Intervista a Luca Marinelli tra ruoli da villain e sogni nel cassetto

Eclettico e meravigliosamente genuino, Luca Marinelli, l’attore dell’anno simbolo della primavera del nuovo cinema italiano non poteva mancare a Giffoni 2016. Durante quest’anno in cui il suo talento è venuto fuori ed ha brillato grazie al ruolo da protagonista in Non essere cattivo di Claudio Caligari e al personaggio dello Zingaro in Lo Chiamavano Jeeg Robot, l’attore romano sembra avere in serbo altre sorprese per il futuro.

Luca Marinelli nel clima giovanile che caratterizza Giffoni 2016 dichiara:

“Per i ruoli da cattivo mi ispiro a come io vedevo i cattivi da ragazzo. Un giorno, però, mi piacerebbe rifare Indiana Jones!”

Molte, come sempre, le curiosità dei giurati e Marinelli circa i ruoli da cattivo dice:

“Ci sono tante ispirazioni che possono venire da quello che uno ha visto. Da bambino fino ad ora ho visto tanti cattivi e  quelli che mi sono piaciuto sono diventati dei punti di riferimento, mi hanno permesso di rivisitare alla mia maniera i personaggi. Dal joker di Jack Nicholson al Silenzio degli Innocenti, dove c’è sia Anthony Hopkins che l’attore che fa Buffalo Bill. Mi piacque molto il joker di Heath Ledger, un’opera caravaggesca. Queste ispirazioni mi hanno permesso di dire ‘ora vi provo anche io’…” 

Quanto ai suoi sogni nel cassetto confessa:

Mi piacerebbe fare Indiana Jones, magari un remake. È il mio sogno – e consiglia infatti ai giovani giurati – State molto attenti a non rovinare i vostri sogni, non sprecateli. Rimanete sempre puliti, senza giudicare o parlare male di nessuno. “

Luca Marinelli o rivedremo presto in tre film: Lasciati andare diretto da Francesco Amato con Toni Servillo, Carla Signoris, Veronica Echegui e Giacomo Poretti del Trio Aldo Giovanni e Giacomo; Tutto per una ragazza di Andrea Molaioli (vincitore con l’opera prima La ragazza del lago di dieci David di Donatello) e Il padre d’Italia di Fabio Mollo con Isabella Ragonese.

Continueremo a seguirlo, perché come ha detto lui stesso:

“Non bisogna essere pessimisti sul cinema italiano, questo anno 2016 ne è la prova