X-Files: 10 ragioni per cui il revival ci preoccupa!

X-Files è. Non ce la sentiamo di riferirci al tempo passato quando parliamo di una delle migliori serie nella storia della televisione – la precisione dei dialoghi, personaggi dai caratteri ben definiti, ampie atmosfere e la straordinaria flessibilità della sua premessa concorrono a rendere la produzione una vera e propria serie che getta una lunga ombra sugli annali dell’intrattenimento. (C’è anche da considerare il fatto che quel gruppo di sceneggiatori ha prodotto alcuni dei più straordinari protagonisti di serie tv degli ultimi tempi, non ultimo Vince Gilligan per Breaking Bad).

Ma le considerazioni colme di lode non significano che la blasonata serie debba fare necessariamente ritorno, invece è esattamente quello che sta per fare con una “stagione evento”: sei episodi in onda la Domenica, a partire dal 24 gennaio (in Italia la serie andrà in onda su Sky Atlantic dal 26 gennaio). Certo – ci saranno tonnellate di potenziale narrativa a riguardo, tanto più che il finale della serie fu mozzafiato e il film di continuazione del  2008 Voglio crederci (I Want To Believe) ha lasciato poco in termini di risoluzione. Ma noi abbiamo riscontrato una serie di allarmi all’orizzonte, 10 ragioni per cui questo ritorno non potrebbe essere quello che i fan si aspettano.

Perché il revival di X-Files preoccupa i fan?

X-Files

I Protagonisti Mulder e Scully in una delle prime stagioni di X- Files

  1. Motivazioni discutibili

Quando X-Files è terminato sarebbe dovuto diventare quasi subito un soggetto per un film, proprio come è stato fatto con le prime due serie di Star Trek –  The Original Series e The Next Generation – in precedenza, infatti, il creatore/showrunner Chris Carter e il suo staff avevano già fatto intendere ai fan che c’era l’idea per un film, Fight the Future, proprio nel bel mezzo della messa in onda della serie (trasmessa a partire dal giugno del 1998). Una lunga causa giuridica tra Carter e la 20th Century Fox ha impedito questa realizzazione però e visto il successo di Voglio crederci – distribuito nei cinema 6 anni dopo l’ultima serie, c’era nell’aria la voglia di non lasciare la trama ancora una volta a penzoloni.

Allora perché far resuscitare tutto ora, con una glorificata miniserie? La motivazione ufficiale è probabilmente da ricercarsi nell’improvviso scoppio di una nostalgia anni ’90 – testimone tali sequel come Scemo e più scemo e la proposta di continuazione anche per la serie Coach. Ma non si può fare a meno di avere la sensazione che la mancanza di lavoro (consistente) per i vari personaggi coinvolti, a cominciare dagli attori David Duchovny e Gillian Anderson, ma anche tra lo stesso Carter, giochi un ruolo importante nel revival.

  1. Struttura irregolare

Anche se annunciata come una “Serie Evento” da Fox, il cast e la troupe stanno trattando la rinascita come se fosse una (mini) stagione numero 10 e sono ben felici di suggerire che ci potrebbe benissimo essere una stagione numero 11, costituite ovviamente da un numero limitato di episodi. Ma proprio qui sta il guaio. Quando andrebbe in onda ogni nuova miniserie? E di quanti episodi sarebbe costituita? In gran parte dipende dai programmi, dal cast e dalla troupe, ciò significa che il pubblico non sarà in grado di cadere in un ritmo particolare, sul modello delle serie tv, non si crea uno spettatore fidelizzato. Può sembrare un punto piuttosto irrilevante, ma in realtà è molto importante. Aprile, per esempio, è stato a lungo associato a Game of Thrones, mentre settembre è stato dominato da Agent of Shield, consentendo anche al più distratto dei fan di individuare e godersi ciò che preferisce. È solo per quelle serie di livello eccezionale, quelle che dominano la coscienza popolare in misura quasi assoluta – che possono entrare e uscire a loro piacimento, saltando anche interi anni solari alla volta. I Soprano, ad esempio, è stata in grado di comandare questo livello di libertà, e siccome X-Files probabilmente avrebbe potuto farlo all’apice del successo quasi 20 anni fa è lecito chiedersi se manterrà questo livello di popolarità oggi – e, in caso contrario, se tale programma irregolare avrà ostacolato la riuscita dell’operazione, lasciando i fan con una storia irrisolta dall’inizio.

  1. Mancanza degli sceneggiatori originali

Chris Carter, James Wong, i fratelli Glen e Darin Morgan, i nomi che hanno portato X-files al successo, hanno firmato nuovamente per questo lavoro che potremmo definire post-moderno. Mentre è piacevole vedere tali nomi sacri che ritornano a lavoro, dobbiamo constatare che nessuno dei volti che guidò la serie attraverso gran parte del suo sviluppo stanno tornando. Dov’è Frank Spotnitz, il numero due di Carter? O John Shiban (che ha lavorato nello show per sette delle nove stagioni) oppure l’ormai sceneggiatore-produttore super star Vince Gilligan (che ha lavorato su otto stagioni)? Altri come Alex Gansa (Homeland) o Howard Gordon? Carter ha affermato che è riuscito a riunire solo chi aveva possibilità di rimettersi a lavoro sulla serie. Che può essere inevitabile, ma che lascia anche una notevole parte di quel team creativo alla larga della rinascita – e ciò ci fa domandare: se la maggior parte delle persone che hanno reso X-files quella che è stata non sta più lavorando per riportarla ai suoi fan, come possiamo credere che sarà una serie che ci soddisferà come le precedenti?

  1. Mancanza dei registi originali

Sul versante dei registi, la lista è similmente mutata rispetto alla serie originaria. Il leggendario regista Kim Manners, che era stato coinvolto con X-Files fin dalla sua seconda stagione, purtroppo è scomparso sette anni fa, ma lascia ancora veterani come Daniel Sackheim, Tony Wharmby, o Michelle MacLaren (Breaking Bad / The Walking Dead / Game of Thrones), se Carter avesse voluto fare un grande e rischioso tuffo nel passato poteva affidarsi ai nomi citati o collaborare con Rob Bowman, il migliore e più visionario regista della serie in oggetto.

  1. Mancanza dei personaggi principali

Da un lato, c’è proprio il ritorno dei volti delle originarie nove stagioni (e due film). Ci sono i personaggi storici della serie come Fox Mulder (David Duchovny), Dana Scully (Gillian Anderson), Monica Reyes (Annabeth Gish), e Walter Skinner (Mitch Pileggi), l’Uomo che Fuma (William B. Davis) , la madre di Scully, Margaret (Sheila Larken) e naturalmente, i Guerrieri Solitari (Bruce Harwood, Tom Braidwood, e Dean Haglund). Dall’altra parte, ci sono molti personaggi che non ci saranno ma che in passato hanno giocato un ruolo altrettanto valido e influente nello sviluppo di X-Files: Jeffrey Spender (Chris Owens), fratellastro di Mulder; Marita Covarrubias (Laurie Holden), un ex agente canaglia della cospirazione governativa che coinvolge la vita extraterrestre sulla Terra; Gibson Praise (Jeff Gulka), un essere umano che ha essenzialmente una forte componente aliena e, quindi, capacità telepatiche; Dr. Chuck Burks (Bill Dow) scenziato dell’ FBI, amico e consulente di Mulder che ha collaborato anche con John Doggett (Robert Patrick) ; il Toothpick Man (Alan Dale), che avrebbe dovuto sostituire l’Uomo che Fuma come nemesi principale della serie nella stagione finale; Alvin Kersh (James Pickens Jr.), vice direttore del FBI e alleato segreto della sezione X-files; e, più importante di tutte, lo stesso agente John Doggett, che ha sostituito Mulder come protagonista principale dello show per gli ultimi due anni.

Considerando tutte le assenze è davvero difficile immaginare come la stagione 10 sarà in grado di affrontate sufficientemente gran parte dell’enorme mitologia che ha accumulato nel corso degli ultimi 23 anni.

X-Files

Il Cast della nona stagione di X Files

  1. La storia potrebbe essere cambiata

Quello che X-Files lentamente e faticosamente ha messo insieme attraverso nove stagioni e due film è stato il ritorno dei cosiddetti coloni alieni, che cercano di usare la Terra per propagare ulteriormente la loro conquista interstellare. La data inizialmente per questa colonizzazione era il  22 dicembre 2012 – un fatto che la serie ci teneva particolarmente a sottolineare e che era immutabile (il finale, infatti, è stato addirittura totalmente dedicato alla precisazione di questo dato). Già nel 2008, quando Voglio crederci venne rilasciato, sembrava che Chris Carter e il team avevano ancora tutto il tempo per raccontare la storia di come Doggett, Reyes, Mulder e Scully sarebbero in grado di respingere l’inevitabile e salvare l’umanità, ma poi, naturalmente, il franchise del film è sparito, e gli appassionati di X-Files non hanno mai ottenuto la soluzione finale. Si potrebbe supporre che un fattore trainante per il rilancio potrebbe essere quello di affrontare questo punto fondamentale della trama, ma Carter ha messo in chiaro che la miniserie si trova al giorno d’oggi, con gli extraterrestri che non hanno lanciato la loro invasione. Se la chiave di volta dell’intera mitologia dello serie è radicalmente cambiata, si può tranquillamente ipotizzare una deviazione totale dell’andamento della serie. Come se fosse un prodotto nuovo, o quasi.

  1. Non c’è stato abbastanza tempo

La serie nella sua nuova forma e anche in un mutato panorama televisivo – che favorisce la serializzazione su narrazione episodica per vari generi: dalla commedia così come l’orrore o l’azione –  è un aspetto che influisce molto. Ma il numero estremamente limitato di episodi della serie significa che, di tutta la stagione, solo il primo e il secondo saranno effettivamente parte della mitologia del passato , una proposta un po’ traballante per auspicare un grande revival. Francamente, sei episodi potrebbero non essere abbastanza tempo per un’aspettativa così importante.

  1. I morti nella nona stagione di X-Files

Molti fan sostengono che X-Files perse mordente già nei suoi ultimi anni di programmazione, in particolare quando l’agente Fox Mulder è stato sostituito da John Doggett. Caratterizzazioni iniziate e inspiegabilmente modificate (in particolare con l’agente Reyes, nuovo partner di Doggett sugli X-Files), personaggi ritirati e la narrazione globale ha iniziato a ripercorrere le strade passate invece di interfacciarsi verso nuovi orizzonti, per non parlare del finale estremamente aperto. Nonostante tutto però di fatto però la serie ha mantenuto un forte e coinvolgente impatto narrativo. Ora, compito della stagione 10, è in ogni modo possibile cercare di andare indietro e impostare tutto meglio (ciò sembra essere già in evidenza nel trailer della serie). Eppure, con così poco tempo non sappiamo se saranno in grado di rimediare a vecchie ferite. Può darsi che il pubblico avrà bisogno ancora di cerotti.

  1. I morti ritorneranno in vita…ancora!

L’Uomo che Fuma è stato ucciso nella quinta stagione, anche se hanno fatto in modo che il corpo non fosse mai ritrovato. E ‘stato riportato in vita a metà di quella stagione, ma poi ucciso una seconda volta nel finale della settima stagione, quando il suo ex pupillo, Alex Krycek (Nicholas Lea), ha scaraventato il suo corpo giù per le scale. Nonostante tutto il personaggio ha visto il suo terzo ritorno alla vita (è sopravvissuto sia ad una malattia terminale che ad un brutto incidente) nelle ultime poche scene della serie finale, dove appare per poi essere fatto a pezzi da un missile che esplode ( con altri raccapriccianti dettagli). Ora, l’uomo precedentemente noto come CGB Spender sta tornando ancora una volta, probabilmente per un singolo episodio.

Questo, effettivamente, ci sembra troppo!

X-Files

L’ormai immortale “Uomo Che Fuma”

 

  1. Si è andati indietro invece di andare avanti

C’è una scena verso la fine dell’ ottava stagione di X-Files, quando Fox Mulder, sapendo che sta per essere individuato dall’ FBI, passa la torcia simbolica a John Doggett, il suo sostituto mainstream nell’ ufficio di X-files, sperando che la sua credibilità con l’ FBI avrebbe reso credibile il loro lavoro. La serie in quel momento aveva girato pagina. E lo ha fatto per tutto l’anno successivo, fino al ritorno di Duchovny per l’ultimo episodio. Un focus mostrò bruscamente sia Doggett e il suo partner, Monica Reyes, la loro notevole e breve comparsa è continuata con Voglio crederci e prosegue con la stagione 10 – Annabeth Gish ha, in sostanza, un cameo, mentre Robert Patrick ha riferito di aver rifiutato di partecipare (come biasimarlo?). Mentre sarà certamente meraviglioso vedere Mulder e Scully riuniti e ancora una volta intenti a spendere cifre esorbitanti di denaro da parte del governo per  indagare su casi soprannaturali, c’è un danno innegabile che è stato fatto ai fondamenti della narrazione, come qualunque evoluzione la serie ha subito un riadattamento artificiale e superficiale. X-Files è stato probabilmente al suo apice negli ultimi sei episodi della sua ottava stagione, quando tutti e quattro gli agenti – Mulder, Scully, Doggett e Reyes – erano intenti a lavorare insieme per svelare le cospirazione delle colonie aliene mentre si coprivano le spalle a vicenda. Ora, a quanto pare, il pubblico dovrà accontentarsi solo di metà di questa squadra.

Nonostante questi pareri contrari l’attesa, anche per noi di Cinematographe, è altissima e saremo sicuramente pronti a commentare, quindi rimanete “sintonizzati” per la nostra recensione in anteprima! E ricordatevi “The Truth is Out There“.

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