Spanglish – quando in famiglia sono troppi a parlare: analisi del finale

Spanglish – Quando in famiglia sono troppi a parlare è un film del 2004 diretto da James L. Brooks. Protagonista della pellicola è John Clalasky (Adam Sendler), un rinomato chef che, nonostante il successo non aspira ad avere un famoso ristorante.

Sua moglie Deborah si occupa invece a tempo pieno dei loro due bambini, insieme a sua madre, che vive con loro. La famiglia, molto benestante, decide di prendere una governante che si occupi della casa. Ad essere assunta è Flor, una giovane ispanica arrivata in America insieme a sua figlia, a seguito della rottura con il suo uomo. A raccontare la storia del film è proprio la figlia di Flor che – anni dopo – in una lettera d’ammissione in un rinomato college, spiega come sua madre abbia influito nel farla diventare la donna che è oggi.

Il film si sussegue nel caos, in cui Flor continua a lavorare sempre con più fatica, a causa della sua difficoltà con la lingua inglese e della sua cotta – sempre più forte – per John. La famiglia Clalasky, invece, rappresenta appieno la famiglia media americana: una madre fin troppo esigente con i propri figli e attenta solo al fisico e all’apparenza; un padre che fa da mediatore tra tutti i membri della famiglia e una nonna forse fin troppo giovane per la sua età.

Spanglish – quando in famiglia sono troppi a parlare: analisi del finale

La protagonista del film, nonostante le difficoltà che vive durante tutta la pellicola, è l’incarnazione delle virtù più belle che una donna possa mai avere. Ciò è dimostrato non solo durante tutta la durata del lungometraggio, ma anche e soprattutto nel finale quando, dopo una pesante litigata tra Flor e sua figlia, quest’ultima conclude il suo racconto sviscerando il profondo rapporto che lega una madre a sua figlia.

Questa, infatti, non è solo una commedia leggera ma, nella sua semplicità e giocosità mostra come si evolve il rapporto tra madre e figlia e quali sono i continui ostacoli che si incontrano durante gli anni. Alla fine del film, le protagoniste si ritrovano su un pullman abbracciate, intente a fare pace silenziosamente. Segno, questo, che non importa quanto i figli facciano soffrire le madri e non importa quanto queste si intromettano nella vita dei loro figli, ogni problema alla fine si risolve. I figli continueranno ad avere un punto di riferimento in quelle donne che hanno dato tutto fin dai primi attimi di vita e le madri rinunceranno anche alla propria felicità pur di vedere un sorriso sul volto dei loro bambini.

Nonostante il film sia poco fluido e molto confuso, il finale resta comunque impresso nella mente, dimostrazione che, nonostante la disorganizzazione delle scene, l’unica cosa reale, sincera e che rende il caos un mondo perfetto è proprio l’amore reciproco fra una madre e la propria figlia.