Via col vento: la spiegazione del film nel titolo di un grande classico

Il vento vorticoso del titolo del film è il motore dei personaggi di Via col vento, un film che racchiude il proprio significato nel suo stesso nome.

“Francamente me ne infischio”, “Giuro davanti a Dio, e Dio m’è testimone, che i Nordisti non mi batteranno! Supererò questo momento e quando sarà passato non soffrirò mai più la fame, né io né la mia famiglia, dovessi mentire, truffare, rubare o uccidere. Lo giuro davanti a Dio: non soffrirò mai più la fame!”, Rhett Butler e Rossella O’Hara. Una storia d’amore, struggente e dolorosa, la storia di un paese, di un momento storico, di un mondo (l’età dell’oro del cinema americano) che sta per finire. Via col vento è un film dalle mille sfaccettature, pieno di pagine che si aprono e si chiudono, ricco di riferimenti, è un’opera pantagruelica che parla di razzismo, schiavismo, di guerra e d’amore, un’pera di un’assoluta spettacolarità. Gone with the Wind è il colossal diretto da Victor Fleming nel 1939, che fa riferimento ad un mondo ricco e felice, la Georgia sudista prima della Guerra di Secessione, di pace prima e di guerra poi, il ricordo di un sogno, una società che è sparito con un alito di vento.

Fin dal titolo si possono fare molte riflessioni per spiegare l’opera cinematografica che ha dato forma al concetto stesso di settima arte, una pellicola che ha fatto il Cinema, che racconta la poetica, un’ideologia, un universo che sono propri del libro da cui Fleming ha preso ispirazione, il romanzo omonimo di Margaret Mitchell – citazione della poesia dell’inglese Ernest Dowson – criticato proprio per aver sostenuto il pensiero sudista edulcorandolo con il melodramma e con la storia d’amore.

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Via col vento: la guerra cambia tutto

In Via col vento la Storia modifica per sempre le esistenze dei personaggi, si fa strada tra le gioie, le sofferenze piccole o grandi, quotidiane, le vite “normali” di Rossella e di tutti gli O’Hara, di Rhett e di Melania. Il film racconta in un primo momento i sorrisi, gli amori, le gelosie, e poi all’improvviso la situazione cambia, al centro c’è quel vento che smuove ogni cosa, che cancella ciò che è stato, sancendo la fine degli anni ruggenti, epoca in cui brilla il mito americano, porto sicuro in cui si balla, si pensa al futuro, si ama e si odia e non ci sono problemi. Entriamo in una terra in i signori sono gentiluomini, comandano nelle piantagioni di cotone, si tratta di una società che vola via col vento. Lo spettatore partecipa alla rovina e al declino attraverso Rhett e Rossella che non incarnano il sistema di valori tipico di quel mondo: lei, quando lo incontra per la prima volta, dice di lui che non è un gentiluomo, lui di lei che non è una signora. Appare evidente che tutto ciò a cui loro non appartengono è qualcosa che riguarda l’apparenza, una costruzione fallace. La guerra, quella sì fa emergere le vere personalità dei personaggi, quella che ha spazzato via ogni illusione, Rossella non indossa più corsetti e abiti di tessuti pregiati, è coperta di terra e madida di sudore, le mani rovinate dal lavoro, indossa abiti semplice e adattati.

Mentre tutto sembra normale, da lontano ci sono i bagliori del futuro “temporale”. La minaccia nordista serpeggia, mentre le donne ignare sono rinchiuse nelle loro camere, ancora impegnate a parlare di frivolezze, gli uomini si trovano di nascosto per parlare di interventismo. La guerra scoppia per davvero e il suo potere è devastante. Chi si è salvato non è più quello di un tempo, vive in povertà, imbrigliato nel più profondo dolore: non c’è spazio per lauti pranzi e cotillon. Non ci sono altre soluzioni, solo lasciarsi andare a questo vento che spazza ogni cosa: Rossella pronuncia le famose parole del “Dio m’è testimone”; è un momento fondamentale della sua crescita, della maturazione, diventa più forte, più combattiva. Ha un unico obiettivo: salvare Tara, la sua terra, quella che le ha lasciato il padre. Ora è lei l’uomo di casa, la spensieratezza della gioventù è passata, Ashley è un pensiero continuo ma ovattato, i giochi, i ricordi felici sono messi sotto chiave in un luogo segreto. Si deve andare avanti, nonostante tutto; domani è un altro giorno e bisogna continuare a vivere.

Via col Vento_Cinematographe.itVia col vento: quando nel titolo c’è tutto un film

Quel vento vorticoso e folle è motore dei personaggi, muove Rossella, donna indomita, capricciosa forse – si pensi al rapporto con chi lei crede essere il suo grande amore, Ashley, per cui è disposta a tutto, anche ferire Melania, rivale che non si è mai accorta di nulla e con lei è sempre stata gentile -, legata al danaro in maniera ossessiva e disturbante. Rossella è all’inizio una ragazzina viziata, completamente dipendente dalle cure della sua Mami  – Hattie McDaniel è stata la prima attrice nera a vincere l’Oscar ed entrare nella storia ma non ha potuto sedersi accanto ai suoi colleghi proprio per il colore della sua pelle – che l’ha vista nascere. Molte riflessioni sono state fatte intorno al rapporto tra neri e bianchi, intorno alla rappresentazione stereotipata del nero, soprattutto alla luce degli ultimi tristi eventi per cui il Black Lives Matter ha marciato anche in questo drammatico 2020, per questo infatti c’è stata una polemica da parte di HBO Max che aveva inserito il film nel suo catalogo.

La prima Rossella si circonda di pretendenti ma palpita d’amore per Ashley che sposa però Melania, sua cugina pur dimostrando sempre una certa tenerezza, un certo trasporto per l’amica che fanno sperare la giovane O’Hara in qualcosa di più. Se all’inizio Rossella rappresenta lo stereotipo di donna di buona famiglia, poi si manifesta come colei che non si tira indietro quando c’è l’occasione di essere cattiva, spietata quando deve e quando tutto ciò che la sua famiglia ha costruito crolla. Lei è un personaggio gargantuesco: è bisbetica, capricciosa, egoista, avida e acida, ma è anche l’emblema di tutte le altre donne forti del film, album di una femminilità complessa. Quando non c’è il pane, la loro bella casa è distrutta, lei, persa la madre e ritrovato un padre fuori di sé, si fa forte, si arma di coraggio contro tutti. Si disinteressa di ciò che pensano gli altri, la reputazione passa in secondo piano perché ci sono cose più importanti; inarrestabile e inesorabile come il vento del titolo non si fa mettere in ginocchio, mette a ferro e fuoco il tipo di donna da proteggere e ribalta gli stereotipi: è lei che deve proteggere, casa, terra, famiglia.

Non sa vivere i suoi sentimenti, non si accorge che è Rhett l’uomo della sua vita. Il vento dell’amore ha spettinato Rossella ne è rimasta scottata, troppo tardi si rende conto di ciò che ha perso: è stata illusa da Ashley che le ha spezzato il cuore e pur di continuare a sognare qualcuno che non la vuole realmente distrugge un amore che sarebbe potuto essere quello giusto.

Via con Vento_Cinematographe.itVia col vento: una società estinta

“Domani è un altro giorno”, probabilmente sì, la padrona di Tara nel profondo pensa che un futuro è possibile, nonostante la guerra, la fame, i lutti e il sangue versato. La speranza di Rossella è quella dell’America, di un avvenire migliore, l’intero film si è caricato di un sentimento nostalgico, di un desiderio di riportare a galla ciò che è stato. Rossella è esempio di forza, dà prova di cosa possa fare una donna, così come, anche se in maniera diversa lo sono Melania, pronta a tutto per la sua famiglia, Mami che ama la sua Miss Rossella nonostante i suoi capricci, la sua cocciutaggine e le loro differenze.

Via col vento mostra un mondo cambiato: chi prima si trovava da una parte della barricata ora non ha più niente e viceversa. I padroni che vivevano in un mondo fossilizzato in uno schema prestabilito ora non godono più di quei privilegi, un’intera classe sociale non esiste più, cancellata dalla guerra. Tutti coloro che hanno vissuto con Rossella sono morti o scomparsi in silenzio, qualcuno è morto in guerra, qualcuno di malattia, altri hanno perso ogni cosa. Nulla sarà più come prima, una società estinta, sepolta, che lascia il posto ad una nuova, non necessariamente migliore. I veri sopravvissuti, come Rossella, come Rhett, sono i diversi.

Via col vento_Cinematographe.itTra speranza nel futuro e ritorno al passato

In questo titolo è riassunto un mondo diegetico e extradiegetico, un periodo storico e un momento della Hollywood più fulgida. Via col vento racconta l’America in tutte le sue sfaccettature quella che ha prodotto il film, quella della segregazione razziale, quella di una comunità. In quel titolo c’è Rossella che si ciba di ciò che la terra le dona, spera nel futuro (“domani è un altro giorno”) e nello stesso tempo il ripristino del passato; pur risollevandosi è chiaro che la protagonista non potrà più essere quella di un tempo, anzi lo spettatore assiste all’inesorabile caduta di una self made woman ante litteram.