Triviaverse – L’Universo dei Quiz: com’è il nuovo gioco interattivo di Netflix?

Prendi il telecomando e armati di pazienza e velocità: solo così potrai battere il TriviaMaster!

L’Universo dei Quiz è la nuova esperienza interattiva di Netflix. Quiz veloci su diversi argomenti, tre round di un minuto ciascuno: la sfida è rispondere a più domande possibili e sbloccare i vari livelli per andare avanti. Ovviamente, più si prosegue e più la difficoltà aumenta.

Il colosso dello streaming non è certo nuovo a prodotti che fanno dell’interattività il loro centro: da Jurassic World: Missione Interattiva a Barbie Epic Road Trip, da In Fuga da Undertaker a Headspace: rilassare la Mente, sono diversi i prodotti Netflix che permettono allo spettatore di decidere le svolte che la storia deve prendere.

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L’Universo dei Quiz si inserisce però nella stessa scia di Trivia Quest: domande a tempo, che mettono alla prova la cultura e la prontezza di riflessi dello spettatore, in un gioco che se a prima vista può sembrare fine a sé stesso, una volta provato dimostra la sua incredibile attrattività riuscendo a tenere incollati per diverso tempo.

Curioso il titolo: che riporta subito la mente al Trivial Pursuit, popolarissimo gioco da tavolo basato su domande di cultura generale, ma anche ad ogni tipologia di quiz in maniera generica. Ma cosa significa esattamente?

Secoli fa, le triviali erano le tre arti liberali inferiori (artes liberales, in latino), quindi la grammatica, la logica e la retorica. Le Arti Liberali indicavano la parte più consistente delle materie da insegnare negli studi di secondo grado nel Medioevo: questo perché i tre temi dell’educazione di base erano fondamentali per l’istruzione superiore, e quindi imprescindibile per chi voleva proseguire gli studi. Per questo venivano chiamate “banali”, non quindi nel senso che diamo oggi al termine bensì a voler dire “noto a tutti”.

Se cerchiamo sull’enciclopedia, trivia è un vocabolo risalente alla mitologia romana, ed era il vocabolo per appellare le tre dee Diana, Ecate e Luna. Altre interpretazioni attribuiscono invece al nome Trivia la definizione della triplice natura della medesima divinità, rappresentata in cielo come Luna, in terra come Diana e all’inferno come Ecate (o Proserpina). Sempre nell’antica Roma, in letteratura trivia è un termine usato da Virgilio e da Ovidio, rispettivamente nell’Eneide e nelle Metamorfosi: Dante Alighieri lo usa nella sua Divina Commedia come sinonimo di Luna. Ma perché la Luna? Perché muove in tre vie: in altezza, in larghezza e in lunghezza. Similmente, sempre a Roma, trivia era il riferimento ad un luogo dove tre strade si incontravano.

Da qui occorre adesso fare un salto nel 1970, quando gli universitari nostalgici cominciavano a scambiare in via informale domande e risposte sulla cultura popolare della loro gioventù, che doveva appunto essere nota a tutti: è proprio la prima forma di tale gioco, normalizzata, che viene chiamata Trivia, in una colonna del Columbia Daily Spectator pubblicata il 5 febbraio 1965. La trivia plurale si è poi allargata per includere concetti non essenziali, attinenti al sapere della gente comune.

Se invece guardiamo all’altra tipologia di forme di interattività sulle piattaforme, dopo l’esperimento di Netflix con il videogioco Life is Strange, è Black Mirror la prima serie interattiva, con l’episodio Bandersnatch: uno show di fantascienza che parla delle cause sociali che scatena la tecnologia sulle persone.

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