il taiwanese Collin Chou. L’idea che un’azienda possedesse i diritti sui suoi movimenti, come se fossero una proprietà intellettuale qualsiasi, ha fatto storcere il naso a Jet Li. “Mi sono allenato per tutta la vita. Noi artisti marziali possiamo solo invecchiare, e anche allora avrebbero posseduto le mie mosse come proprietà intellettuale per sempre. Quindi ho detto che non potevo farlo.”

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