Claudio Sestieri: con Seguimi abbiamo coniugato cinema d’autore e di genere

Il nostro incontro con Claudio Sestieri, regista del film Seguimi e col cast composto da Pier Giorgio Bellocchio, Angelique Cavallari e Maya Murofushi.

Si è svolta giovedì 15 novembre presso la Casa del Cinema la conferenza stampa di Seguimi, il nuovo film del regista Claudio Sestieri in uscita il 22 novembre.

Marta Strinati tuffatrice olimpionica, infortunata in piscina, lascia Barcellona e si trasferisce a Matera. Qui riapre la casa-studio di suo padre, un pittore morto poco tempo prima. Durante una mostra scopre i dipinti di Sebastian, un carismatico pittore, tutti ispirati dalla stessa Musa, una ragazza giapponese perturbante che la inquieta e la attira allo stesso tempo. Marta incontra all’improvviso Haru, la modella dei quadri della mostra, che si trasforma per lei in una vera e propria ossessione.

All’incontro erano presenti il regista Claudio Sestieri, Pier Giorgio Bellocchio e Angelique Cavallari,  Maya Murofushi in diretta via Skype.

“È un film divergente rispetto agli standard del nostro cinema di questo momento – ha spiegato Sestieri – ci è voluto un po’ di tempo per farlo. Il progetto del film era fare come per gli autori dell’estremo oriente: coniugare gli schemi del cinema di autore con quelli di genere. Per me, che ho sempre fatto dei gialli esistenziali, significava fare un passo avanti, mantenere le mie fisime, il doppio, l’assenza, la perdita e le identificazioni incrociate e confrontarmi con i meccanismi del thriller che dentro una storia danno un senso a tutto quello che abbiamo visto. Infatti il personaggio di Antonia Liskova è una scienziata, è lo sguardo razionale che cerca di capire tutto quello che è successo fino a quel momento, che potrebbe essere lo sguardo stesso del pubblico. Con la sceneggiatrice Patrizia Pistagnesi abbiamo lavorato tantissimo per costruire una storia a metà tra un caso psichiatrico e una ghost story, abbiamo fatto di tutto per fare in modo che tutto quello che c’è nel film fosse credibile e giustificabile”.

Il progetto del film era fare come per gli autori dell’estremo oriente: coniugare gli schemi del cinema d’autore con quelli di genere.

Seguimi - Cinematographe.it

“Ho applicato una doppia interpretazione – ha spiegato Angelique Cavallari per quanto riguarda il lavoro fatto sul suo personaggio Marta – da un parte un lavoro pragmatico e direi proprio psicanalitico per quanto riguarda lo sdoppiamento della personalità,  dall’altro lato c’è invece l’evoluzione fantastica del film, quella del fantasma”.

“Per me per quanto riguarda l’approccio al personaggio – ha continuato Maya Murofushi che nel film interpreta la musa ispiratrice di Sebastian –  ho considerato Haru come una specie di energia che ricorda molto quella che sprigiona l’arte pura”.

Seguimi - Cinematographe.it

E per quanto riguarda il personaggio di Sebastian, il classico pittore tormentato, che porta alle estreme conseguenze il rapporto arte – vita, interpretato da Pier Giorgio Bellocchio, l’attore ha spiegato:

“Un pittore è diverso  da un regista, ha un grande vantaggio che è quello che può risolvere la propria idea di arte senza coinvolgere altre persone come accade per un regista. Il pittore vive in una dimensione totalmente autoreferenziale, un regista non ha questa libertà. Il personaggio di Sebastian già nella sceneggiatura era un personaggio ben delineato, aveva già molti elementi per trovare la giusta cifra rispetto all’interpretazione. Aveva poi qualcosa di affascinante nel suo essere un pittore maledetto abbastanza “classico”. La mia fonte d’ ispirazione è stata la sceneggiatura e anche i luoghi dove abbiamo girato a Matera: tutti ambienti, sia il mio studio, sia il posto dove era allestita la mostra, nei sassi di Matera, in questi spazi che non sono in realtà disegnati dall’uomo ma che sono dei luoghi che ti sembrano essere lì da sempre. E poi un’altra fonte di ispirazione sono stati i quadri dipinti dall’artista Gianni Dorigo.”