The North Sea: il film di John Andreas Andersen è tratto da una storia vera?
Oltre la finzione, The North Sea solleva temi importanti legati all'ambiente e alla sostenibilità.
The North Sea è un thriller catastrofico che combina azione mozzafiato con una base realistica tratta dalle profondità del Mare del Nord. Prodotto da Fantefilm e supportato da Nordisk Film & TV Fond, il film segna il ritorno di John Andreas Andersen al genere dopo il successo di The Quake.
In una recente intervista esclusiva con John Andreas Andersen, regista e direttore della fotografia di The North Sea, ha condiviso il suo entusiasmo per il genere catastrofico e l’approccio realistico che caratterizza i suoi lavori.
The North Sea: una storia radicata nella realtà
The North Sea prende spunto dalla realtà del Mare del Nord, un’area cruciale per l’estrazione di petrolio e gas che ha sostenuto l’economia norvegese per decenni. La trama si concentra su Sofia, interpretata dalla talentuosa Kristin Kujah Thorpe, che si trova al centro di un disastro ambientale imminente. La storia, scritta da Harald Rosenløw Eeg (The King’s Choice, The Quake) e Lars Gudmestad (Headhunters, The Quake), esplora le conseguenze di anni di sfruttamento delle risorse naturali e il potenziale impatto devastante sull’ambiente e sulla popolazione.
Il Mare del Nord, protagonista di The North Sea, è una regione marittima situata tra la Gran Bretagna e il continente europeo, nota principalmente per essere una delle aree più importanti al mondo per l’estrazione di petrolio e gas naturale. Questa vasta area marina è condivisa da diversi paesi, inclusi il Regno Unito, la Norvegia, la Danimarca, i Paesi Bassi, la Germania, la Svezia e la Norvegia.
L’attività di estrazione di petrolio e gas nel Mare del Nord ha radici profonde che risalgono al 1960, quando il giacimento petrolifero di Ekofisk, situato al largo delle coste norvegesi, è stato scoperto. Questo evento ha segnato l’inizio di una nuova era per l’industria energetica nella regione, portando alla scoperta e allo sviluppo di numerosi altri giacimenti.
La scelta delle riprese sul luogo e l’esperienza di Andersen
Uno degli aspetti distintivi di The North Sea è l’uso degli effetti pratici rispetto alla tecnologia CGI e agli schermi verdi. Andersen ha spiegato che la decisione di girare il film interamente in Norvegia, comprese riprese su una vera piattaforma petrolifera nel Mare del Nord, ha aggiunto un livello di realismo e autenticità che sarebbe stato difficile da replicare con la CGI. “Avere accesso a una vera piattaforma petrolifera e a un elicottero reale ha reso tutto più tangibile per gli attori e per il pubblico”, ha sottolineato Andersen. Inoltre, ha raccontato come questo approccio ha permesso agli attori di immergersi completamente nei loro ruoli, sentendo l’ambiente intorno a loro e contribuendo a una performance più autentica.
Con una carriera che spazia dalla direzione della fotografia alla regia, Andersen ha portato una vasta esperienza tecnica e artistica a The North Sea. La sua lunga collaborazione con Fantefilm e il team creativo ha contribuito a plasmare il film in un’opera radicata nella realtà scandinava. “Mi piace portare il pubblico e i personaggi in situazioni straordinarie, discutendo cosa farei io stesso in quelle circostanze”, ha condiviso Andersen.
Riflessioni sul futuro e sull’impatto ambientale
Oltre all’aspetto puramente cinematografico, The North Sea solleva anche temi importanti legati all’ambiente e alla sostenibilità. Andersen ha riflettuto sull’equilibrio tra lo sfruttamento delle risorse naturali e la protezione dell’ambiente, sottolineando l’importanza di trovare soluzioni che rispettino entrambi gli interessi. “Se spingi troppo la natura, alla fine si vendicherà”, ha affermato Andersen, riflettendo sul messaggio implicito nel film.
Nonostante il film non sia tratto da una vera e propria storia realmente accaduta, l’obbiettivo del regista era far notare degli aspetti esistenti e presenti sul territorio. Infatti, nonostante i benefici economici, l’attività di estrazione nel Mare del Nord ha suscitato preoccupazioni ambientali significative. Le operazioni offshore comportano rischi per gli ecosistemi marini, oltre a potenziali incidenti che possono avere gravi conseguenze ambientali. Ciò ha portato ad una maggiore attenzione verso la sostenibilità e alla ricerca di soluzioni per ridurre l’impatto ambientale delle attività petrolifere e gassifere.
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