Vittoria Puccini e il regista su Incanto: il significato del circo e una cattiva peggio di Crudelia [VIDEO]

Intervista video al regista Pier Paolo Paganelli e all'attrice Vittoria Puccini, al cinema dal 3 luglio 2025 con Incanto.

Pier Paolo Paganelli, regista negli anni di documentari, è stato anche direttore di produzione, aiuto regia, montatore, autore, sceneggiatore, actor coach e attore in numerosi prodotti dal 2009 al 2019. Incanto, del quale è anche autore e sceneggiatore, è il suo primo progetto di lungometraggio e vanta un cast d’eccezione dove spiccano Vittoria Puccini e Giorgio Panariello, affiancati da una giovanissima Mia McGovern Zaini, Claudio Gregori, anche noto semplicemente come Greg, Stefano Pesce, Mia Benedetta, Zachari Delmas e Massimo Pio Giunto. Prodotto dalla Propaganda Italia con Rai Cinema, in produzione con Potemkino e Shelter ProdVittoria Puccini nel film interpreta Felicia, una donna apparentemente incapace di provare qualsiasi forma di empatia, neanche nei confronti dei bambini dei quali finge di prendersi cura, non riuscendo ad ammorbidirsi di fronte a nulla. Felicia sfrutta tutti, nessuno escluso, per raggiungere i propri più infimi scopi.

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Mentre Charlie, presentatore e capo comico del circo, è colui che la porta a vedere il mondo con altri occhi. Margot entra in contatto con Charlie e il suo mondo fatto di vivacità e colori, tra la capacità di adattarsi e di affrontare ogni complicazione con il sorriso, trovando sempre le parole giuste per dare speranza, sostegno e conforto. Oltre che per intrattenere, far divertire e coinvolgere chiunque sia il suo pubblico. Margot era scappata dall’orfanotrofio gestito da Felicia, che la teneva rinchiusa a distanza dagli altri bambini, nella speranza di trovare un atto di cessione che attestava come la villa e tutto ciò che aveva andasse a Margot. Per poi spingere la bambina a firmarlo in modo che fosse Felicia a impossessarsi di tutto il patrimonio. Un documento che Margot non ha idea di dove si trovi Margot. Lei non è inoltre l’unica che ha vissuto per troppo tempo sotto le grinfie di Felicia: ogni bambino nell’orfanotrofio passa le giornate in condizioni di estrema povertà, sfruttato, non istruito, e trattato con indifferenza e distacco.

Incanto: intervista video al regista Pier Paolo Paganelli e all’attrice Vittoria Puccini

A ispirare il film Incanto un’esperienza diretta di Pier Paolo Paganelli con il mondo dello spettacolo, in particolare di una compagnia che metteva in scena rappresentazione per il pubblico dei giovanissimi, insieme al mondo del cabaret, vicino al regista. “Si attinge sempre dal proprio vissuto“, ha dichiarato Pier Paolo Paganelli. “La storia è nata quando ero nella villa dove Pasolini ha girato Salò o le 120 giornate di Sodoma, che ha un parco davanti. E la mia compagna all’epoca faceva degli spettacoli itineranti di favole per bambini, dove interpretava oltretutto una strega. Quell’ambiente mi ha suggerita quest’idea e da lì è nato il seme alla base di Incanto, che pian piano si è allargato, con quest’atmosfera un po’ antica che è la vita stessa a suggerirla“. L’interpretazione di Vittoria Puccini, nella sua variegata carriera, la vede per la prima volta nel ruolo di antagonista, di un villain a tutti gli effetti. “Abbiamo cercato di identificare e trovare un’origine di questo male, perché questa donna si comporta così, perché è totalmente apatica nei confronti di tutti, bambini e adulti, e usa le persone per raggiungere i suoi obiettivi, ma non entra mai in empatia con loro. Abbiamo quindi individuato una sua ferita nel passato, un trauma che ha portato a questo suo modo di relazionarsi con gli altri e di approcciare con il mondo” ha affermato Vittoria Puccini. “La cosa più bella e più interessante del lavoro fatto con Pier Paolo è stato proprio disegnare un personaggio cattivo fino in fondo, che non si pone mai il dubbio dentro di sé se quello che sta facendo sia sbagliato, porta avanti questa sua durezza e chiusura nei confronti del mondo che la circonda dall’inizio fino alla fine. In realtà è stato molto divertente perché Felicia è uno di quei personaggi che ti permettono di osare, di giocare anche. Abbiamo cercato di renderla anche buffa e ridicola, come spesso sono le cattive delle favole, pensiamo per esempio a Crudelia De Mon, avevamo dei riferimenti. Abbiamo lavorato su tanti registri diversi e dal mio punto di vista è stato divertentissimo“.

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