Intervista. Alessandro Proietti in 10 curiosità, da Suburra all’album Persiane del ’40

La nostra intervista ad Alessandro Proietti. Conosciuto ai più grazie alla partecipazione nella serie TV Suburra, il giovane attore romano ha debuttato col suo primo album musicale: Persiane del '40.

È uscito il 9 luglio 2021 in digitale Persiane del ‘40, album di debutto di Alessandro Proietti, pubblicato per l’etichetta La Grande Onda fondata da Tommaso “Piotta” Zanello, che segue diversi singoli di anticipazione, condivisi dall’artista nei mesi scorsi. Tra un set e l’altro, questo nuovo progetto ha permesso ad Alessandro di trasmettere e dare spazio ad una parte di sé che, senza musica, non avrebbe potuto comprendere del tutto. L’album nasce in primo luogo da un’esigenza personale. In dieci tracce che sperimentano sonorità diverse, tra rime strette e strofe più melodiche, l’artista alterna racconti di vita e di angoli della propria personalità, messi a nudo di getto.

Sulla mia finestra, 20%, Nero su bianco e Lasciami perdere introducono l’album dell’artista, prodotto interamente dal fedele Biok (Edoardo Baiocchi), già producer per Uale, artista della generazione Z e unico featuring presente nel disco.

L’ascolto dei singoli brani e un’intervista che ci ha rilasciato nel giorno del suo compleanno ci hanno consentito di conoscerlo meglio e di evidenziare in dieci punti, grazie alla sua abilità di paroliere, alcune curiosità che lo riguardano ma anche tratti della sua storia e della sua personalità.

10 curiosità che abbiamo scoperto intervistando l’attore Alessandro Proietti e ascoltando i suoi brani

1. È originario del quartiere Garbatella, a Roma

Alessandro Proietti è un giovane artista originario del quartiere Garbatella di Roma, che da sempre affianca al suo percorso musicale la carriera di attore. Grazie al suo forte attaccamento alla città d’origine, e alla grande sensibilità di artista, Alessandro è in grado di raccontare e condividere le immagini nitide che egli osserva dalle sue finestre, che affacciano sul quartiere del cinema romano per eccellenza. Garbatella è il set perfetto per le sue storie e per il mondo che osserva attraverso le persiane anni ‘40 di casa sua, da cui si ispira per il titolo del suo album d’esordio. Ce lo racconta attraverso il brano principe Sulla mia finestra.

2. È un creativo puro (che ha giocato anche a pallone)

Faccia pulita e malandrina, insieme, che buca lo schermo, il suo punto di forza è quello di aver reso propri i linguaggi del cinema e della musica, in egual misura, passando dal set allo studio di registrazione e identificando nel rap, ma anche nell’r’n’b e nell’indie pop, i generi più adatti alla sua urgenza comunicativa.

“Sono una di quelle persone che necessita di esprimersi attraverso la creatività, da bambino riuscivo a farlo in un campo di calcio”, ci ha raccontato Alessandro. “A 16 anni poi quei 100 metri non bastavano più e si sono trasformati in un palco, una telecamera e tantissime pagine di scrittura. Attraverso la musica mi espongo in prima persona, con la recitazione vestendo i panni di altri. Sono due percorsi creativi molto differenti ma che in realtà si completano a vicenda. Capire gli altri ci aiuta a capire noi stessi”.

3. Alessandro Proietti: il dolore per la perdita del padre e il legame con la famiglia nel brano Bussola

Dal suo quartiere di origine, Garbatella, in cui è cresciuto e al quale è fortemente legato, si sviluppano le vicende di Alessandro, tra l’amore per la propria famiglia e la dolorosa perdita del padre, al quale dedica il brano Bussola.

“La vita mi ha insegnato una cosa molto importante… non bisogna perdere tempo” ha confessato l’artista. “Non sappiamo quanto ne abbiamo a disposizione e bisogna usarlo come preferiamo, dandoci anche la possibilità di sbagliare. Al momento sono completamente concentrato sul mio percorso professionale, è questa la mia bussola, voglio avere continuità e trovare il mio posto nel mondo. Umanamente mi sento già molto fortunato, ho degli affetti solidi al mio fianco. Persone sincere, persone leali che mi danno forza e una famiglia meravigliosa”.

4. Alessandro Proietti è Alex nella serie TV Suburra

alessandro proietti cinematographe.it

Reduce dal successo di Suburra, la serie prodotta da Netflix, nella quale veste – sin dalla sua prima apparizione nelle precedenti edizioni – i panni di Alex, Alessandro è attualmente impegnato sui set di prossime produzioni cinematografiche. Finite le riprese della seconda stagione di Suburra, Alessandro ha conosciuto Tommaso Zanello (Piotta) che, avendo già ascoltato alcuni dei suoi brani, ha voluto incontrarlo prima di intraprendere una collaborazione artistica.

L’album inizialmente non era stato concepito come tale”, ammette Alessandro. “Edoardo (Biok) mi mandava i suoi beat e io li riempivo di getto (con le prime tracce, Sulla mia finestra, 20%, Nero su bianco). È da tanto che lavoriamo insieme oltre ad essere grandi amici, quindi il progetto assumeva sempre di più una forma musicalmente coerente, aveva un filo conduttore. Con Tommaso, ci siamo trovati umanamente fin da subito e pochi mesi fa abbiamo finalmente cominciato questo percorso insieme. Ne sono orgoglioso e onorato”.

5. Non si perde d’animo

Il mondo è cambiato negli ultimi anni. 20% è un testo che parla della vita “in forma ridotta” che abbiamo vissuto negli ultimi tempi, ma Alessandro non si perde d’animo, “Penso che quasi tutti abbiamo vissuto al 20% delle nostre possibilità. Anche chi è riuscito a rendere costruttivo questo momento storico reinventandosi professionalmente ne ha comunque risentito a livello sociale. Qualcosa si è rotto, stiamo cercando piano piano di ricostruire, ma troppe volte abbiamo fatto un passo avanti e due indietro. Questo è un momento molto importante… dobbiamo essere informati, dobbiamo essere attenti e dobbiamo essere positivi”.

6. Ama la vita

Winnie contro un Grizzly è un brano che associamo immediatamente alla malinconia che sopraggiunge alle 6 del mattino dopo una serata tra amici, ripensando a una ex, ma Alessandro giura che la canzone è un inno alla vita, “Il Grizzly nel brano rappresenta la vita. Come si può non amarla?! Ci dà tanto da fare, spesso non va come vorremmo ed è pronta anche a farci del male. Ma è così imponente, così dominante… così bella. Dobbiamo esserne tutti innamorati”.

7. È tenace e non si arrende di fronte alle difficoltà

“Questo è un mestiere tanto bello quanto dannato. Tanti fattori esterni influenzano il nostro percorso e ci sono momenti in cui, pur facendo mille cose, ci sembra di stare fermi perché non tutto dipende unicamente da noi. La fortuna però va attirata, bisogna essere in continuo movimento e lavorare per migliorarsi. Prima o poi qualità, impegno e costanza pagano sempre”. È l’essenza del brano Sala d’aspetto: l’attesa sfinisce a volte e gli artisti ne sanno qualcosa. “Oggi posso dire di aver sicuramente chiaro da dove vengo e dove voglio andare. Chi sono è un qualcosa che si evolve di continuo, perciò più complicato da definire”.  

8. La formazione artistica di Alessandro Proietti: a 10 anni ha iniziato a studiare teatro

Mentre osservava il mondo fuori (il brano Sulla mia finestra ce ne racconta uno spaccato) Alessandro Proietti all’età di 10 anni aveva già chiaro il suo percorso di studio. Ci racconta infatti nella nostra intervista:

Ho studiato teatro a Garbatella quando ero bambino, intorno ai 10 anni, per poi ricominciare subito dopo il liceo all’Accademia Internazionale di teatro. Solo dopo ho deciso di cominciare a lavorare anche con la telecamera iscrivendomi a Studio Cinema, scuola cinematografica di Pino Pellegrino e Massimiliano Cardia. In questo mestiere però non si smette mai di studiare, sul set si impara tantissimo e si riesce a canalizzare ciò che ci è stato insegnato”.

9. Mette nero su bianco

Nella rabbia giovanile e nella ricerca disperata di uno scampolo di felicità, c’è il bisogno di capire la società di oggi, di navigare in questo mare di contraddizioni. Nero su bianco sembra un canto di rassegnazione ma trasmette il disagio delle nuove generazioni, che navigano fiumi di parole vuote, inconsistenti; di fake news e personaggi senza arte né parte che improvvisamente diventano famosi. C’è l’esigenza di urlare questo disagio, di cantarlo. Di dire io ci sono, io esisto – guardate, esiste anche altro. L’arte è linfa vitale per questi giovani artisti – alcuni vengono dalle borgate, altri da quartieri più nobili o storici come, appunto, la Garbatella. Anche per Alessandro, le scelte artistiche come il rap o l’interpretazione di Alex in Suburra sembrano seguire queste logiche, somigliano a un grido di rabbia e di dolore.

10. Alessandro Proietti: età e social

L’attore e autore romano ci ha rilasciato l’intervista il giorno del suo 27° compleanno. Una bella coincidenza che speriamo possa portargli fortuna! Per i curiosi, Alessandro Proietti è nato il 15 luglio 1994 ed è rintracciabile sui social, sia su Instagram che su Facebook.