Thomas Hardiman parla del suo Medusa Deluxe e del suo “primo incontro col mondo femminile”

Un giallo dai toni ironici e drammatici; una storia che dialoga in salotti di varie culture; un reality show cinematografico dal 4 Agosto 2023, in esclusiva, su MUBI.

Thomas Hardiman debutta nel mondo cinematografico con Medusa Deluxe, uno sforzo investigativo che tratteggia le linee di un vero giallo, consumato in un ambiente fortemente competitivo quale il mondo della bellezza.

Un concetto storiografico che si colora sotto le lampade a cui ci abituato Xavier Dolan e ancor prima Pedro Almodovar; un’appariscente mescolanza “culturale” che nella denuncia del regista risiede in un salone di parrucchieri.
Una metafora che fa dello spazio il convivio perfetto tra il dramma e l’ironia, disorientando totalmente lo spettatore. Una cornice grottesca che definisce un elaborato esperimento del nuovo cinema.

Medusa Deluxe ritrae una Gran Bretagna “immorale”, nelle vesti di un protagonista che indossa contemporaneamente i panni del più buono e del più cattivo. L’osservazione della vera bellezza, impercettibile e mai osannata, viene oscurata da uno spirito fortemente competitivo di una moda ostentata e costruita.
Thomas Hardiman compone un lavoro eccellente, focalizzando l’attenzione su un mondo egocentrico e bizzarro fatto di scelleratezze e frivolezze. Lo fa offrendo una fotografia, curata dal premio Oscar Robbie Ryan, dall’ombreggiature caraibiche, soffuse nelle ombre di atmosfere nordiche.

Thomas Hardiman ci racconta il suo debutto da regista con Medusa Deluxe

Thomas Hardiman: Medusa Deluxe; Cinematographe.it

Medusa Deluxe rappresenta il tuo esordio alla regia, quando hai iniziato a lavorare a questo progetto?
È da molto tempo che sto lavorando a questa storia, con precisione penso che l’idea sia arrivata tre o quattro anni fa, e volevo parlasse di questo mondo, il mondo dell’hairstylist. Il perché è molto semplice e credo sia tutto nato già da piccolo. Non amavo restare solo a casa e ricordo che mia madre aveva un appuntamento settimanale dal suo parrucchiere e io andavo con lei, mi sedevo nell’attesa che finisse e iniziavo a leggere. In un salone di bellezza ho incontrato per la prima volta magazine come Vogue, Cosmopolitan ed Elle, il mio primo incontro con il mondo femminile.

Crescendo è maturato tutto in un interesse per la moda, che è al centro del mio sceneggiato. Avevo voglia però, di raccontarlo negli ambiti più pop in cui esso arriva come in un salone di bellezza appunto, un punto in cui si miscelano tantissime culture, un punto in cui si può analizzare un dialogo tra sconosciuti che in altri spazi non comunicherebbero neanche tra di loro, creando unione come se si trattasse di una grande famiglia, un gran baccano in uno spazio che non è molto differente metaforicamente dal mio nucleo familiare. D’origine irlandese, mi trasferisco nel Regno Unito raggiungendo e avvicinandomi ai miei cugini e agli zii che non sono pochi. In un salone di bellezza tutti hanno una storia che in quell’ora- ora e mezza vogliono condividere. Questo mi ricorda la mia famiglia cattolica, caotica e immensa, osservando l’Italia credo che culturalmente non sia così distante dalla mia Irlanda, almeno per quella che è la mia esperienza di vita”.

Leos Carax, Robert Altman e Ken Russell, i riferimenti del mio concetto cinematografico

Thomas Hardiman: Medusa Deluxe;
Cinematographe.it

L’estetica di Medusa Deluxe è molto potente, c’è molta cura sia dal punto di vista fotografico che sonoro, la tua ispirazione ha dei riferimenti cinematografici precisi?
Amo molto Leos Carax; penso sia un regista straordinario, una grande ispirazione. Amo anche Robert Altman. Sono persone cinematograficamente molto significative per me. Robert Altman, ha un’estetica ipnotica non abbastanza rispettata. Se si guarda Nashville, è evidente la bellezza di ogni singolo fotogramma. Stesso per Leos Carax, i suoi personaggi, soprattutto nei suoi primi film hanno un’energia reale, convincendoti che possa riuscire a fare qualsiasi cosa; i suoi lavori danno la sensazione che si possa trattare la narrazione e il cinema in maniera completamente differente. Questa visione l’ho voluta far indossare a Medusa Deluxe, lavorando con la libertà di poter mettere la macchina da presa ovunque. Poter cambiare le dinamiche narrative, modificando il racconto di una storia, rendendola quanto più efficace e reale. Un altro regista che apprezzo molto è Ken Russell, regista britannico degli anni ’60. Ha girato un film intitolato Il fidanzato parallelamente ad un altro film dello stesso anno I Diavoli, due dinamiche completamente diverse in cui emerge uno stesso stile ben definito, nello specifico di questi due si tratta di un musical. Ma questi sono alcuni dei tanti. La mia ispirazione rovista in una rubrica cinematografica molto ampia, osservo la cura dell’immagine e ne associo l’importanza di un dialogo che a sua volta sappia sostenere l’impatto del visivo decisamente più immediato. Sta tutto in questa combinazione qui.

Medusa Deluxe, attraverso un utilizzo particolare della cinepresa e anche un effetto cromatico ben preciso, tratta un argomento oscuro come quello dell’ossessione per la bellezza e la competizione tossica che spesso in un settore come l’hair-stylist ne segue. Qual è stata la scena o il dialogo che più ti hanno colpito a lavoro finito?

La cosa più divertente è stata curare l’intera sceneggiatura; ho tenuto ad elaborare con attenzione e originalità ogni singola battuta, ogni parola ha la mia firma. C’è però un passaggio del film che è stato valutato e cambiato più volte, all’inizio non funzionava, non combaciava con lo stile del resto della scrittura, esattamente questo, a film completato, è il momento che più mi è rimasto impresso, probabilmente perché si tratta di una scena assolutamente improvvisata, quando ho rivisto questo passaggio (che non ti svelerò) ho capito che il film era esattamente come volevo fosse, tutti in quel momento erano i loro personaggi, non gli interpreti ma se stessi al quadrato, rafforzati in una caricatura esistenziale. È stato emozionante rivederlo e così perfettamente in linea con il resto della sequenza cinematografica.”

Un detective story senza vittima e colpevole, analizzato nelle cifre di un reality show

Thomas Hardiman: Medusa Deluxe; Cinematographe.it

L’intera pellicola dà molta importanza all’impatto visivo; la telecamera ondeggia seguendo l’espressività dei personaggi, i dialoghi tengono alta la tensione, ma la vera protagonista è un’arguta “drammaticità ironica”, potremmo definire Medusa Deluxe come un giallo corale?
Sì, è vero. Voglio dire, penso che sia una sorta di film sperimentale sotto le sembianze di un film adatto al pubblico. È un film che vuole dare il benvenuto al pubblico, ma è anche radicalmente diverso sotto certi aspetti, e lo è intenzionalmente, ed è lì per dare alle persone un’esperienza diversa e allo stesso tempo per intrattenerle. Quindi si tratta di un “dramma corale”. Sì, penso che andrebbe bene. È una commedia assurda. L’assurdità è ciò che mi piace. Cosa c’è di più drammatico di un reality show? È stato volutamente studiato perché avesse questo ritmo, quasi fuori registro per nulla impaginato, violento senza alcuna scena che sacrifichi una vittima. In conclusione? una specie di sitcom, di piscina d’umore, di gara di resistenza, ecco tutto questo. Un film costruito su moltissimi riferimenti culturali, un film sperimentale, un film d’autore, che inquadra il gossip da salotto, la realtà sussiste tra ironia e dramma, se osservassimo la nostra vita avrebbe queste due elementi.

Thomas Hardiman: ”credo di essermi sentito al settimo cielo già dal primo momento in cui sono arrivato sul set”

Il film, presentato al festival di Locarno 2022, è già in concorso per molti premi, tra cui il premio per l’esordio alla regia, ti saresti aspettato questa risposta da parte del mondo cinematografico?

Sono al settimo cielo. È una situazione strana perché, sai, è un film ambizioso e stiamo cercando di dare alla gente un’opportunità affinché la gente ne dia una anche a noi. Allo stesso tempo, è un film a basso budget. È il mio primo film. È un film britannico ed è davvero difficile. È difficile fare film ovunque; in Gran Bretagna un po’ di più. Credo di essermi sentito al settimo cielo già dal primo momento in cui sono arrivato sul set. Poi, quando abbiamo finito, ho avvertito la felicità di aver creato qualcosa, non più un’idea ipotetica ma un progetto con voce e morale. Nel momento in cui siamo arrivati al cinema, è stato tutto molto gratificante. Tutto qui. Non posso dirlo in un altro modo. Perché non sono solo grato che la gente lo abbia apprezzato, sono grato per le persone che ci hanno lavorato, perché avevamo una troupe incredibile. Ci sono persone che non hanno mai fatto film prima d’ora. Eugene, che lavora nella moda. Eugene Silliman ha fatto il parrucchiere nel film. Ed è come se fosse il miglior parrucchiere del mondo. Quindi è speciale che la gente corra il rischio e venga a fare un giro. Voglio che la gente si impegni in modo tale da poter entrare al cinema senza sapere nulla e divertirsi. Allo stesso tempo, voglio anche che le persone si lascino travolgere dal cambiamento storiografico del film, senza atrofizzarsi sulle mancanze che spettavano perché sono proprio quelle l’essenza di Medusa Deluxe. Non ci sono detective e molte altre cose che in un giallo avrebbero la parte. Quindi si tratta di smontare ciò che un film può essere e di cercare di fare qualcosa che sembri moderno e diverso.

Medusa Deluxe, diretto da Thomas Hardiman, prodotto da Michael Elliott, Louise Palmkbist Hansen e Lee Groombridge è stato presentato al Festival di Locarno e arriva in esclusiva su MUBI dal 4 agosto 2023.