Intervista a Laura Pausini per gli Oscar 2021: “Devo tutto a Sophia Loren che mi ha scelta”

La pluripremiata cantante italiana è stata nominata nella categoria Miglior canzone originale per Io sì (Seen) che fa parte della colonna sonora del film La vita d’avanti a sé di Edoardo Ponti con protagonista Sophia Loren.

Dopo la vittoria ai Golden Globes la cantante Laura Pausini ha iniziato la sua corsa agli Oscar 2021 con il brano Io sì (Seen) candidato nella categoria Best Original Song per il film Netflix prodotto da Palomar La vita d’avanti a sé diretto da Edoardo Ponti con protagonista Sophia Loren che per l’occasione è tornata alle scene dopo anni di assenza.

Un traguardo importante per l’Italia che tra i suoi candidati vede anche Pinocchio di Matteo Garrone per i costumi di Massimo Cantini Parrini e il make up.

La pluripremiata e amatissima cantante italiana non è nuova a riconoscimenti importanti: nel 2006 ha, infatti, vinto il Grammy Award, oltre a quattro Latin Grammy Awards, all’Hollywood Music in Media Awards e al Satellite Award. Io sì (Seen) nasce dalla collaborazione di Laura Pausini con la compositrice statunitense Diane Warren (undici nomination agli Oscar tra le quali quella per I Don’t Want to Miss a Thing per Armageddon), Bonnie Greenberg (music supervisor di film come Tutto può succedere, Il matrimonio del mio migliore amico, What women want e The Mask) e, per il testo italiano, con Niccolò Agliardi. L’ultimo italiano a vincere un Oscar per la miglior canzone, ben due volte, è stato Giorgio Moroder per Flashdance (1984) e Top Gun (1987).

Laura Pausini parla della candidatura agli Oscar 2021 per Io sì (Seen)

Laura Pausini, cinematographe.it

Durante la videoconferenza su Zoom con la stampa italiana Laura Pausini si è mostrata molto emozionata e solare, speranzosa per la vittoria: “Ci sto pensando da quando siamo entrati nella quindicina dei nomi perché comunque cominci a farti dei voli pindarici nella testa. Da quando ho ricevuto la nomination sono molto confusa, ho fatto molte interviste con la stampa americana e negli Stati Uniti molti sono innamorati della canzone, che è nei primi posti in classifica delle radio, e mi spingono a pensare che ho una grande possibilità. È tutto così gigante in un momento nel quale mi sento fragile come tutti voi di fronte a questa realtà.”

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Così fragile che ripercorrendo la sua carriera, i grandi successi, pensando ai suoi fan, all’amore per l’Italia, al pubblico italiano al quale, ha confessato, vorrebbe dare sempre di più, è scoppiata a piangere per la forte emozione:

Io sì (Seen) – Una canzone che parla di accoglienza e integrazione

“Da quando ho vinto Sanremo 28 anni fa mi chiedo continuamente perché, però so che dal quel giorno dentro di me è nato il desiderio di non accontentarmi, di voler essere una persona disciplinata, impegnata, ho sempre cercato di fare il meglio che potevo ma quello che sento e che sentivo quando ho vinto il Golden Globe e ieri con questa nomination sono cose talmente più grandi di quello che io ho sognato nella mia vita che non so bene come prenderle, a volte mi sento piccola. Per me ogni volta che c’è una nomination o un premio non significa essere arrivata ma ricominciare con qualcosa di nuovo che ancora non conosco. Io sono una donna che ha ancora oggi molte cose di quella ragazza che è andata a Sanremo a 18 anni, ho la stessa ansia, le stesse paure e lo stesso modo di gioire”.

Come si può vedere sui suoi profili social quando in compagnia del marito e della figlia, saputo della nomination agli Oscar in diretta, è esplosa in una gioia incontrollabile. Una gioia che la cantante prova da quando è stata personalmente scelta da Sophia Loren ed Edoardo Ponti per cantare questo brano: “Mi sento piena di riconoscenza perché mi hanno scelta loro, mi ha scelta lei.  Vorrei tanto ringraziare Sophia, io le devo tutto per questo momento che io, la mia famiglia, l’Italia stiamo vivendo, per quel giorno nel quale ha detto: “Chiamate Laura Pausini!”. Ovviamente devo anche ringraziare Edoardo Ponti perché con lui ho condiviso tanti mesi nei quali per la prima volta nella mia vita mi sono fatta dirigere nella parte cantata, io di solito canto da sola, decido io come farlo, ma ho collaborato con Edoardo per dare il meglio per questo film”.

Laura Pausini: “Una canzone dedicata anche alle persone che si sentono invisibili a causa della pandemia”

Laura Pausini, cinematographe.it

Una canzone che come il film stesso parla di integrazione e accoglienza, dedicata alle persone che si sentono perse, abbandonate, senza protezione, stato d’animo che oggi più che mai vive in molti a causa della pandemia. Argomenti sociali che non sono indifferenti all’Academy e che danno una possibilità in più per la vittoria:

“Diane Warren si è innamorata sin dal primo momento del messaggio del film e per questo crede che questa canzone sia più speciale di altre sue che hanno sì, avuto un grande successo radiofonico, ma che non parlavano di argomenti così importanti. Credo che il 70% dei nominati hanno una canzone con un tema sociale, legato anche al mondo politico, all’attualità, come il bellissimo film Minari. La canzone è nata in inglese, il testo era stato “commissionato”, è stata scritta apposta per questo film, quando io l’ho sentita la prima volta cantata da una corista non sapevo che sarebbe stata poi in italiano. Quando l’hanno provata sulle immagini Edoardo Ponti non era convinto, sentiva che c’era qualcosa che non funzionava e Diane Warren stessa ha chiesto di provare a farla tutta in italiano. Seen in inglese è il racconto di tutta la canzone e del film e io volevo mantenere questo racconto in italiano.

Laura Pausini, cinematographe.it

Io e Niccolò Agliardi siamo stati dietro a questo testo per un mese perché volevamo dare la stessa intensità e profondità della versione in inglese con una metrica che non potevamo cambiare, lui mi ha dato davvero un grande aiuto. Non abbiamo pensato all’inizio che potesse essere dedicata anche alla pandemia ma nel punto in cui dice “Quando essere invisibile è peggio che non vivere” mi commuovo sempre, oggi è facile sentirsi invisibile”.

E poi con la sua tipica affabilità e semplicità ha esclamato: “Incrociamo le dita ragazzi perché adesso andiamo tutti a giocarcela anche perché se non vinco mi rompe un po’ eh!”.

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