La stoccata vincente: il cast svela curiosità e aneddoti sul film Rai che aggira “la retorica del guerriero”

Il nostro incontro con il regista Nicola Campiotti e con gli attori Flavio Insinna, Alessio Vassallo e con l'atleta Paolo Pizzo, durante la conferenza stampa del film.

La stoccata vincente è il film diretto da Nicola Campiotti (Braccialetti rossi 3, Il mondo sulle spalle) che porta sullo schermo televisivo della Rai la storia vera dello schermidore Paolo Pizzo, due volte campione del mondo di spade, raccontata all’interno del romanzo omonimo scritto dallo stesso Paolo Pizzo e Maurizio Nicita. Un racconto particolare in cui la difficile vita dell’atleta (che ha combattuto un tumore al cervello quando era piccolo) si intreccia con la sua caparbietà in pista: un’avventura molto emotiva e coinvolgente. L’opera, in particolare, prodotta da Anele in collaborazione con Rai Fiction, è in arrivo domenica 24 settembre 2023 alle 21:25 su Rai e con l’occasione, abbiamo partecipato alla conferenza stampa del film. All’evento erano presenti il regista Nicola Campiotti, la produttrice Gloria Giorgianni per conto di Anele, la vicedirettrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, gli attori Alessio Vassallo (Paolo Pizzo) e Flavio Insinna (Piero Pizzo) con anche lo stesso Paolo Pizzo.

La stoccata vincente: un racconto di formazione che parte da lontano

La stoccata vincente 2 - Cinematographe

All’inizio è intervenuta Maria Pia Ammirati, introducendo La stoccata vincente: “Siamo di fronte ad un’avventura umana e sportiva realizzata in particolare grazie al continuo supporto di Paolo Pizzo, che ha dato una mano alla produzione e agli attori sul set, aiutandoci a capire uno sport per nulla semplice. Il film è un racconto di formazione che parte da lontano, da quando il personaggio è bambino, unendo tradizione e innovazione, scoprendo inoltre una particolare alchimia tra Alessio Vassallo e Flavio Insinna. All’interno del lungometraggio si celebra l’amore, la competizione, l’agonismo ed è perfettamente integrato nella tradizione Rai di biopic sportivi, che troverà dei nuovi titoli prossimamente.”

La produttrice di Anele, la Giorgianni, ha aggiunto dei dettagli in merito alla pellicola: Alla base dell’opera ci sono i valori che la storia di Paolo Pizzo trasmette, oltretutto un racconto siciliano che va controcorrente rispetto alle narrazioni di mafia e antimafia. Un’identità siciliana che viene quindi arricchita dal duro lavoro e dalla storia di un ragazzo divenuto poi uomo che ha inseguito la sua passione.”

Ha poi preso parola il regista Nicola Campiotti che ha parlato della sua esperienza con il film, spiegando anche a quale pubblico potrebbe rivolgersi: “La stoccata vincente unisce elementi tecnici e sportivi, ma di base è una storia vera. Ciò richiede una responsabilità in più, è come essere ospiti nella casa degli altri. La pellicola si racchiude in un sogno di un bambino che ce la fa, un racconto che quindi è adatto ai bambini che ha tre perni fondamentali: un maestro che segue, una passione che muove e una famiglia prima di tutto.”

La stoccata vincente: vivere un’altra prospettiva

La stoccata vincente - Cinematographe

È stato poi il momento di Alessio Vassallo, attore protagonista della pellicola che interpreta Paolo Pizzo: “La stoccata vincente è sicuramente un film che rimarrà sulla mia pelle per sempre. Già il solo fatto di stare sul set con Paolo ed interpretare un personaggio vivo è qualcosa di realmente straordinario, specialmente perché lui più che essere un campione è ancor prima un uomo eccezionale. Spesso ripenso ad una frase che proprio Paolo mi diceva spesso: ‘non sempre quando cadi ti rialzi e da terra vivi tutto da un’altra prospettiva’. Nel film è molto presente il tema della caduta, dell’inciampo, del non avere vergogna e non spettacolarizzare in una società così performativa. Aggiungo che finalmente vedo in una fiction la Sicilia che riconosco che nasce dal sacrificio e dal duro lavoro.”

Paolo Pizzo ha poi detto la sua, svelando che Alessio Vassallo si è allenato davvero duramente, sottolineando qual è stata l’importanza maggiore del film: “Già con i libro ho conosciuto una parte di me sconosciuta e ora la pellicola è stata una sorta di liberazione. Mi sento comunque molto fortunato perché ho trovato un team molto attento a ricostruire la mia storia, tirando fuori in particolare diversi valori riconoscibili. Oltre a ciò è stato incredibile trovare due attori protagonisti così bravi.”

Successivamente Vassallo ha aggiunto che ha lavorato davvero intensamente in compagnia dello schermidore: “Abbiamo vissuto in simbiosi, sviluppando una bella amicizia che si è costruita condividendo reciprocamente le nostre storie.”

La stoccata vincente: “conta quanto proviamo a fare”

Insinna-Vassallo - Cinematographe

Infine Flavio Insinna (interprete del padre del protagonista, Piero) tra una citazione e l’altra del suo maestro Gigi Proietti, ha spiegato qual è l’elemento più importante del lungometraggio: “Comincio con il dire che non mi sento mai abbastanza, come diceva il buon Proietti. La pellicola ha un grande pregio: la grande recitazione è accompagnata da una toccante sensibilità umana. Il film, tra l’altro, riesce ad aggirare la retorica del guerriero. Non siamo solo i risultati che riportiamo, ma il frutto di vittorie e sconfitte, di conseguenza conta molto di più quanto proviamo a fare.”

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