Ivano De Matteo parla di Una figlia, il film nato dal dibattito attorno a Mia [VIDEO]

La nostra intervista video a Ivano De Matteo, regista di Una figlia, film con Stefano Accorsi, che arriva in sala dal 24 aprile 2025.

Dopo il grande successo di Mia e di film quali Villetta con ospiti, La vita possibile, I nostri ragazzi e moltissimi altri prodotti amati dal pubblico italiano, Ivano De Matteo dirige Una figlia, con protagonisti Stefano Accorsi e Ginevra Francesconi, con nel cast anche Thony, Michela Cescon, Toni Fornari, Beatrice Puccilli, Gabriela Govorusic, Barbara Chiesa, Anita Pititto, insieme a moltissimi altri. Al cinema dal 24 aprile 2025 distribuito da 01 Distribution Una figlia è liberamente ispirato al libro Qualunque cosa accada, di Ciro Noja, che ha però, a detta dello stesso De Matteo, una matrice più violenta riguarda l’indole della protagonista. Una figlia si sposta infatti dalla parte di chi verrebbe considerato carnefice, di chi ha commesso un reato terribile, senza focalizzarsi troppo su come, a livello legale, venga considerato l’atto, essendo a tutti gli effetti un omicidio. Il film indaga poi anche la condizione di chi ha perso qualcuno, tanto legato a chi è stato ucciso quanto a chi ha ucciso, trovandosi improvvisamente, senza rendersene conto, solo. 

Quanto può costare essere sempre e comunque dalla parte di un figlio? A volte può essere impossibile ricucire un rapporto a seguito di un gesto che appare assurdo, terribile ed estremo? Una figlia cerca di rispondere proprio a questa domanda, mostrando un personaggio che non sa come agire, che mosso da ciò che sente, rifiuta se stesso, ciò che vorrebbe fare, ma non riesce a fare, chiedendosi cosa sia giusto e cosa sia meglio per l’unica persona al mondo che gli è rimasta. Al tempo stesso Una figlia segue l’iter di Sofia, a seguito di una presa di coscienza che la fa sentire prima un mostro, poi fautrice di uno sbaglio che non verrà mai perdonato né dimenticato. Una persona inutile. E dopo quella consapevolezza, da parte di una giovanissima che, nel giro di un secondo, senza poter capire cosa ha fatto e come sia accaduto, senza parlare con nessun e senza riuscire a dire nulla, ha visto la sua vita cambiare, diventare un incubo. E del quale sa di essere lei unica responsabile. 

Una figlia: intervista video al regista Ivano De Matteo

Una figlia ha avuto molte fonti d’ispirazione, oltre al libro Qualunque cosa accada, che, a detta dello stesso regista, ricordava molto il delitto di Novi Ligure, di Erika e Omar. “Dopo aver sentito le dichiarazioni del papà di Erika che continuava ad andare a trovare la figlia perché era comunque sua figlia, abbiamo pensato di cominciare a scrivere una storia“, ha dichiarato. Anche il finale di un precedente film, I nostri ragazzi, è stata una delle fonti d’ispirazione, insieme a degli incontri con il pubblico e alle considerazioni negative sul villain del film di Mia. Molti, dopo aver visto il film, si chiedevano appunto come reagiva il padre dell’antagonista, se gli rimane vicino o lo abbandona. Ed è anche da questi interrogativi che è nato Una figliaIvano De Matteo si è poi espresso riguardo a tutto ciò che, a seguito del reato, avviene nel film, quando tutti, sia media e gente comune, sono pronti a puntare il dito contro qualcuno, a esprimere le proprie opinioni, che spesso si trasformano in commenti aggressivi e violenti. “In questi casi si tende a colpevolizzare la famiglia, è il primo imputato, tutti giudichiamo ed è quasi un modo isterico di gettare le nostre frustrazioni, senza sapere che da un giorno all’altro ci si può trovare dall’altra parte“. Come molti altri film di De Matteo, anche Una figlia lavora di sottrazione, giocando in qualche modo con la percezione dello spettatore. “Noi ci aspettiamo sempre qualcosa, come esseri umano giustamente cerchiamo spessi di tranquillizzarci“, ha affermato De Matteo. “Quindi ci aspettiamo che magari accada qualcosa mentre vediamo il film e noi nella nostra scrittura cerchiamo invece di darti esattamente l’altra cosa, oppure di portarti ad arrivare a quello per poi sfilarlo in qualche modo. E questo si vede negli switch dei personaggi, in come cambiano i loro pensieri“. Il film, trattando vari temi, si propone anche di trasmettere più di un messaggio, tra cui quello che le seconde possibilità esistano per tutti, anche per chi, come la protagonista di Una figlia, si è macchiata di un crimine terribile. “È chiaro che le nostre scelte non ci cambiano per sempre, mentre a volte alcuni fatti, alcuni eventi possono cambiarci totalmente la vita“, ha dichiarato il regista. “Però credo che si possa recuperare e, in questo caso, si tratta di recuperare dei ragazzi giovani, farli reinserire nella società, che è la cosa più difficile, vedere se la società ti accetta e quindi reinserirsi“, ha concluso.

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