The Ride – Storia di un campione: la storia vera che ha ispirato il film

Alla fine degli anni Ottanta, deciso a trasformare la propria passione in una carriera, John si trasferisce in Australia.

The Ride – Storia di un campione è un film indipendente diretto da Alex Ranarivelo. Uscito negli Stati Uniti nel 2020, il film racconta un dramma familiare che si trasforma in una storia di rinascita sportiva ed emotiva. Al centro del racconto c’è un ragazzo segnato da un passato violento che scopre la possibilità di un futuro diverso grazie alla BMX e, soprattutto, grazie a un atto d’amore: l’adozione. Ciò che rende il film particolarmente potente è il fatto che sia ispirato a una vicenda reale, quella di John Buultjens, ex rider professionista e oggi figura di riferimento nel mondo delle BMX.

The Ride - Storia di un campione: la storia vera -cinematographe.it

L’infanzia di John Buultjens tra violenza e sopravvivenza

La vera storia che ha dato origine al film The Ride – Storia di un campione inizia nella Glasgow degli anni Ottanta, quando John Buultjens cresce in una famiglia segnata dalla violenza e dall’abuso. Suo padre Thomas, ex operaio di cantiere navale rimasto disoccupato, sfoga la propria frustrazione attraverso l’alcol e la rabbia. John diventa una vittima degli abusi già da piccolissimo: episodi brutali, rimasti impressi nella sua memoria, definiscono un’infanzia che lui stesso ha descritto come “uno studio sulla sopravvivenza”. L’atmosfera di paura costante segna profondamente il suo carattere e lo rende un bambino diffidente, chiuso e abituato a convivere con il dolore fisico ed emotivo.

L’intervento dei servizi sociali e l’arrivo in una nuova famiglia in The Ride – Storia di un campione

Il punto di svolta in The Ride – Storia di un campione arriva quando la madre, dopo anni di violenze, decide di chiedere aiuto e consegna John ai servizi sociali. Il bambino trascorre circa tre anni passando da una casa affidataria all’altra, senza trovare un luogo stabile né figure affettive di riferimento. La sua vita cambia quando lui e la sorella vengono adottati da Marianna ed Eldridge Buultjens, una coppia mista di Kelvinside: lei linguista, lui immigrato dallo Sri Lanka. L’impatto iniziale è complesso, perché il giovane John, cresciuto in un ambiente intriso di razzismo, non riesce ad accettare un padre adottivo di origini diverse. Tuttavia, Eldridge diventa presto la prima figura adulta capace di offrirgli un amore genuino e costante, rompendo il ciclo di violenza che aveva segnato la sua infanzia.

La nascita di una passione: come una BMX cambia il destino

La scintilla che accende il sogno di John arriva in un modo inaspettato: a dieci anni, dopo aver visto E.T. – L’extraterrestre, rimane folgorato dalle sequenze sulle biciclette volanti. In quelle immagini riconosce la possibilità di fuga, libertà e movimento. Eldridge comprende l’importanza di questa passione e l’anno successivo gli regala la sua prima BMX. È un momento decisivo, come vediamo in The Ride – Storia di un campione. La bicicletta diventa un simbolo di rinascita, un mezzo per lasciarsi alle spalle il trauma e costruire un’identità nuova. John inizia ad allenarsi in modo ossessivo, affrontando cadute, fratture e incidenti senza mai arrendersi, perché la BMX gli offre ciò che non ha mai avuto: un senso di controllo e libertà.

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Australia, sacrifici e la scalata nel mondo del freestyle

Alla fine degli anni Ottanta, deciso a trasformare la propria passione in una carriera, John si trasferisce in Australia per diventare un rider professionista nel freestyle BMX. La strada è dura, fatta di allenamenti estremi e infortuni continui, ma la determinazione che lo aveva tenuto in vita durante l’infanzia diventa ora la sua forza principale. John partecipa a gare, spettacoli ed eventi, costruendosi una reputazione grazie al suo coraggio e alle sue capacità tecniche. Parallelamente sviluppa un talento nel design di biciclette, unendo creatività e competenza.

Il salto negli Stati Uniti e la collaborazione con Haro Bikes

Il talento di Buultjens non passa inosservato. I suoi design e le sue grafiche iniziano a circolare nell’ambiente, fino a quando Haro Bikes, leggendaria azienda statunitense, lo contatta offrendogli un ruolo di responsabilità come global brand manager. L’offerta ha un valore simbolico enorme: Bob Haro, fondatore dell’azienda, era stato lo stunt rider nelle scene in bicicletta di E.T. – L’extraterrestre, il film che aveva cambiato la vita di John. Trasferitosi a San Diego, John vede realizzarsi un cerchio perfetto: la passione nata da bambino trova un approdo professionale nel luogo che più di tutti aveva alimentato il suo sogno.

L’incontro con Hollywood e la trasformazione della sua storia nel film The Ride – Storia di un campione

Nel 2014 il produttore Ali Afshar entra in contatto con Haro Bikes e, colpito dal lavoro di Buultjens, lo invita a pranzo. Durante quell’incontro John racconta la sua storia, lasciando Afshar profondamente colpito. Da lì nasce l’idea di trasformare la sua vita in un film. The Ride – Storia di un campione prende forma, con un dettaglio particolarmente significativo: John interpreta in un cameo proprio suo padre biologico. Un’esperienza emotivamente devastante che lui stesso ha definito catartica, perché lo ha costretto ad affrontare, attraverso la recitazione, il trauma che aveva segnato la sua infanzia.

La vita di John oggi e il messaggio del film

Oggi John Buultjens vive a San Diego, è padre e lavora come ambasciatore per Adoption UK, promuovendo il valore dell’adozione e raccontando come una famiglia possa cambiare radicalmente il destino di un bambino. La sua storia, portata sullo schermo da The Ride – Storia di un campione, è un invito a credere nella possibilità di interrompere un ciclo di violenza attraverso l’amore, la cura e la determinazione personale. La BMX è stata per lui uno strumento di libertà, ma la sua vera salvezza è stata la famiglia che lo ha accolto, offrendogli ciò che non aveva mai conosciuto: la possibilità di diventare sé stesso.

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