Tiramisù: intervista al cast del film di Fabio De Luigi

Arriverà al cinema il 25 Febbraio, distribuito da Medusa Film, Tiramisù, un film di Fabio De Luigi che segna il suo debutto alla regia. Questa commedia, caratterizzata da elementi divertenti ma anche malinconici, non è altro che la storia di un uomo che, pur di mantenere intatto il proprio successo nel campo sanitario, fa uso di intrallazzi, sotterfugi e gesti di piccola e grande corruzione. Ecco cosa ha dichiarato il cast riguardo al film:

Tiramisù: una commedia dolce ricca di sotterfugi

Fabio De Luigi: Sono partito dalla considerazione delle donne, che è uno dei temi portanti all’interno di questo film. Aurora, che è decisamente una persona migliore di me, rappresenta l’incarnazione del detto dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. La storia di Tiramisù è nata intorno all’idea che un uomo di scarse qualità si trovasse ad avere una scalata incredibile verso il successo, provocando dei danni all’interno di questa persona che non era in grado di gestire questo tipo di scalata professionale. In questo caso si può parlare di un Tiramisù che per certi versi affossa, nel momento in cui Antonio giunge all’apice del successo e viene lasciato dalla moglie. Per quanto riguarda il mio debutto, devo dire che ero abbastanza incuriosito da questa possibilità. Ho avuto modo di vedere e di osservare, attraverso la mia esperienza nel cinema, e quella voglia di provare c’è stata.

Vittoria Puccini: All’inizio Aurora sostiene il marito, perché è innamorata e perché è uno dei lati più belli di una coppia. Nelle coppie ci si aiuta a vicenda e ci si sostiene. L’equilibrio tra Aurora e Antonio comincia a rompersi quando lei scopre di essere usata e in quel momento decide di non far più parte di questo suo mondo, caratterizzato dal solo interesse per i soldi, il potere e tante altre cose.

Tiramisù

Vittoria Puccini, Fabio de Luigi e Giulia Bevilacqua

Il film può essere interpretato come una critica alla malasanità?

Fabio De Luigi: Diciamo che può essere interpretato come uno stagno dove Antonio nuota, non avendo particolari capacità. Potrebbe essere una storia che si appoggia al mondo sanitario, dove spesso si riscontrano episodi del genere, però non è mia intenzione criticare questo sistema, che io sostengo e difendo. Non c’è alcun intento educativo o moralistico in questo mio film a riguardo. C’è solo uno sguardo verso una cosa che esiste.