Enrico Maria LaManna parla di Angeli: “Impariamo dal passato: si faceva ridere, ma con intelligenza”

In una piacevole intervista telefonica il regista napoletano Enrico Maria LaManna ci ha raccontato dell'essenza del suo prossimo film Angeli, che racconta di quegli incontri belli e casuali che possono migliorare e cambiare le strade dei nostri percorsi di vita.

A poco a poco le luci dei set si riaccendono e il grande schermo è pronto a far scorrere nuove storie per incantarci e stupirci. E anche i lavori iniziati e poi bruscamente interrotti possono riprendere, come accade per Angeli di Enrico Maria LaManna, regista napoletano che ha curato la regia di circa un centinaio di spettacoli teatrali tratti da testi di autori italiani ed internazionali, realizzando anche due cortometraggi: Atto senza parole di Samuel Beckett, vincitore del Golden Globe 2006, e Angelo come te, vincitore del Premio della Giuria www.ilcorto.it.

Il regista adesso si prepara a tornare sul set per lavorare al suo lungometraggio Angeli, prodotto dalla Vargo Film, il cui cast è ancora in via di definizione: durante l’intervista Enrico ci ha svelato qualche nome molto noto nel panorama cinematografico per il ruolo dei protagonisti, ma per scaramanzia ci ha chiesto di non rivelarlo. Con grande passione e coinvolgimento Enrico non nasconde quanto non veda l’ora di mettersi al lavoro, ricominciando da dove aveva interrotto e ci ha raccontato così chi sono gli Angeli e i personaggi di cui si parlerà nel suo film.

Enrico Maria LaManna torna sul set di Angeli per raccontare la straordinaria ordinarietà umana

Enrico Maria Lamanna - Cinematographe.it

Quattro storie, quattro personaggi, quattro anime, quattro persone ordinarie in attesa di risposte quando la vita raggiunge un momento di impasse. Chi sono i quattro protagonisti di cui si parla nel film?

Sono umani ad un bivio in un momento di grande impasse,” – racconta il regista – “e che incontrano una persona ordinaria che può dare loro una soluzione. Non è una persona che ti spiega come e cosa fare, perché sta all’altro capire quale strada può suggerirgli quell’incontro magico e casuale.”

C’è Alice, una donna depressa che non riesce a provare più interesse per la vita e che ha dimenticato la donna che ha sempre voluto essere; c’è Dario, un uomo preda dell’alcolismo, aggressivo e incapace di essere presente per la sua famiglia; c’è Adriano, un pugile promettente alle prese con la tensione del suo primo vero incontro da professionista, e poi c’è l’incontro tra Tommy, un clochard e Gabriel, un uomo incontrato per caso e con il quale nascerà un legame speciale. Per ciascuno di loro c’è nella propria vita un punto di non ritorno, fino a quando un incontro può aprirgli nuove visioni e prospettive su se stessi e la loro vita, fino a quando non incontrano gli Angeli.
Ma chi sono i protagonisti di cui parla il film? A detta del regista Enrico Maria LaManna sono persone ordinarie, ma che hanno un qualcosa in più pur sempre di naturale, che nasce e viene dal cuore, è nella loro umanità: offrono all’altro un inaspettato, ma senza consapevolezza, offrono un aiuto ma senza volerlo. Siamo noi gli angeli, persone comuni, ordinarie, alle prese con la vita e le sue sfumature. Forse solo nell’ultimo episodio di Angeli potremmo incontrare un Angelo nel vero senso magico che possiamo intendere. È un argomento che mi affascina profondamente, dietro il quale c’è un grande lavoro di ricerca e passione, fatto anche con persone esperte a riguardo.”

A legare queste quattro storie sembra esserci un fil rouge, come ci spiega Lamanna, che si rintraccia nella “voglia pazzesca di tenerezza che cercano i personaggi. I protagonisti sono in un momento decisivo della loro vita e hanno la fortuna di incontrare la persona che gli cambierà la vita, ma soprattutto hanno la capacità di ascoltare e farla entrare nella loro vita, aprendogli una strada senza volerlo. C’è grande casualità, un costante elemento di inaspettato in tutto questo. Tutti si possono riconoscere in questi personaggi di grande umanità”.

Con Enrico riflettiamo infatti proprio sulla straordinarietà di queste storie così ordinarie e comuni, perché in fondo tutti siamo in attesa di una risposta che arriva sempre inaspettata: “Ricordo che un pomeriggio aspettavo una risposta, e mi chiedevo a che ora sarebbe arrivata, quando. Poi aprii la finestra e sentii dire alle 17. Era un ragazzo che rispondeva semplicemente ad una domanda della madre, eppure in quella risposta c’era anche la mia. Un bellissimo caso.”

Angeli di Enrico Maria LaManna: dalla bellezza di Napoli alla ripresa del cinema

Enrico Maria Lamanna - Cinematographe.it

Le storie di Angeli hanno Napoli come sfondo. Raccontaci della Napoli di Angeli: quali luoghi e quali caratteristiche della città sono state di maggior ispirazione per la stesura del film?

Solo Napoli poteva essere il set perfetto per Angeli: quando scrivevo pensavo a Napoli, la mia città, alla sua magia, alla sua alchimia, al suo esoterismo che caratterizza le sue bellezze e la sua Storia. Ho lasciato Napoli a 21 anni per andare a New York e quando sono tornato ho trovato e scoperto delle similitudini incredibili, perché in Napoli c’è un po’ di tutto il mondo. Voltaire diceva infatti che se non vedi una persona per molto tempo, è molto probabile che la incontrerai a Napoli.

Sappiamo che lavori tanto anche a teatro. In che modo le due arti si avvicinano nella tua carriera, ovvero cosa porti del teatro al cinema e viceversa?

Angeli sarà teatrale nel metodo. Dieci giorni saranno dedicati esclusivamente allo studio dei personaggi insieme agli attori, per comprendere a fondo i personaggi, le loro scelte, le loro peculiarità. Si procederà con un lavoro prettamente teatrale prima di andare sul set”.

Per quando è prevista l’uscita di Angeli e quali saranno i canali di distribuzione?

“Dopo le riprese Angeli intraprenderà il percorso dei festival, probabilmente l’avremmo già visto a Venezia 2020 se il virus non avesse interrotto il lavoro sul set. Tenteremo, ultimate le riprese e la fase successiva di lavorazione quest’anno, per Berlino 2021 a Febbraio, o per Venezia per l’edizione di Settembre 2021″.

L’emergenza ci ha spinti inevitabilmente a ripensare le nostre vite, secondo te il cinema dovrà ripensarsi? E in che maniera?

“La situazione italiana attuale affievolisce un po’ le mie speranze su quanto questo periodo ci abbia davvero cambiati, ma è stato un momento di grande riflessione, di tregua per la nostra natura, un’occasione per ripensare ai nostri valori, a quello in cui crediamo. Se non fosse stato per il virus, la quarta storia di Angeli non l’avrei scritta e infatti l’ispirazione, essendo ambientata in una Napoli stremata dal virus e che tira avanti ai minimi termini, giunge proprio da questo momento. Il nostro cinema è stato a suo tempo il più bello del mondo, ora deve ripensarsi: deve guardare alle grandi storie e uscire dalla logica del fare un film carino. L’impegno e l’augurio per il futuro prossimo, deve essere nel coraggio degli sceneggiatori ma soprattutto dei produttori di sostenere e finanziare storie che lascino il segno. La gente vuole ridere certo, ma impariamo dal passato: si faceva ridere, ma con intelligenza”.