I 5 film migliori di Wong Kar-wai

I migliori film di uno dei massimi autori del cinema orientale moderno

Uno dei più amati e celebri registi di Hong Kong, Wong Kar-wai ha regalato diverse pellicole degne di nota nel corso della sua carriera, a cavallo tra gli anni ’90 e il nuovo millennio. Un percorso cinematografico, il suo, pregno di bellezza estetica e di temi legati all’incomunicabilità affettiva e la fugacità dell’amore. Ma quali sono quelli che possiamo considerare i 5 migliori film di Wong Kar-wai?

I migliori film di Wong Kar-wai: il cantore del melodramma moderno

Considerato uno dei massimi esponenti del cinema orientale (e nello specifico di Hong Kong), Wong Kar-wai è un eccellente esteta dell’incomunicabilità e cantore ipnotico dello scorrere del tempo.
Le sue storie travalicano il flusso temporale, si dipanano, si rincorrono ciclicamente.
Opera di principale spicco dell’autore è senza dubbio In The Mood for love del 2000, curiosa e introspettiva storia di un (non) amore tra due sconosciuti che si riscoprono rispettivamente traditi dai propri coniugi, nella Hong Kong degli anni ’60. Ma, indubbiamente nel cinema di Wong Kar-wai troviamo altri esempi del suo estetismo magnetico e dei suoi tormenti sentimentali, come nei casi della love story gay di Happy Together, o nel caso di 2046, sorta di spin-off del suo capolavoro del duemila. Anche nella sua unica opera girata oltreoceano, My blueberry nights – un bacio romantico (2007) pone in evidenza una love story tormentata nel cuore della provincia americana. Ma scopriamo, dunque quali possiamo considerare come i migliori film di Wong Kar-wai. Una selezione non così semplice e scontata, al netto di una filmografia con pochissimi bassi (semmai ci fossero dei punti bassi al suo interno) e tantissimi punti alti.

1. In the Mood for love (2000) tra i migliori film di Wong Kar-wai

Hong Kong, anni ’60, nello stesso palazzo s’incrociano, si sfiorano, le vite di due vicini (un uomo e una donna), da poco trasferitisi che sospettano che i rispettivi coniugi, sempre assenti, siano fedifraghi.
Iniziano a frequentarsi, senza farne nascere una vera e propria relazione.
Da una storia sottile, legata da un filo di piccoli eventi, di sensazioni, di dettagli, di archi narrativi lasciati nel vuoto, Wong Kar-wai ha saputo trarre un melodramma elegantissimo, raffinato, melanconico, nostalgico, fotografato in toni caldi (con grande cura espressiva di luci e ombre, del fido Christopher Doyle e Mark Lee Ping), con una grande cura dei movimenti di macchina e una ricercatezza di inquadrature.
Una love story senza soluzione, protratta, senza continuità, nel tempo, con ellissi narrative, e dal cui tempo saprà solo trarre il valore del passato.
Un film sul tempo, sul suo scorrere, ma anche sullo spazio (quasi sempre chiuso, di piccoli uffici o delle stanze dei mini appartamenti dei protagonisti), una metafora di una “prigione sentimentale” che è legata alla formalità dei rapporti e alla moralità di una gabbia coniugale.
Uno dei capolavori del cinema melodrammatico del nuovo millennio.

2. Hong Kong Express (1994)

Due storie di sconfitte amorose che hanno per protagonisti due giovani e improbabili poliziotti (ma sono altrettanto importanti le controparti femminili) e come sfondo Hong Kong con il caotico e labirintico centro residenziale di Chungking (il titolo internazionale è Chungking Express).
Un bell’esempio di cinema notturno, ibridato tra il noir, il mèlo, la commedia romantica, il cinema pop e le stilizzazioni d’autore, in cui Wong riflette sulla precarietà dei sentimenti e sulla vivace caoticità della sua Hong Kong, con una vena malinconica e iperattiva, confezionando un film in cui la regia (e la fotografia di Christopher Doyle) plasmano un’opera eclettica e delicata, al di sopra dei suoi meriti di sceneggiatura, in parte improvvisata.
E ne esce uno dei titoli epocali della nuova Hong Kong, probabilmente il più rappresentativo di tutto il decennio. E, inevitabilmente, uno dei migliori film di Wong Kar-wai.

3. Ashes of Time (1994)

Un sicario spadaccino si è isolato a vivere nel deserto cinese, in attesa di ingaggi, lontano dal mondo.
Ogni anno gli fa visita un amico, ma quando arriva chi vuole ingaggiarlo proprio per uccidere quest’ultimo ed un altro paio di personaggi, per il protagonista è il momento di fare un riepilogo della propria vita e di un amore quasi dimenticato.
Tra i migliori film di Wong Kar-wai possiamo annoverare questo film “Wu Xia” (genere molto in voga nel cinema di Hong Kong, fatto di duelli acrobatici e combattimenti all’arma bianca, con ambientazioni in costume) e lo modella in maniera antispettacolare, nostalgica, con un racconto frammentato e uno stile postmoderno.
Fu una novità, ma al contempo un insuccesso di pubblico. Ciò nonostante, qualche anno dopo ne fu editata una versione ridotta di diversi minuti (circa una decina in meno), dal titolo Ashes of Time – Redux.

4. Angeli perduti (1995)

A Hong Kong, un sicario comincia a rimpiangere la sua relazione con una donna. Un giorno, decide di lasciarsi tutto alle spalle e di andare a vivere con Punkie, una giovane donna cinese conosciuta in un bar.
Un altro ottimo esempio di estetica postmoderna, tra melodramma e noir moderno, in cui la freschezza del montaggio e la brillantezza della fotografia, impreziosiscono un altro piccolo affresco di amore sfuggente e dannato, di solitudini che cercano di abbracciarsi.

5. Days of being wild (1990)

In un certo senso, l’opera fondante dell’estetica del regista e della sua poetica della solitudine, pertanto annoverabile tra i migliori film di Wong Kar-wai, seppur ancora perfezionabile nella sua struttura. La storia si annida nella Hong Kong dei primi anni Sessanta, dove il giovane Yuddy conduce una vita insoddisfacente. Scapolo, vorrebbe incontrare la donna con cui trascorrere il resto della sua vita. Quando decide di partire per le Filippine, alla ricerca della madre sconosciuta.