Cannes 2025, Emma Stone e Ari Aster ci svelano come è nato Eddington [VIDEO]
Abbiamo partecipato alla conferenza stampa di Eddington al Festival di Cannes, dove abbiamo intervistato la protagonista Emma Stone e il regista Ari Aster.
Nella cornice sempre più scintillante del Festival di Cannes, il film Eddington ha fatto il suo debutto accompagnato da una conferenza stampa che ha raccolto l’attenzione della stampa internazionale. A rappresentarci, il nostro inviato Corrado Monina, che ha avuto l’opportunità di porre una domanda all’attrice protagonista Emma Stone e al regista Ari Aster.
Abbiamo chiesto a Emma Stone cosa significhi per un’attrice come lei – nota per la coerenza nelle sue scelte artistiche – collaborare con registi dalla voce autoriale così marcata, come Aster. “Penso che, come attore, ci sia solo un periodo limitato in cui hai davvero la possibilità di fare scelte creative, di decidere con chi lavorare. Se hai la fortuna di poter scegliere, di lavorare con qualcuno che ammiri e rispetti profondamente e di scegliere progetti che ti sfidano, che raccontino storie che ti colpiscono. Se hai quell’opportunità e puoi fare quelle scelte, allora diventa inevitabile. Ari è uno di quei registi che ho ammirato per anni. Lavorare con lui è stato un vero onore, un dono.”
Ari Aster, a cui è stato chiesto quanto il cinema di Federico Fellini abbia influenzato il suo approccio alla regia, non solo per la sua libertà creativa, ma per la capacità del maestro italiano di svincolarsi da ogni schema narrativo classico. Aster non ha nascosto il suo entusiasmo per la domanda, riconoscendo l’impronta felliniana nel proprio modo di intendere il cinema: “Amo Fellini. L’umorismo, il modo in cui popola i suoi, con eccentricità e tanti personaggi. Non importa quanti volti ci sono nell’inquadratura, nessuno andrà sprecato. C’è un amore profondo per le persone, per i volti. Mi rifaccio spesso a 8½, soprattutto per la danza, quella tra attori e macchina da presa. È fluida, è libera. Lui è uno di quei registi a cui mi ispiro di più, soprattutto per la sua libertà, per ricordarmi che puoi fare qualsiasi cosa. I suoi film sono vivi. E questo è ciò che cerco: voglio che i miei film siano vivi.”
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