Storia di una notte: intervista a Paolo Costella e Anna Foglietta [VIDEO]

La nostra intervista video al regista Paolo Costella e all'attrice Anna Foglietta del film Storia di una notte, in uscita il 30 aprile 2025.

Storia di una notte, prodotto dalla Tramp Limited con Rai Cinema e la Veneto Film Commission, è diretto da Paolo Costella, sceneggiatore di film come Perfetti sconosciuti, Follemente, Gli anni più belli, Fino alla fine, A casa tutti bene, Il primo giorno della mia vita e regista di film quali anche Vicini di casa, Una terapia di gruppo, Per tutta la vita e moltissimi altri. Storia di una notte si può considerare il suo primo film drammatico, avendo preferito in passato generi come commedia o sentimentale. Una prima esperienza che dà un ottimo risultato e che rappresenta il tema dell’elaborazione del lutto con una forma inedita, senza retorica o eccedere in atmosfere struggenti da melodramma. Storia di una notte scava nell’interiorità dei suoi personaggi, ragionando sul dolore e su come si cerca di affrontarlo. È un film fatto di silenzi, di attesa e di non detti.

storia di una notte intervista cinematographe.it

Al centro del racconto, Elisabetta e Piero, interpretati rispettivamente da Anna Foglietta e Giuseppe Battiston, affiancati da Massimiliano Caiazzo, Biagio Venditti e Giulietta Rebeggiani che vestono i panni dei loro tre figli: Flavio, Denis e Sara. L’improvvisa scomparsa di Flavio spezza un equilibrio che allontana i due genitori. A distanza di anni, durante una vacanza in montagna, Piero ed Elisabetta vengono travolti da un altro tragico evento: un incidente che coinvolge il figlio Denis che passa un’intera notte in ospedale. Un intervento rischioso che porta a fare i conti con se stessi, con quella perdita mai realmente superata e con quella distanza che li separa, che non sanno se vorranno mai colmare. L’atmosfera suggestiva che li circonda è al tempo stesso la desolazione e l’isolamento che li contraddistingue, il gelo emotivo che vivono. Così come l’ospedale, rappresentato come un labirinto di corridoi, stanze vuote e chiuse, li ingabbia ancor di più in quella desolazione interna.

Storia di una notte: intervista video al regista Paolo Costella e all’attrice Anna Foglietta

Storia di una notte è un film con un’ottima scrittura, delle interpretazioni impeccabili e un’attenzione a tutti gli aspetti che contribuiscono alla riuscita di un film. Niente viene lasciato al caso: luoghi, situazioni e atmosfere sono strettamente connesse ai sentimenti, alle emozioni e al senso profondo del film. Storia di una notte può essere inoltre definito come un racconto dal doppio inizio, che può dapprima ingannare lo spettatore su quale sia il verso focus. “I due protagonisti del film sono stati felici, hanno subito un lutto che li ha messi a dura prova che ha rotto l’equilibrio della famiglia” ha dichiarato il regista Paolo Costella. “Poi sono messi di fronte a una nuova prova, ancora più difficile, non hanno nessuno strumento per reagire, non possono che aspettare ed è lì, anche se è la parte finale della storia, è lì che comincia il mio interesse“. Anche Anna Foglietta si è espressa sulle modalità inedite di rappresentare il tema presente nel film. “Quello che mi ha colpito di più è stato l’approccio delicato rispetto al tema del dolore“, ha dichiarato l’attrice, “mi è piaciuto molto l’elemento della natura che cura, che salva, e che offre l’opportunità di riconnettersi con un nucleo istintivo che negli anni si è sempre più perso“. Storia di una notte è poi caratterizzato de elementi come l’attesa e il silenzio, con numerose scene dove non si parla e dove però quest’incomunicabilità viene rappresentata con accezione che può essere negativa, ma anche positiva. “Devi ritrovare le parole quando hai la forza per affrontarle, se il silenzio è benefico, ti fa stare bene e ti avvolge con affetto e calore è giusto“, ha affermato Paolo Costella, “quando si perpetua nel tempo e ti fa dimenticare perché ami una persona o cosa devi fare per tuo figlio forse quello è un silenzio da rompere“. Anna Foglietta ha aggiunto anche una riflessione sul presente e sul rilievo che spesso si dà alle parole: “noi nel corso del tempo abbiamo dato troppo significato alle parole anche perché all’interno delle parole possono esserci tante menzogne, tante falsità. Mentre i gesti difficilmente riescono a mentire. E quindi all’interno di un film come questo, nobilito di più il silenzio, nobilito di più il gesto, come l’azione silenziosa di andare in mezzo alla natura senza dirsi nulla“.