Tutta colpa del rock: Elio, Lillo e Naska parlano del film e delle loro “dinamiche meravigliose” [VIDEO]

La nostra intervista video a Elio, Lillo e Naska in occasione dell'uscita di Tutta colpa del rock è un mix di ironia e curiosità.

Tutta colpa del rock (2025) è un film che fa ridere e riflettere, una commedia che prova a esplorare i rapporti umani, specie quando sembrano compromessi per sempre. Presentato in anteprima alla 55esima edizione del Giffoni Film Festival, Tutta colpa del rock è al cinema dal 28 agosto 2025 con Piperfilm, con una produzione Be Water Film e Piperfilm, in collaborazione con Netflix. La regia di Andrea Jublin è precisa, rigorosa, riesce a rimanere in equilibrio tra una commedia brillante e profonda. Un grande cast di nomi: Lillo, Elio, Naska, Maurizio Lastrico, Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo e Carolina Crescentini.

tutta colpa del rock intervista cinematographe.it

La musica è un elemento imprescindibile del film: uno strumento per far evolvere i personaggi e permettere loro di raggiungere i propri scopi. La colonna sonora è firmata da Motta, che cura anche la supervisione musicale.
Tutta colpa del rock è la storia di Bruno, ex chitarrista rock caduto in disgrazia, bugiardo patologico e padre assente. Dopo una serie di errori finisce in carcere, dove trova un’occasione inaspettata: formare una band con altri detenuti per partecipare al Roma Rock Contest e mantenere una promessa fatta alla figlia. Al suo fianco, un gruppo di reclusi improbabili ma affiatati: Roberto, padre amorevole; Osso, gigante fragile; il Professore, intellettuale taciturno; Eva, batterista sui generis, e K Bone, ex-trapper e cuore creativo del gruppo. Tra gag, scontri e amicizie sincere, la musica diventa riscatto, legame e nuova vita.

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Tutta colpa del rock: intervista agli attori Lillo, Elio e Naska

Bruno è un padre bugiardo ma tenero, distante ma sensibile. Lillo Petrolo ha provato a descrivere il suo personaggio partendo da un’immagine nitida all’interno del film, Bruno che cerca disperatamente un abbraccio: “Sì, è un’immagine fondamentale, metaforica, testimonia quel suo forte bisogno di contatto. Ed è ciò che il film prova a raccontare, ovvero Bruno insegue un sogno fin troppo grande che diventa talmente forte ed invadente che dimentica gli affetti fondamentali. Anche se poi prova a rimediare”. Prosegue: “Bruno in fin dei conti è un egoista positivo: tiene al contatto con la figlia, tiene molto all’amore, non pensa solo a sé stesso. Inseguire il rock ’n’ roll per lui è un desiderio fortissimo, e solo una situazione estrema come il carcere gli fa capire cosa vuole davvero”.

Tutta colpa del Rock: Elio e le divagazioni sul Festival di Sanremo

Sui sogni e sulla voglia di inseguire le proprie ambizioni, anche a costo di sacrificare gli affetti più cari, Elio risponde con la solita ironia che lo contraddistingue: “Sì, a me è capitato sacrificare gli affetti. Però voglio precisare che io non sono ancora arrivato all’apice del mio sogno. Anzi, approfitto di quest’intervista per fare un appello: il mio sogno più grande è arrivare a condurre il Festival di Sanremo”. E, dunque, Elio si candida ufficialmente per la direzione artistica del prossimo festival. Chissà se i dirigenti Rai non ci facciano un pensierino. Ad avvalorare i desideri di Elio ci pensa Lillo, che conferma i suoi propositi: “Sì, è vero me l’ha sempre detto”.
Prosegue poi Elio: “Anche perché è un sogno che ho fin da piccolo, cioè non cantare sul palco – che poi ci son stato già quattro volte – ma è proprio condurlo!”.

Sull’alchimia musicale che si è creata all’interno del film – e poi sul set, lavorando tra una scena e l’altra – Lillo ed Elio hanno parlato così: “Guarda, devo dire che sia io, Elio e Naska, tranne Lastrico!”. Aggiunge Elio: “Volevo dirlo io!”. Tra le risate, Lillo continua: “Tutti noi abbiamo esperienze vere di band: io avevo Latte e i suoi derivati, lui (riferendosi a Elio) lasciamo perdere, Naska è un musicista… Ci sono delle dinamiche meravigliose che si creano tra band e che poi sono vere anche nel film. Le scene che vedi nel film dove discutiamo sul palco sono scene che accadono realmente nei gruppi musicali, e sono quelle dinamiche che fuoriescono quando si lavora a un brano”.
Poi aggiunge Elio: “Quando giri un film, le pause tra una scena e l’altra sono lunghissime, quindi noi nel frattempo suonavamo veramente, interagivamo come una vera band”. Infine, chiude l’intervista Naska con un proposito niente male: “Sicuramente noi tre (Lillo, Naska ed Elio) andiamo al cinema, però volendo a Sanremo possiamo andarci come band!”.