Umberto Contarello parla de L’infinito: “non esistono idee giuste” [VIDEO]

L’infinito è il primo film da regista per Umberto Contarello, noto e apprezzato sceneggiatore che negli anni ha lavorato con Paolo Sorrentino, Carlo Mazzacurati, Gabriele Salvatores, Bernando Bertolucci e Gianni Amelio. L’infinito, co-scritto con Paolo Sorrentino, che partecipa anche in veste di produttore, è un film dai duplici significati, che tra scene oniriche e altre profondamente realistiche, lascia spazio a un’immaginazione che va oltre ciò che si vede e si percepisce. Umberto Contarello interpreta se stesso, impersonando uno sceneggiatore di successo che si ritrova improvvisamente svuotato di qualsiasi emozione, che sente troppo incombente il peso della fatica di vivere. Nel tentativo di dare un senso alla propria esistenza, a volte attendendo una svolta che identifica con un’azione, ma che molto spesso è interiore e non effettiva, Umberto vaga per una Roma deserta, quasi surreale, piena di arte e Storia, dove però Umberto si trascina dolente e smarrito. Aiutando una giovane sceneggiatrice e tentando di avere un rapporto con la figlia, Umberto entrerà in contatto con persone sconosciute, protagonisti di incontri fugaci che, tutte insieme, compongono quel qualcosa che forse Umberto aspettava. 

Sentimenti come malinconia, nostalgia o solitudine non sono la conclusione dell’esistenza. Nè non avere più nulla da dire per uno sceneggiatore significa non avere più nessun motivo per vivere. Analizzando una professione spesso nell’ombra, meno affrontata nel cinema e anche meno nota al grande pubblico, di appassionati e non, Umberto Contarello fa di uno sceneggiatore, creatore di storie, personaggi, vite e, inevitabilmente, di finzione, la proiezione dell’essere umano, dell’individuo. La particolare crisi di Umberto è molto più ampia, è universale, è di tutti. L’incertezza di un futuro che Umberto non vede e i ricordi del passato, lo allontanano dal presente, dal rendersi conto di quando realmente tutto è cambiato per lui. L’infinito, prodotto dalla Numero 10, The Apartment, UMI Films e distribuito dalla PiperFilm, dopo esser stato presentato in concorso al BIF&ST di Bari, è in sala dal 15 maggio 2025. Nel cast, oltre al protagonista Umberto Contarello, figurano anche Carolina Sala, Margheritta Rebeggiani, Eric Claire, Lea Gramsdorff, Alessandro Pacioni, Stefania Barca, Tahnee Rodriguez, Bruno Cariello, Lena Guerre, Manuela Madracchia, Antonio Piovanelli, Tony Laudadio e Dario Cantarelli.

L’infinito: intervista video al regista e sceneggiatore Umberto Contarello

L’infinito è un titolo ha una chiara connessione con l’infinito matematica, col noto simbolo di un otto rovesciato. È un film denso di riferimenti sia cinematografici che letterali. Ma anche se potrebbe saltare all’occhio L’infinito di Leopardi, e Gente di Dublino di Joyce se si considera la vera e propria paralisi vissuta dal protagonista, con l’epifania che tenta di raggiungere, non è da nessuno dei due che Umberto Contarello ha realmente preso ispirazione. “Insieme a Paolo, abbiamo pensato al rapporto tra i titoli dei racconti dei sillabari di Parise e il racconto stesso. C’è una distanza fra la dimensione, la melodia di ciò che si canta nel racconto e nella poesia, che in Parise è difficile distinguere, e il salto non il titolo” ha dichiarato Contarello. “Nel titolo si vede ciò di cui si è parlato, capendo qual è il racconto fantasma, quello nascosto. In questo caso il titolo sembra suggerire che in ogni fatica di vivere è sempre nascosta la possibilità di uno sguardo inedito“. Umberto Contarello afferma come sia chiaro che il film racconti l’essere umano: “l’infinito non è la storia di uno sceneggiatore, ma di un individuo che assomiglia più a un pugile reduce da un infelice match con un avversario che l’ha steso più volte”, ha dichiarato. Relativamente alle scuole di cinema che negli anni sono aumentate a dismisura anche in Italia, e ai corsi di sceneggiatura presenti, dove tra principi di scrittura e idee, si parla molto spesso anche di “idee giuste”, lasciando intendere che anche la creatività possa essere in qualche modo insegnata, Umberto Contarello ha affermato: “tutto si può insegnare, se si insegna ciò che si è fatto”. “Non esistono idee giuste”, ha aggiunto: “solo idee belle e idee brutte”.

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